Buongiorno,
Sono un ragazzo di giovane età che da circa 6/7 mesi intrattiene una sorta di relazione con un amico di qualche anno più giovane di cui non mi sono per nulla chiari i gusti e le tendenze sessuali.
Il ragazzo in questione ha 17 anni e a mio parere è molto confuso, e provenendo da una situazione familiare un po’ bigotta con un fratello dichiaratamente omosessuale, accettato dal papà (Figura di riferimento del ragazzo confuso in questione) solo in parte, credo abbia forti difficoltà a lasciarsi andare.
Da qualche mese, il nostro strano rapporto si è evoluto in rapporti sessuali ormai completi costanti.
L’altro giorno gli ho chiesto esplicitamente perché avesse questi rapporti con me se non avesse interesse sessuale verso i maschi (Come lui sostiene), e lui mi ha risposto che non lo fa per un piacere fisico, ma per un piacere mentale che consiste nel sapere di farmi stare bene e di farmi provare forti sensazioni che a sua volta lo fanno stare bene, nonché per avere un rapporto più disteso tra noi due.
Avendo circa 4 anni più di lui ho ben compreso quali parti del rapporto gli provochino forte piacere anche fisico, ma sono confuso su altre, non capendo se questa sua situazione familiare lo blocchi e gli impedisca di essere se stesso oppure se effettivamente la sua risposta avesse un senso ed un fondamento logico.
Personalmente non vedo nel piacere mentale un motivo per avere rapporti di tipo fisico, però non ne sono allo stesso tempo pienamente sicuro, e soprattutto se davvero fosse cosi difficilmente avrei ancora delle motivazioni per proseguire questo rapporto, già difficile cosi dal momento che lui non vuole, può o riesce ad esprimere sentimenti verso di me.
Quindi il mio grande interrogativo è se la sua risposta abbia effettivamente un senso o se fosse solo campata per aria.
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7 GEN 2022
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Salve mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
7 GEN 2022
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Gentile Beta,
è da ipotizzare che questo suo amico abbia un orientamento tendenzialmente omosessuale in via di consolidamento e che per inibizione derivante da pregiudizi familiari nei confronti dell'omosessualità si senta in parte frenato e non pronto nè al coming-out nè ad esprimersi apertamente con lei .
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
7 GEN 2022
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Buongiorno Beta,
mi dispiace per la situazione che hai esposto.
Sicuramente sei preso dal tuo amico e vorresti che lui fosse preso come te e ti desse certezze.
Tuttavia credo che abbia bisogno di tempo a maggior ragione se per lui è la prima relazione sentimentale, la sua identità psicosessuale è in divenire e proviene da una famiglia bigotta.
Resto disponibile se vorrai crearti uno spazio tuo personale di ascolto e supporto da solo o insieme al tuo amico.
Cordiali saluti.
7 GEN 2022
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Ciao Beta.
Nella realtà è molto difficile distinguere piano mentale e piano emotivo. Puoi farne delle distinzioni logiche, ma poi realmente le cose non sono così lineari.... Il tuo amico, come noti tu, è ancora molto giovane e forse sta ancora "sperimentando" la sua identità sessuale, inoltre provenendo da una situazione familiare che tu definisci "bigotta", probabilmente ha difficoltà a lasciarsi andare o comunque a ben identificarsi. Sarebbe importante capirne di più, ma se io fossi te non mi allarmerei troppo, nel senso che forse ha bisogno di tempo per elaborare quanto vive, del resto il fatto che tu dica che lui "sa di farmi stare bene e di farmi provare forti sensazioni che a sua volta lo fanno stare bene", è già un primo passo verso di te, forse inespresso, ma neanche tanto. Prova a dargli tempo.
Se ti serve, resto a tua o a vostra (se lo preferisci) disposizione per una chiacchierata di confronto.
Ciao
Angelo
dr. Angelomaria Alessio
Psicologo esperto in sessuologia