Buonasera,
sono una ragazza di 25 anni, fidanzata - se così vogliamo dire - con un mio coetaneo da circa un anno e mezzo. Solo dolori e mai gioie. Penso di essere innamorata follemente di lui proprio perché non riesco a lasciarlo andare. O quando penso di farlo ho forti attacchi di panico e di ansia. Lui è sempre stato un tipo libertino, ovvero un sabato con me e uno con gli amici, oppure arriva a programmare la settimana arrivando a dirmi: «Lunedì, martedì e mercoledì con me, giovedì, venerdì e sabato con gli amici». Premetto che non mi è mai andato bene questo suo modo d fare ma ho abbassato la testa per paura di perderlo. Tra qualche giorno partirà per Mikonos e io qui a casa ovviamente ad aspettare che ritorni. Io sono consapevole ma spero che cambi o almeno si accorga di quello che faccio per lui. Inoltre arrivo a pensare di essere una persona instabile dato che sono consapevole di stare male. Un'ultima cosa, ci sono momenti che quando per esempio mi fumo una sigaretta e mi affaccio dal balcone faccio pensiero strani tipo come sarebbe se mi buttassi giù...Ho bisogno di aiuto i miei e i miei amici si sono rassegnati perché ormai sanno che sono succube di lui, aiutatemi a dire basta, a riuscire a prendere le redini della mia vita.
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7 AGO 2015
· Questa risposta è stata utile per 5 persone
Gentile Isabella,
sofferenza e dolore emergono chiaramente da questo suo messaggio. Si trova a vivere una situazione difficile, per lei fonte di disagio dalla quale però non riesce a prendere le distanze. è importante innanzitutto ridefinire le priorità e la sua priorità è lei. Prenda atto di questo suo disagio, di questa sua sofferenza e riparta da sè. Si conceda la possibilità di un percorso psicologico nel quale guardare e definire questa sua sofferenza, nel quale riflettere su di sè, sul suo modo di stare in una relazione, sui suoi bisogni e su come poterli soddisfare, sulla sua vita a prescindere dalla relazione sentimentale in modo da poter investire su di essa e riprendere in mano le redini della sua vita. In questo spazio avrà anche la possibilità di guardare alla sua relazione attuale e a cosa la tiene lì, di guardare a cosa le da e quali elementi sono per lei disfunzionali.
23 SET 2015
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Gentile Isabella,
come le è stato detto dai miei colleghi, lei confonde l'amore con la dipendenza. E' come se il drogato dicesse che ama la sua droga; in realtà non la ama ma ne ha bisogno perchè vuole anestetizzarsi non essendo disposto a sforzarsi di trovare vie alternative per contrastare il suo disagio.
Rompa gli indugi ed inizi un percorso di psicoterapia. Questo è il primo passo e forse il più difficile ma anche nello stesso tempo il più facile.
In tal modo sarà gradualmente accompagnata a comprendere senza destabilizzarsi cosa fare del suo rapporto.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
11 AGO 2015
· Questa risposta è stata utile per 4 persone
cara isabella, non c'è nulla che assomigli minimamente a una relazione qui. A cominciare da questa asserzione assolutamente sbagliata "Penso di essere innamorata follemente di lui proprio perché non riesco a lasciarlo andare. O quando penso di farlo ho forti attacchi di panico e di ansi". L'amore non ha nulla a che vedere con questa roba qui: l'amore è una energia trasformatrice che porta benessere dall'interno, che fa sgorgare energie nuove, che fa sentire un senso di appartenenza e condivisione che vanno a creare un tutto che è più della somma dei singoli. L'equazione che rapporta la quantità di struggimento all'amore provato è un'assurdità romantica e decadente derivante da poesie e struggenti romanzi che però nulla hanno a che vedere con quello che è il vero amore. "Tra qualche giorno partirà per Mikonos e io qui a casa ovviamente ad aspettare che ritorni": nessuno te lo impone, tu dove sei in questa relazione? Esisti o sei un sacco di patate parcheggiato nella madia di cucina e preso al bisogno? L'amore non è questo. "Io sono consapevole ma spero che cambi": questa è una delle più grandi illusioni che si possano coltivare in una relazione come questa, dove di volontà di cambiamento non ne vedo traccia: e le illusioni prima o poi generano cocenti disillusioni. Ti invito a farti aiutare a ritrovare te stessa e una tua dimensione di rispetto e autonomia attraverso un percorso psicologico di tipo umanistico-esistenziale che ti porti magari anche a comprendere cosa sia davvero l'amore
