Perché mi sento a disagio con la mia ragazza?

Inviata da Gianni · 3 mar 2015 Terapia di coppia

All'inizio è tutto perfetto, lo sappiamo tutti. Dopo la qualche tempo iniziano già le prime incomprensioni, soprattutto da parte mia. Lei è appassionata di cinema, musica e libri, tutte cose che condivido anch'io, io adoro sia ascoltare che crearmi la mia di musica, leggere e ricercare qualche bel film. I generi sono per la maggior parte opposti, ma qualcosa c'è in comune. Nonostante ciò, riesco a sentirmi sempre su di uno scalino sempre inferiore rispetto a quello suo e della sua famiglia. Nonostante anch'io vanti la mia modesta cultura, per farVi un esempio, sono iscritto ad ingegneria, sono innamorato dell'ambito scientifico e ingegneristico, e pure dell'arte. Non so proprio spiegarmi perché io mi sottovaluti così tanto ogni volta che penso a lei che parla dei suoi interessi. Sarà solo il modo in cui esprime le sue passioni a me? Già provato, ne abbiamo discusso a lungo, le ho pure raccontato che nella mia famiglia si tiene tantissimo all'umiltà, tendiamo sempre a non far sentire a disagio gli altri che ci stanno attorno, proprio perché se lo facessero con noi, ci sentiremmo, appunto, a disagio. Lei da questa storia sembra aver capito, ma non mi tolgo dalla testa questi pensieri, sono passati mesi ormai, e ogni volta ricado su questi pensieri e il rapporto non può che andare male così. Apritemi gli occhi su ciò che non riesco a vedere, ve ne prego.

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Miglior risposta 4 MAR 2015

Gentile Gianni, credo che quello che sta sperimentando è il tentativo di "sintonizzarsi" con la sua ragazza sia sugli elementi in comune che sulle differenze. Credo che la complementarietà sia alla base di un rapporto che funziona: ciò comporta la capacità di guardare con occhi nuovi ciò che ci lega ad una persona, trovando nelle differenze dell'altro un arricchimento anche per se stessi. E' questo che fa sì che con il tempo l'innamoramento si trasformi in amore e si costruisca quell'intimità che permette di accogliere l'altro nella sua totalità. Certo ci vuole tempo, impegno, e la capacità di mettere da parte la competizione e accogliere l'unicità dell'altro. Ma alla base di tutto c'è quel dialogo e quella condivisione che mi sembra caratterizzi la sua storia d'amore: non si scoraggi, prosegua il suo cammino di crescita personale e di coppia. Un caro saluto, dott.ssa Roberta Monda

Dott.ssa Roberta Monda Psicologo a San Severo

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11 MAR 2015

Caro Gianni,
razionalmente lei sa che i suoi interessi, la sua cultura, ciò che fa, ciò che è meritano rispetto al pari di quelli di tutti gli altri e in particolare della sua ragazza. Ma questo non le basta, non le è bastatp neanche affrontare l'argomento con lei (che mi pare abbia capito).
La sua famiglia, dice, l'ha educato all'umiltà, ma forse ha trascurato di infondere in lei il senso del suo valore. Prima bisogna essere contenti e felici di sè per poi aprirsi serenamente all'altro, senza il pericolo di sentirsi inadeguati o annullati.
Riconquisti allora il senso del suo valore e lo mantenga vivo, lo nutra, lo difenda in ogni circostanza della sua vita, non con presunzione, ma con consapevolezza e con fierezza. Non permetta a nessuno che glielo porti via.
Goda profondamente della sua musica e dei suoi libri, del suo amore per l'ingegneria e per l'arte. Si centri su questa sua pienezza. E il senso di inferiorità non avrà ragione d'essere.
Un cordiale saluto.

Dott.ssa Danila Giuranno Psicologo a Lecce

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11 MAR 2015

Buongiorno,
per rispetto della sua persona e della mia professionalità
preferisco non dare consulenze senza avere informazioni più dettagliate
sulla sua situazione. Se ha bisogno può contattarmi ai miei recapiti.
Cordiali saluti. Cristiano Grandi.

