Buongiorno. Sono la mamma di un bimbo di 5 anni molto intelligente, sensibile ed emotivo. Da quando era ancora piccolo si è distinto per momenti di permalosità e nervosismo. Ancora oggi quando qualcuno fa o dice qualcosa che non gli va si arrabbia e piange. Può essere anche uno scherzo o una battuta, ma lui non la coglie come tale. Idem se ci sono dei no o se gli si chiede di aspettare, si arrabbia e urla o piange. Non sempre si comporta così, dipende molto dal momento e dalla situazione che a mio parere lui vive in modo più o meno stressante. Sia io che il papà abbiamo provato in diversi modi a spiegargli e a fargli capire che non serve arrabbiarsi sempre e soprattutto per ogni cosa, ma non abbiamo ottenuto grandi risultati se non con il tempo e la crescita. Forse sbagliamo in qualcosa? Chiedo gentilmente dei suggerimenti per riuscire a fargli superare questo malessere che in certi momenti lo esasperano tanto. Grazie
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15 SET 2014
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Buongiorno Sonia, l'intolleranza alla frustrazione è sintomo di un disagio. Ha ragione nel riconoscerlo. Senza allarmismi le consiglio tuttavia alcuni colloqui psicologici. Le cause infatti possono essere molteplici, da specifiche peculiarità del bambino a dinamiche relazionali familiari disfunzionali.
15 SET 2014
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Salve Sonia. Vivere le emozioni nel modo adeguato non è una competenza innata, ma appresa nel contesto di vita e con il tempo...la rabbia e la tolleranza alla frustrazione sono emozioni spiacevoli ma in ogni occasione è necessario rinforzare la capacità di farvi fronte per affrontare la crescita e l'età adulta in modo funzionale. Vi sono professionisti capaci di lavorare con bambini così piccoli, con parole e strumenti adatti che potranno aiutare suo figlio ad avere strumenti per gestire tali emozioni. Verranno probabilmente anche analizzate le conseguenze che tali episodi producono, cioè che effetto hanno su di lei e su suo marito, come reagite, cosa fate, cosa gli dite ecc....
saluti
15 SET 2014
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Cara Sonia,
leggo il tuo nome dall'invio. Qaundo ho letto il titolo del tuo post sono stato colto subito da un'immagine nella mia mente, un bambino che è solo e che nonostante la confusione non si muove e rimane fermo a giocare inconsapevole del mondo che lo circonda.
Leggendo per esteso la tua richesta mi sono accorto che questa immagine non coincideva con il bambino molto sensibile di cui leggevo.
Nell'infanza di tutti noi è stato normale avere dei periodi in cui si è più sensibili a tante cose. Se stai notando che il tuo bambino all'improvviso è cambiato e che è diventato tanto sensibile da reagire subito evidentemente stà tentando di dirti che qualcosa nel clima della casa o nella sua vita non stà cambiando.
Non mi dilungo con interpretazioni che potrebbero essere molto speculative; è tanto che lavoro nel campo della valutazione dell'infanzia che e spesso finchè non si osserva dal vivo qualche cosa non si è mai certi di quello che è o non è in movimento in quel momento.
Scusami se può sembrare brutto o molto forte ciò che ti scriverò; se ha qualche preoccupazione potresti rivolgerti allo psicologo del tuo consultorio familiare, del tuo medico di base o della neuropsichiatria infantile a te più vicina per poter mitigare tutti i dubbi.
Non so se avrò altre notizie di questa situazione e per questo spero che le cose andranno meglio.
15 SET 2014
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Buongiorno Sonia,
Vi siete consultati con gli/le insegnanti?. Ritengo fondamentale che tutti coloro che circondano il tuo bambino, si debbano occupare di lui, programmando degli interventi educativi adeguati. Potreste rivolgervi all'Equipe psico-socio sanitaria del vostro distretto scolastico, ma se preferisci rispettare la privacy, è indispensabile una consultazione di uno/a psicoterapeuta dell'Età Evolutiva. Sono a disposizione, se credi.
Dottssa Carla Panno
psicologa-psicoterapeuta