Pesante crisi di coppia mentre sono incinta

Inviata da Serena · 23 mag 2018 Terapia di coppia

Buongiorno,
mi chiamo Serena, ho 31 anni e abito col mio compagno e il nostro bimbo di un anno e mezzo; ora stiamo aspettando un secondo, che nascerà a dicembre. Tra me e il mio compagno le cose vanno malissimo, e non si tratta di una crisi passeggera. Ci sono grandi differenze culturali (lui è marocchino, cresciuto all'aria aperta in un piccolo paesino conservatore pieno di parenti e non ha studiato, mentre io sono cresciuta in un appartamento in città con la luce artificiale e la baby sitter - poichè mia madre era molto impegnata col lavoro - da una famiglia professionalmente realizzata, anche se dal punto di vista della realizzazione affettiva debole, e ora insegno al liceo). Non c'entriamo nulla: eppure quando ci siamo conosciuti cinque anni fa, nonostante io non avessi mai inseguito nessuno e avessi sviluppato un'ottica molto individualistica e disinteressata alla coppia, è scoppiata una grandissima attrazione (e ancora adesso l'unica cosa che va davvero bene, l'unico canale di comunicazione efficace, è il sesso). L'attrazione era comunque monca rispetto al resto della giornata, cosicché, sebbene il rapporto, tra vari scossoni, continuasse, io non ero in grado di rispondere alla questione se si trattasse di qualcosa di serio, o stavamo solo vivendo una parentesi.
Quando poi sono rimasta incinta, da una situazione disgregata (in cui dormivamo assieme, ma senza impegni comuni) siamo divenuti d'un tratto una famiglia, ci siamo trasferiti in una nuova casa pieni di speranze. Nell'inverno di due anni fa, con il piccolo neonato, abbiamo cominciato a soffocare: lui non mi dava una mano, era sgarbato e nervoso (è il suo carattere, molto chiuso e rigido), non condividevamo neanche la tv la sera - comunicazione, d'altronde, non c'era mai stata. Inoltre lui dice molte bugie, prende continuamente soldi dal mio portafoglio senza chiedermelo; ho provato a reagire in molti modi, dalle urla ai discorsi, ma è completamente inutile. Insomma, in casa si respiri un'aria avvelenata dai continui litigi, dal clima di disprezzo, sgarbo e sfiducia, di cui il piccolo ovviamente risente. Ho pensato spesso a lasciarlo, ma mi è sempre sembrato complicato, anche perchè, pur essendo io da un lato l'elemento più forte della coppia, avendo vicino la mia famiglia (anche se sono separati, i miei sono sempre stati uniti e mi supportano molto, anche dal punto di vista economico) e vivendo nella mia città, qui non ho più una rete sociale: i miei amici e mia sorella vivono tutti altrove, e poi io sono molto impegnata tra casa e lavoro. L'immagine delle sere a casa da soli io e mio figlio mi angosciava, anche perchè lui è legatissimo al padre.
Ora sono di nuovo incinta, e ciò non ha ammorbidito la situazione. Ho tentato per molto tempo di proporre una terapia di coppia, anche perchè sottoporre quest'atmosfera ai bambini significa farli crescere malissimo, ma lui non ne vuole sapere. Credo che per il momento sia difficile lasciarsi, per cui varrebbe la pena per il momento tirare a campare, ma vivo un grande malessere.
Sono comunque contenta di questa seconda gravidanza: per me mia sorella è stata importantissima, e l'idea di lasciare mio figlio solo non mi piaceva. Ora, anche se ci lasceremo, i bimbi saranno in due, più forti.
Come la vedete?
Grazie dell'attenzione:)

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Miglior risposta 26 MAG 2018

Cara Serena,
Si percepisce il senso di soffocamento rispetto ad un "tirare a campare" in una situazione poco tollerabile ed apparentemente senza via d'uscita.
Ha parlato del rifiuto del suo compagno per una terapia di coppia, ma non si comprende bene di cosa "non ne voglia sapere". Cosa pensa della situazione? È preoccupato per i vostri figli? Vive il malessere che lei descrive? Quale parte non lo convince di una terapia di coppia? Si evince che non abbiate mai avuto un dialogo reale, forse potreste farlo ora cercando di condividere autenticamente ciò che sentite, ciò di cui avete bisogno e ciò di cui hanno bisogno i vostri figli, che, più che "alleati", necessitano, come lei ha detto, di un ambiente positivo, in cui possono vedere mamma e papà che si prendono cura di loro e di sé stessi, che stiano insieme o meno.
La terapia di coppia, come anche un suo percorso individuale, che può aiutarla a comprendere e prendersi cura della sua vita e delle sue scelte passate, presenti e future, indipendentemente dal suo compagno, sono un'opportunità in questo senso.
Un sincero augurio di trovare una strada per tornare a respirare.
Dott. Fabio Stefanelli

Dott. Fabio Stefanelli Psicologo a Potenza

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24 MAG 2018

Cara Serena, intanto grazie per questa sua condivisione, è già un modo per tendere una mano verso l'esterno. Comprendo il disagio che ha sempre vissuto rispetto alla sua coppia, fatta a quanto dice di complicità solo sessuale. Da come si racconta sembra essere in gioco una sorta di "dilemma": da un lato arriva l'insoddisfazione per questo rapporto e si chiede il perchè dovreste restare insieme, dall'altro fa fatica a considerare l'idea di una separazione, sopratutto pensando di ritrovarsi da sola con i bambini senza una rete sociale nutrita e presente. Sembra che la sua scelta di restare con quest'uomo sia legata al timore del cambiamento e della solitudine, anche se il suo voler fare una terapia di coppia potrebbe indicare che c'è la volontà di recuperare e lavorare sul vostro rapporto. Credo sia importante per lei trovare uno spazio di sfogo ed elaborazione: da un lato per essere accompagnata e sostenuta nel delicato passaggio dall'essere mamma di un bimbo a mamma di due bimbi (che, come lei stessa ha sottolineato, "respirano" il clima emotivo familiare...), ma sopratutto per iniziare ad ascoltarsi e capire cosa vuole realmente da una relazione di coppia, e se può o meno ottenerlo nella sua relazione attuale.
Vedrà che con il tempo troverà la strada giusta per se stessa, i suoi figli e la sua relazione.
Auguri di cuore, Dott.ssa Daniela Cannistrà.

Daniela Cannistrà Psicologo a Seregno

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