10 AGO 2015
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Cercherò di rispondere a tutti/e in breve... Io non sono una persona chiusa sono una persona che a lui dice quasi tutto anche come mi sento ma il suo comportamento è di indifferenza a volte e presenza in altre .... Non faccio altro che piangere perché lui scarica a me tutte le colpe dicendo che se le cose non vanno è per colpa mia ma penso solo al mio comportamento come conseguenza del suo atteggiamento ... Io vorrei dire basta e riprendermi la mia vita sparire non cercarlo più ma una vocina interna me lo impedisce ... A volte agli occhi suoi sono passata per la "malata psicopatica" ... Vorrei precisare nel dirvi che io ho passioni e hobby sono un estetista ma vorrei riuscire ad affermarmi cercando di trovare qualcosa altrove ma non riesco a distaccarmi ... Ci sono momenti che mi offende pesantemente forse non sono forte caratterialmente e non nessuna autostima di me stessa in tutte le cose
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Grazie per la tua valutazione!
8 AGO 2015
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Buongiorno Isabella,
dalle sue parole si coglie una forte sofferenza per questa relazione che, come dice lei, "dà solo dolori". Posso immaginare come non sia facile gestire una situazione in cui sembra ci sia una sorta di dipendenza affettiva. Lei non sta bene a vivere in questo modo ma non riesce a staccarsi, forse per paura di rimanere sola. Il consiglio che mi sentirei di darle è quello di rivolgersi ad una psicoterapeuta della sua zona per analizzare meglio quelli che sono i suoi pensieri e le sue emozioni legate alla paura dell'abbandono. Un percorso psicologico potrebbe aiutarla ad avere più fiducia in se stessa, ad esprimere meglio i suoi sentimenti, mettendo, però, lei al centro della sua vita, con i suoi desideri, i suoi sogni e le sue emozioni.
In bocca al lupo.
Cordiali saluti
7 AGO 2015
· Questa risposta è stata utile per 3 persone
Cara Isabella,
la storia d'amore che ci descrivi non sembra offrire senso di calore e di appartenenza.
Mi sono chiesta se tu abbia condiviso con lui le tue emozioni e i tuoi pensieri: la paura di perderlo ti fa anche scegliere di tacergli e nascondergli come ti senti?
E' bene tu parli con lui del tuo disagio e della sofferenza che provi, per darvi un'opportunità di essere una coppia più serena.
Non possiamo sapere cosa accadrà, ma la situazione attuale è una situazione di blocco che non vi permette alcuna evoluzione.
7 AGO 2015
· Questa risposta è stata utile per 4 persone
Gentile Isabella,
mi trovo daccordo con la collega Dott.ssa Mencacci e vorrei aggiungere qualcosa. Lei ha interessi, amiche, un lavoro, un progetto, forse studia? Quali sono i suoi desideri e come si sono modificati durante questa relazione? Come sta con se stessa? Cosa pensa di lei stessa? per poter risolvere questo stato di sofferenza è necessario anche avere rispetto per se stessi, imparare a chiedere aiuto e saperlo considerare come un punto di forza e non di debolezza. Ora lei ha chiesto aiuto qui, porti questa richiesta nella realtà oltre il virtuale e vedrà che piano piano riuscirà a padroneggiare la sua vita al di là di un rapporto cosi frustrante.
I miei migliori auguri
Dr.ssa Anna Mostacci Psicologa Psicoterapeuta Roma
7 AGO 2015
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Cara Isabella,
quest'innamoramento di cui parla con solo dolori e nessuna gioia sembrerebbe un indice di una dipendenza affettiva. Non speri che questa persona si accorga quanto fa di bello per lui e cambi. Piuttosto pensi a se stessa, dice di stare male ed avere pensieri di morte. Si rivolga presto ad uno psicoterapeuta per uscire da questo circolo vizioso e recuperare la sua autonomia e serenità.
Un caro saluto
dott. Cristina Mencacci