1) Da sempre sono iperanalitico e altamente introspettivo, questo mi porta a pensare molto, troppo, sulle cose della mia vita, il che rende tutto molto più pesante da dover vivere. voi capite che non è proprio bello vivere così, avendo una vita interiore così intensa e il dover analizzare sempre tutto ciò che mi capita... il pensare troppo, poi, credo porti a non essere attivi, a non riuscire a fare di primo impulso le cose, perché troppo preso dall'analizzare il pensiero, l'azione che dovrò compiere e immaginarla. Questo infatti è un altro problema... nel fare le cose, le analizzo e mi immagino come andranno a presentarsi, questo m mette ansia e mi blocca... perché non posso vivermi le cose diversamente?
2) sono molto timido e soffro da sempre di imbarazzo, temo tantissimo di dovermi trovare in situazioni molto imbarazzanti e questo mi blocca parecchio.
noto però una cosa - scusatemi l'esempio bizzarro -, mi basta qualche bicchiere di vino (per esempio a tavola) per riuscire a eliminare questo aspetto, questa inibizione, questa "paura".
ora, siccome, non è che io possa bere sempre in certe situazioni, mi domando come posso fare per sentirmi così e eliminare questo difetto, anche da sobrio.
vi prego, datemi un consiglio sulle due cose, perchè al momento è quello che più mi serve. grazie per avermi ascoltato.
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23 LUG 2015
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Caro Salvo,
la tendenza ad analizzare tutte le variabili in gioco prima di agire potrebbe essere un modo per difendersi dagli errori anche se, come riconosci, può bloccare e inibire la spontaneità.
In questi casi uno strumento è allenarsi a stare nel presente: ipotizzare molte variabili e conseguenze, infatti, proietta nel futuro, per sua natura sconosciuto e imprevedibile. Quando si sta con la mente nel futuro, le ipotesi di "come potrebbe andare" sono, di fatto, infinite, bloccando in un loop di ragionamenti e analisi.
Anche l'imbarazzo e la timidezza potrebbero avere alla base un meccanismo simile: se temo conseguenze nel mio espormi con gli altri (ossia mi proietto nel futuro), diventa difficile scegliere se e come interagire.
Non sorprende che l'alcol ti aiuti: l'alcol riduce il funzionamento di un'area del cervello che svolge compiti di analisi e controllo, quindi, nel tuo caso, ti consente di essere più libero nelle scelte e nelle relazioni.
Vi sono alcune tecniche di rilassamento e di tipo immaginativo che producono lo stesso effetto nell'immediato e che consentono, nel medio termine, di ridurre il bisogno di controllare, analizzare e di ritrarsi dalla relazione.
Resto a disposizione per approfondimenti.
Un saluto
Dott.ssa Francesca Fontanella
24 LUG 2015
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentile Salvo,
Non si può prevedere il futuro, anche se pensarlo è rassicurante. Sicuramente dovrebbe lavorare un po' sulle sue potenzialità di cui evidentemente non è conscio. Sicuramente l alcol disinibisce, ma è anche vero che non può stravolgere così come racconta lei un modo di essere. Mi domando se quando la sua attenzione per il pensiero che gli altri possono avere su di lei, il suo modo di essere abbia la meglio. Se così fosse lei dovrebbe assecontare la sua parte leggera, socievole che tiene imprigionata dentro di lei.
Distinti saluti
Dott. Ranieri
23 LUG 2015
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Caro Salvo, l'analisi eccessiva e l'introspezione continua sono sintomi di insicurezza e desiderio di tenere sotto controllo sia l'ambiente che le sue emozioni.
L'alcol aiuta a rendere tutto più affrontabile e meno temibile, ed è per questo che le crea sollievo fare tutto dopo aver bevuto.
Non credo, come afferma lei stesso, che sia una grande idea scegliere di diventare un alcolizzato e quindi ha bisogno di intervenire sulla sua timidezza e bassa autostima in un altro modo.
La inviterei a pensare di iniziare un percorso terapeutico che la aiuti a trovare e superare le cause della sua chiusura in se stesso e della paura ad osare.
Solamente così potrà far fronte alle sue difficoltà ed imparare a gestirle in maniera meno pesante e più funzionale al suo benessere.