Percorso universitario disastroso

Inviata da Luigi10 · 23 ott 2018 Orientamento scolastico

Salve a tutti. Ho 21 anni e frequento il secondo anno di ingegneria. Ho dato solo 2 esami, che in quasi due anni. non sono il massimo.
I due esami li ho dati nella prima sessione, per una materia ho dovuto provare due volte, ma l'essere stato rimandato non mi è pesato molto, la colpa era solo mia.
Dopo la prima sessione non andai più all'università per seguire le lezioni e da li tutto andò per il verso sbagliato. Ho cominciato a studiare verso la fine di aprile, e all'avvicinarsi dell'esame l'ansia in me cresceva sempre, alla fine mi arresi una settimana prima dell'esame e mollai tutto. Tentai con una seconda materia, andò nello stesso modo. Stessa cosa per la terza sessione(settembre).
Il secondo anno è cominciato da poco e non so cosa fare. Mi ritrovo colleghi che hanno data più materie di me, comunque non tutte quelle definite dal piano di studi.o e seguono le lezioni. Io invece non so cosa fare. Mi sento oppresso, senza speranza, come se fossi inferiore ai miei colleghi per via degli esami in meno e del fatto che non riesca a seguire le lezioni e a studiare il pomeriggio. Come dovrei comportarmi, non vorrei studiare 6 materie in un colpo, non saprei come fare. Se finissi fuori corso di un anno non ci farebbe niente. Ma non so come organizzarmi con le lezioni e con lo studio. Mi potreste aiutare?

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Miglior risposta 25 OTT 2018

Gentile Luigi, mi verrebbe da ringraziarla per la fiducia che ripone in noi... Perdoni l'ironia, non voglio certo mancarle di rispetto. Io credo di essere uno dei pochissimi psicologi che conosce bene la facoltà di ingegneria, perché ero andato per qualche giorno a seguire le lezioni, dato che le materie scientifiche mi appassionano. Ed inoltre ho superato 6 esami di chimica e tecnologia farmaceutiche. Pochi giorni a ingegneria mi sono bastati per capire che il percorso era troppo stressante per me. Ricordo proprio con angoscia lo stare l'intera giornata in facoltà, ed uscire quando ormai era buio. Perché le racconto questo? Credo che solo Lei sappia perché inizialmente ha dato solo due esami. Io penso che frequentare una delle facoltà più impegnative esistenti voglia dire accettare di essere occupati per la maggior parte del tempo con lo studio, anche nei weekend. Ricordo bene cosa ci disse un professore stimatissimo, il primo giorno di lezione. "Non è impossibile diventare ingegneri facendo il giro del mondo in barca a vela". Ma statisticamente è molto, molto improbabile." Quello che le voglio dire è una verità amara, me ne rendo conto. Ma qui scrivono anche persone con una sofferenza molto maggiore della sua. Malattie gravi, depressioni invalidanti, ecc ecc. Se Lei ci chiede (e fa benissimo a farlo) come organizzarsi con lo studio e le lezioni a noi poveri psicologi, che sappiamo ben poco di analisi matematica, di algebra lineare, di geometria superiore, e di chissà quale altra diavoleria che è venuta fuori dopo trent'anni dalla mia infelice esperienza....pensa poi di riuscire a reggere gli esami degli ultimi anni, e sopratutto un lavoro super-impegnativo, che magari la porta in giro per l'Italia, come succede a un mio amico? Ci rifletta bene. Studiare ingegneria non vuol dire solo passare gli esami. Vuol dire sopratutto prepararsi ad un lavoro molto stressante ed impegnativo. Se a me piace la psicologia, ma mi disgusta o mi stanca lavorare col depresso, con il bambino ritardato, con il cliente noioso, che psicologo mai sarò? Per questo la invito con rispetto a riflettere ed esaminare con serietà e serenità se si sente portato a questo lavoro. Se la risposta è sì, deve rimboccarsi le maniche, e se non ha tempo per lo studio deve usare i weekend, magari accettando anche di prendere ripetizioni da un neolaureato e magari frequentando l'assistente del docente. Ed essere pronto a rinunciare al suo tempo libero, perché magari un parente ha bisogno di lei. Ma ci potrebbe essere anche un'altra evenienza, ovvero che questo sua disagio nasconda una depressione, o comunque una psicopatologia. In questo caso il consiglio ovvio è di cercare quanto prima una psicoterapia. Spero di averla aiutata, non me ne voglia per la durezza, ma la vita, poi, è ancora più dura e potrebbe trovarsi a non poter rimediare agli errori compiuti.

Dott. Leopoldo Tacchini Psicologo a Figline Valdarno

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30 OTT 2018

Buongiorno Luigi, per prima cosa dovrebbe chiedersi se la facoltà alla quale si è iscritto le piace davvero, cioè se ne era proprio convinto o se l'ha fatto per altri motivi. Se è sicuro della sua scelta, la smetta di torturarsi, cerchi di essere meno severo con sé stesso e ricominci con fiducia senza guardare cosa fanno gli altri. Ognuno ha il suo percorso e può capitare di avere qualche tentennamento; è molto frequente alla sua età. Se invece ritiene che la sua scelta universitaria non risponda pienamente alle sue aspettative, non esiti a cambiare facoltà. Le faccio tanti cari auguri.

Dottoressa Daniela Noccioli Psicologo a Cascina

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24 OTT 2018

Gentile Luigi, intraprendere un corso universitario può, spesso comportare delle incertezze e delle difficoltà.
Si tratta di un percorso di vita assolutamente personale e fare paragoni con amici/colleghi, che sono più "avanti", serve solo a buttarci più giù, a scoraggiarci oltremodo.
Comprendo in pieno la tua situazione, perché, a suo tempo, ci sono passata e so quanto possa essere dolorosa e destabilizzante, per cui, il consiglio che mi sento di suggerirti è di rivolgerti ai servizi psicologici che, sicuramente, sono presenti anche nel tuo ateneo. Esponi tranquillamente i tuoi dubbi e tutte le tue difficoltà, anche organizzative, relative al tuo studio: sono certa che riuscirai a trovare le risposte e le soluzioni necessarie ad una soddisfacente esperienza universitaria!
Ti auguro tutto il meglio e resto a tua disposizione.

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24 OTT 2018

Gentile Luigi,

purtroppo è impossibile aiutarla con un semplice suggerimento. Bisogna capire le ragioni per cui non riesce ad applicarsi nello studio e soprattutto gestire l'ansia che la sta sabotando nelle sue prestazioni universitarie. Sicuramente riprendere proponendosi di preparare 6 materie insieme è un obbiettivo irrealistico.
Le consiglio di rivolgersi ad uno psicoterapeuta cognitivo-comportamentale per lavorare su queste problematiche di gestione dello studio.
Io stessa rimango a disposizione per qualsiasi chiarimento. Mi scriva pure un messaggio privato.

Cordialmente,

Dott.ssa Silvia Picazio

Dott.ssa Silvia Picazio Psicologo a Roma

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