Salve, sono una mamma che ha partorito da 18 mesi. Ho ripreso a lavorare da circa 2 mesi e sono mesi esatti che piango continuamente, sia per andare al lavoro che quando torno. Verso il tardo pomeriggio incomincia un malessere generalizzato che mi soffoca, provo ansia per il gg successivo che andrò a lavoro e lascerò i miei bambini. Vivo il distacco da loro come una lacerazione, una ferita che non si chiude e mi crea continuamente dolore. Sono 4 anni complessivamente che lavoro, sono un'insegnante precaria, ho speso tempo e denaro per gli studi. Ma tutto quello di cui ho bisogno è stare con I miei figli. La mattina ci riesco più o meno a lavorare, ma il coinvolgimento in attività di programmazione, formazione, collegi, consigli pomeridiani mi crea proprio il panico totale. Non so più cosa fare, mi sento come se ogni giorno morisse una parte di me.
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13 DIC 2024
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Mi dispiace molto sentire di questa sofferenza che stai vivendo. Il distacco dai propri figli, specialmente dopo un periodo di maternità, è un’esperienza emotivamente molto complessa e difficile da gestire, specialmente quando si è alle prese con un lavoro che non ti permette di sentirti soddisfatta o in pace con te stessa.
Ciò che descrivi – il pianto continuo, l’ansia per il giorno successivo, il senso di "lacerazione" – può essere interpretato come una risposta emotiva molto intensa a un bisogno profondo di connessione con i tuoi bambini. La maternità, soprattutto nei primi anni, è un periodo di forte legame, e non essere in grado di passare il tempo che desideri con loro può generare un malessere insopportabile.
Inoltre, il fatto che il tuo lavoro non ti consenta di sentirti realizzata e che ti stia generando ansia e panico, amplifica sicuramente questo dolore, perché il lavoro e le richieste esterne sembrano non essere in sintonia con i tuoi desideri più intimi. È del tutto normale sentirsi sopraffatta, soprattutto in una situazione in cui il lavoro, la maternità e le emozioni personali sembrano non poter convivere serenamente.
Alcuni suggerimenti per affrontare la situazione:
1. Parla con qualcuno di fiducia: Questo tipo di malessere emotivo spesso richiede un supporto esterno. Potresti considerare di parlare con un professionista, come uno psicoterapeuta o un consulente, per esplorare più a fondo ciò che stai vivendo e cercare insieme delle strategie per gestire l'ansia e il senso di perdita. Un aiuto professionale potrebbe darti gli strumenti per affrontare questo dolore senza sentirti sopraffatta.
2. Esamina il tuo equilibrio tra vita lavorativa e vita familiare: È importante chiederti se ci sono modi per creare un migliore equilibrio tra lavoro e famiglia. A volte, una riflessione profonda su ciò che veramente desideriamo e su cosa possiamo cambiare nella nostra routine può aprire nuove prospettive. Potresti anche discutere con il tuo datore di lavoro della possibilità di avere maggiore flessibilità o un orario ridotto, per esempio.
3. Accetta le tue emozioni: È difficile, ma è importante non colpevolizzarsi per ciò che provi. La maternità e il lavoro sono esperienze complesse, e il fatto che tu stia attraversando questa difficoltà non significa che non sei una mamma meravigliosa. Permettere a te stessa di sentire queste emozioni senza giudizio potrebbe portarti ad affrontarle in modo più sereno.
4. Concentrati sui momenti che hai con i tuoi bambini: Se possibile, cerca di sfruttare al massimo i momenti che hai con loro, cercando di concentrarti sull’intensità di quei momenti, piuttosto che sul fatto che li stai "perdendo" quando devi tornare al lavoro. Ogni piccolo momento di connessione può essere un aiuto per alleviare il dolore del distacco.
5. Considera opzioni a lungo termine: Se il tuo lavoro ti causa un dolore costante e se sei sicura che il tempo con i tuoi figli sia la tua priorità, potresti anche valutare, in modo pratico, se ci sono opzioni per un cambiamento. Ad esempio, potrebbe esserci la possibilità di cercare lavori con meno orari, o anche esplorare forme di lavoro più flessibili o a distanza, che ti permettano di stare con loro senza rinunciare alla carriera.
Quello che stai vivendo è una lotta emotiva profonda, e non c'è una soluzione immediata o semplice. L'importante è che tu riconosca il tuo dolore e lo prenda sul serio, dandoti il permesso di cercare il supporto e la guida di cui hai bisogno. La tua lotta è comprensibile, e non sei sola nel provare questi sentimenti. Se possibile, parlane con chi ti sta vicino, includendo anche un professionista, per cercare di trovare una strada che ti permetta di sentirti meglio con te stessa e con la tua vita.