Dott. Cristiano Grandi Psicologo a Modena

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5 MAR 2015

Caro Gianni
il problema che lei esprime è singolare eppure molto diffuso infatti ci sono persone che nel parlare delle proprie passioni o delle proprie cose in generale mettono una tale enfasi che fa sentire gli altri in forte disagio; poi, magari sotto sotto si scopre che neanche erano interessi così approfonditi ma magari passioni pure superficiali.
Ovviamente non stò parlando della sua ragazza ma stò esponendo una situazione che capita spesso.
Tutto questo è un effetto dell'essere un poco "pieni di se stessi", mentre la persona più umile e tranquilla ha tutto un altro modo di fare.
La persona umile e tranquilla è molto profondamente attaccata ai suoi interessi e prova anche una specie di reticenza nel metterli in mostra, quasi volesse proteggerli li tiene spesso per sè.
Non so se quello che dico abbia poca o molta attinenza con il suo caso; io ci trovo delle affinità in quanto spesso trovandosi a confronto l'estroverso "faccio tutto io e so tutto io" con l'introverso che vive interiormente le sue passioni, quest'ultimo prova un senso di disagio e di inferiorità ..proprio come espresso da lei.
Un caro saluto
Dott.ssa Silvana Ceccucci Psicoterapeuta in Ravenna

Dott.ssa Silvana Ceccucci Psicologo a Ravenna

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4 MAR 2015

Buongiorno Gianni, nessuno ha il potere di "far sentire" un altro in un certo modo. I sentimenti e emozioni nascono dalle persone e, ad esse appartengono. Riconoscersi il proprio valore, poter "risplendere" e condividere le proprie passioni e conoscenze con gli altri non crea un danno a nessuno, a meno che non ci sia una "bassa tolleranza per la luce". Riprendere fiducia in sé e poter essere fiero delle proprie qualità, riconoscendo anche quelle degli altri, potrebbe aiutarla a "salire" quel gradino e sentirsi "ok", riconoscendo all'altro la stessa "okness". Se vuole, un percorso in tal senso potrebbe esserle d'aiuto, potrebbe apprezzarsi ed ammirare le qualità della sua ragazza, in tutta serenità. Un saluto Dott.ssa Rossella Grassi

Dott.ssa Rossella Grassi Studio Amorevol-Mente Psicologo a Romano di Lombardia

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4 MAR 2015

Gentile Gianni,
lei ne ha già parlato con la sua ragazza, le cose sono migliorate? Spesso è importante il "come" si esprimono i concetti che vogliamo comunicare. Spesso non si ottengono cambiamenti perché comunichiamo poco e male. Le consiglio perciò di consultare uno psicologo di persona che potrà valutare bene la situazione e trovare le strategie comunicative più opportune.

Valentina Sciubba Psicologo a Roma

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3 MAR 2015

Buongiorno Gianni,
mi sembra che lei stesso consideri il modo di fare della sua ragazza più un'espressione appassionata dei propri interessi che non una mera ostentazione o sfoggio di cultura fine a se stessi. Quindi il suo disagio potrebbe nascere proprio dal diverso modo di vivere ed esprimere la passione, sicuramente per lei molto più intimo, riservato, privato (così intendo ciò che chiama umiltà). Parlarne insieme, come avete fatto, potrebbe aiutare entrambi: l'una a contenersi un pò, l'altro a tollerare qualche eccesso di entusiasmo. L'invito che le faccio è ad osservare l'aspetto del confronto con cui si pone sia verso la sua ragazza che verso le rispettive famiglie, poichè potrebbe avere un ruolo nel vissuto di disagio di cui riferisce.
Un caro saluto.

Dssa Daniela Sirtori -Monza


D.ssa Daniela Sirtori Psicologo a Villasanta

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