Buongiorno a tutti,
sono una ragazza di 22 anni, sto con il mio ragazzo da 6 anni..abbiamo la stessa età e frequentiamo la stessa università ...quest'anno è stato un anno un po' difficile.. ad aprile non avevo voglia di fare l'amore con lui perché avevo intrapreso per la prima volta una terapia anticoncezionale che probabilmente mi faceva questo effetto..poi a maggio è morta mia nonna.. e lui è stato il primo a dirmi della sua morte; mentre eravamo a tavola gli è arrivato un messaggio da parte della badante di mia nonna e lui lo ha letto ad alta voce.
A fine luglio ho avuto una crisi epilettica e mi è crollato il mondo addosso poiché avevo terminato la terapia con Depakin a Dicembre, dopo 5 anni, e pensavo di essere guarita..da luglio prendo tutte le sere 5 gocce di rivotril sotto prescrizione del mio neurologo..in tutti questi mesi non ho provato niente a livello sentimentale..non avevo voglia di fare l'amore... mi scazzavo quando arrivava a casa mia..non mi sentivo felice.. trovavo sempre un pretesto per litigare, preferivo stare sola... anche se poi quando non lo vedevo mi mancava..sentivo la mia anima morta..ma non ero morta sentimentalmente soltanto verso di lui, ma anche verso tutto il resto ... abbiamo passato questi ultimi mesi a litigare a cercare di capire se lo amavo ancora, perché mi sentivo così.. forse è il rivotril...ad ottobre la situazione era leggermente migliorata, ma adesso mi sembra di non provare piu nulla nuovamente.. a tutti questi mesi bisogna aggiungere lo stress e l'ansia per gli esami e la tesi..tutti i giorni ci vediamo, studiamo insieme, usciamo raramente e siamo così presi dallo studio che non ci ricaviamo del tempo per noi...io non capisco più se lo amo.. se stiamo insieme per inerzia.. so solo che non voglio perderlo perché è davvero speciale.. e quindi vorrei ritrovare la felicità... vorrei capire cosa e quando è scattato un meccanismo nella mia testa che mi ha fatto diventare fredda, indipendente.. arrivare a pensare che posso vivere senza di lui... arrivare a dirgli di mollarmi, ma poi quando mi ha risposto OK mi si è formato un nodo alla gola..
Grazie a chi risponderà e mi toglierà qualche dubbio..
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21 NOV 2016
· Questa risposta è stata utile per 5 persone
Cara Caterina,
È interessante come mette in relazione la sua storia medica, e l'assetto farmacologico altalenante, con la sua storia sentimentale. Sebbene alcuni farmaci abbiano un effetto sul desiderio sessuale, non credo sia questo il caso, considerando che lei colloca l'esordio dei problemi sessuali e con il partner in un periodo "medicalmente tranquillo".
Oltre l'epilessia, il depakin e il rivoltril, non emerge chi è Caterina come persona nel suo modo di stare con l'altro è di emozionarsi. Lavorare su questi aspetti le permetterebbe di comprendere non solo come mai rifiuta il suo ragazzo, ma di mettere luce su questa relazione in cui non riesce a prendere una scelta.
Resto a disposizione
Dr.ssa Courrier
23 NOV 2016
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentilissima Cateriana, hai 22 anni e sei fidanzata dai 6 anni. Questo per dirti che i cambiamenti dai 16 ai 22 anni sono notevoli. Le cose che scrivi riguardo al tuo rapporto sentimentale mi sembrano del tutto normali, non puoi pensare che la vita non cambi dai 16 anni all'età adulta, e ti accorgerai crescendo che avverranno ancora numerosi cambiamenti. Una scelta fatta ha 16 anni potrebbe essere una scelta che a 22 anni non ti rispecchia più. Chiaramente se pensi che la storia sia arrivata al termine, devi rimboccarti le maniche e rimetterti in gioco come donna e come persona individuale. Chiaramente non sei più la ragazzina conosciuta a 16 anni. Se sei cambiata non devi avere il timore di ammetterlo, in primis a te stessa e anche a lui. Ovviamente le storie non sempre devono finire per un dramma, ma può capitare che un cambio di prospettive insorga nelle vostre vite. Soprattutto quando si è così giovani. Non portare avanti una relazione per abitudine, oltretutto non siete due anziani che devono continuare a stare insieme almeno per farsi compagnia. La vita è lunga ed imprevedibile, sarebbe triste continuare una storia per abitudine quando non ci sono più i prerequisiti iniziali. Non avere timore di crescere, ci saranno tantissime occasioni di crescita, di rivalutazione del sè, di costruzione del proprio io, occasioni lavorative e tanto altro che ti porteranno a fare nuove scelte e a vedere il mondo in un ottica sempre nuova. Le cose vanno da se e le risposte le troverai crescendo. Per la questione salute ricorda sempre di fare controlli periodici per fare in modo che i farmaci di cui hai bisogno non abbiano ripercussioni sulla tua vita. Abbi fiducia in te!
Dott.ssa Elisa Gnugnoli
GENUStudio San Giovanni in Persiceto (Bo)
22 NOV 2016
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Cara Caterina,
non sono i farmaci ad aver provocato questa rigidità e freddezza. E' successo qualcos'altro che probabilmente ha compromesso la sua vita (sentimentale e non ). E' una ragazza che ha grandi risorse (studia, ha una vita propria..)e un lavoro personale su di sé con un bravo psicoterapeuta le farà certamente capire dove questo "orologio" si è inceppato e perché.
Saluti,