12 DIC 2024
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Cara mamma,
il dolore che descrivi è profondo e merita tutto il rispetto e l'attenzione possibili. Stai attraversando una fase della vita in cui il conflitto tra il ruolo di madre e quello di professionista può sembrare insostenibile. La tua sofferenza non è solo il risultato di un distacco fisico dai tuoi figli, ma anche di un legame emotivo così forte da rendere difficile tollerare la separazione, anche se temporanea.
Questi sentimenti sono amplificati dal carico di responsabilità e dalle aspettative che ti poni, ma anche dal senso di colpa che spesso accompagna le madri che si dedicano al lavoro. È come se stessi cercando di conciliare due parti di te che in questo momento sembrano in conflitto: la madre amorevole che vuole essere sempre presente e la professionista che ha investito tempo ed energie per costruire il suo futuro.
Il malessere generalizzato che senti nel tardo pomeriggio e l’ansia per il giorno successivo indicano che stai vivendo un’esperienza di sovraccarico emotivo. È importante riconoscere che questa condizione non è una tua colpa, ma il segnale di un bisogno profondo di ascoltarti e prenderti cura di te stessa.
Ti invito a considerare uno spazio per te, come una terapia, dove poter esplorare questi sentimenti senza giudizio. Un luogo dove poter dare voce a ciò che ti tormenta, alle tue paure e ai tuoi desideri. Attraverso questo percorso potresti trovare un equilibrio, non solo tra i tuoi ruoli, ma anche dentro di te, riconoscendo che essere una madre presente non significa dover rinunciare a tutto il resto.
Ricorda, ogni passo verso la comprensione del tuo dolore è un atto di amore, non solo verso i tuoi figli, ma soprattutto verso te stessa.
Non devi sentirti divisa tra l'essere madre e l'essere te stessa, ogni sacrificio che affronti e ogni lacrima che versi fanno parte di un cammino più grande: ritrovare la tua forza interiore, perché solo prendendoti cura di te stessa potrai donare ai tuoi figli il meglio di te.
Resto a disposizione per eventuali domande o chiarimenti.
Cordiali Saluti Dott.ssa Jessica Bombino.
12 DIC 2024
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Mi dispiace moltissimo per quello che prova. Deve essere difficile stare in questa situazione. Provi un percorso personale come la psicoterapia per capire come stare meglio con se stessa e come genitore. Sono a disposizione, un grande abbraccio
12 DIC 2024
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Buonasera, mi dispiace molto per quello che stai vivendo e capisco il profondo malessere che provi nel conciliare il lavoro e la vita familiare. Le sensazioni di ansia, tristezza e il senso di distacco che descrivi sono estremamente dolorosi, e sembra che tu stia vivendo una grande fatica emotiva, alimentata dalla sensazione di essere divisa tra i tuoi doveri professionali e il tuo desiderio di stare con i tuoi bambini. La situazione che stai vivendo potrebbe essere legata a una forma di disturbo da adattamento o a una depressione post-partum, che può manifestarsi anche a distanza di mesi dal parto, e non solo nei primi giorni o settimane. I cambiamenti legati alla maternità, alle nuove responsabilità, al ritorno al lavoro e la difficoltà a separarsi dai propri figli possono generare forti emozioni, ansia e un senso di impotenza, soprattutto se il lavoro ti fa sentire distante da ciò che senti essere il tuo vero bisogno: la vicinanza ai tuoi bambini. Il fatto che tu viva il distacco come una “lacerazione” e un dolore costante, insieme al panico per gli impegni professionali, indica una sofferenza che merita attenzione e supporto. Non è raro che le mamme, soprattutto quelle che si trovano in un contesto lavorativo precario, provino una forte lotta interiore tra la necessità di lavorare per sostentarsi e quella di dedicarsi completamente alla propria famiglia. In questi casi, il senso di colpa per “non essere abbastanza presente” o per “non riuscire a fare tutto” può diventare schiacciante. Un primo passo potrebbe essere cercare di parlare con qualcuno di fiducia, sia un partner, un familiare o un amico, per esprimere il tuo dolore e la tua frustrazione. Se il malessere continua, considera di chiedere aiuto. Potresti iniziare con una consulenza psicologica, che può darti gli strumenti per affrontare il dolore e l’ansia, e per trovare un equilibrio che ti faccia sentire più serena sia come mamma che come persona. Non esitare a chiedere aiuto quando ne hai bisogno. La tua salute mentale è fondamentale per te e per la tua famiglia.
Ti saluto cordialmente restando a disposizione,
Dott.ssa Velia Morati
12 DIC 2024
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comprendo il dolore e la confusione che stai provando. Il ritorno al lavoro dopo la maternità è un momento molto delicato e complesso, e il senso di colpa e l'ansia che provi sono sensazioni molto comuni. È importante che tu sappia che non sei sola e che molte altre donne si trovano ad affrontare le stesse difficoltà.
Cosa sta succedendo?
- Senso di colpa: è molto frequente provare un senso di colpa per il tempo che passi lontana dai tuoi figli. Questo sentimento è alimentato dalla forte connessione che si crea durante la maternità e dalla paura di non essere una "buona madre".
- Ansia da separazione: il distacco dai tuoi figli può scatenare un'ansia profonda, simile a quella che provano i bambini quando si separano dalle loro figure di attaccamento.
- Sovraccarico: il lavoro di insegnante è già di per sé impegnativo, e la gestione della tua vita familiare lo rende ancora più complesso. La sensazione di essere sopraffatta è del tutto comprensibile.
- Identità in gioco: il ritorno al lavoro ti pone di fronte alla necessità di ridefinire la tua identità, che ora non è più solo quella di madre, ma anche di professionista.
Cosa puoi fare?
- Parlane: non tenere tutto dentro di te. Condividi i tuoi sentimenti con il tuo partner, con un'amica, con un familiare o con un professionista. Parlare ti aiuterà a sentirti meno sola e a trovare nuove prospettive.
- Cerca supporto: esistono gruppi di sostegno per mamme lavoratrici dove puoi confrontarti con altre donne che stanno vivendo la tua stessa esperienza.
- Valuta un aiuto professionale: un terapeuta può aiutarti a elaborare le tue emozioni, a sviluppare strategie di coping più efficaci e a ritrovare un equilibrio tra la tua vita professionale e quella familiare.
- Riorganizza la tua vita: prova a riorganizzare la tua giornata per dedicare più tempo ai tuoi figli. Potresti, ad esempio, svegliarti un po' prima per passare qualche momento con loro prima di andare al lavoro o organizzare delle attività piacevoli da fare insieme nel weekend.
- Impara a delegare: non cercare di fare tutto da sola. Chiedi aiuto al tuo partner, ai tuoi familiari o agli amici.
- Prenditi cura di te stessa: è importante che tu ti dedichi anche al tuo benessere. Trova del tempo per fare attività che ti piacciono, rilassarti e ricaricare le energie.
È importante ricordare che:
- Non sei una cattiva madre: il fatto che tu voglia tornare a lavorare non significa che ami meno i tuoi figli.
- Questo sentimento è temporaneo: è normale provare difficoltà nel primo periodo, ma con il tempo le cose miglioreranno.
- Hai il diritto di essere felice: non devi sacrificare la tua felicità per gli altri.
Ricorda:
Non sei sola in questo percorso. Con un po' di pazienza, di supporto e di aiuto, riuscirai a trovare un equilibrio che ti permetta di essere una mamma felice e una professionista realizzata.
12 DIC 2024
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La situazione da lei descritte è comune a molte donne
Quando dopo una gravidanza e dei primi mesi dobbiamo tornare alla vita quotidiana di tutti i giorni il lavoro capitano queste crisi d’ansia.
L’ansia ci provoca pensieri e sensazioni su come sia la nostra situazione e come sarà molto peggiore e catastrofico di quello che in realtà sono.
Questo stato di malessere che inizia a provare nel tardo pomeriggio su cosa si basa? Cosa lo provoca? Quali pensieri ci sono alla base? Quale credenze ci sono alla base?
Le motivazioni su cui si basa l’ansia sono motivazioni oggettive concrete oppure sono basate sul nostro pensiero sulla nostra paura? Su ciò che potrebbe accadere?
Sono motivazioni fondate oppure astratte?
Queste domande sono un primo spunto per inserire una riflessione
Le consiglio di intraprendere un percorso psicologico che la possa aiutare a fare chiarezza, comprendere meglio le basi di quest’ansia e ciò che la mantiene e superarla
Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti domande mi contatti sarò letto di aiutarla.
12 DIC 2024
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Buongiorno signora
A volte può capitare dopo aver partorito di sentirsi come lei.Non si preoccupi, e comprensibile.
Le consiglio dei colloqui con uno psicoterapeuta, per superare la sua ansia , e le altre tematiche che presenta.
Dottoressa Patrizia Carboni
Psicologa Psicoterapeuta
Roma
12 DIC 2024
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Grazie per la sua condivisione. la nascita di un figlio porta con sé molti cambiamenti, sia di natura organica che psicologica. Il cambiamento dell’umore di cui parla potrebbe richiedere il consulto di uno specialista per poter approfondire che cosa stia succedendo in questo momento e per potersene prendere cura in un modo buono per lei.