Perché durante una litigata si piange e la voce si strozza?

Inviata da Marika · 2 dic 2015 Assertività

Buongiorno.
Sono molto frustrata. Ho 24 anni e vivo in casa con i miei genitori. Ho una domanda da porre: Esiste una terapia comportamentale per gestire il proprio autocontrollo durante una litigata? Mi spiego meglio.
Spesso litigo con i miei genitori... E ogni volta che la situazione si accende io comincio a lacrimare e la voce mi si strozza, cosi da non riuscire più a continuare. I miei in quel momento mi prendono x un'attrice che vuole solo fare la vittima, ma io so che in realtà mi viene spontaneamente. Sopratutto quando vedo che non mi credono o non vogliono capire cosa intendo dire. Ovviamente le lacrime non mi aiutano perché sminuiscono il mio "battermi" e lasciano intendere che non ho più cartucce e dunque corro in ritirata, sempre a parer loro. È molto frustrante la cosa. E mi capita solo quando ho da dire con loro, non con terzi. Finisce sempre che me ne devo andare perché sono un fiume in piena e loro, naturalmente non capiscono e la mia battaglia è persa, perché non gli è rimasto nulla del mio discorso, sempre costantemente interrotto da loro, vedendo la mia "debolezza psicologica", anche se non è appropriato chiamarla cosi.
Avete qualche consiglio da darmi? Vi ringrazio tanto.

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Miglior risposta 2 DIC 2015

Buonasera.
Quello che traspare dalla sua lettera è che lo scontro con i suoi genitori è emotivamente per lei molto forte. Fino a farle emergere, incontrollate, emozioni che poi non riesce ad esprimere con la voce e che probabilmente non riesce nemmeno a nominare.
Un fiume in piena che la strozza e che le fa sgorgare lacrime incontrollabili. Pertanto ne il suo pensiero ne il suo sentire riesce ad esprimersi come lei desidererebbe.
Ed è normale che questo non succeda in altre situazioni.
A quanto vedo il suo rapporto con i suoi genitori è molto teso e la comunicazione non è ne fluida ne chiara. Si sente molto poco compresa da una parte e sente di non riuscire ad esprimersi dall'altra. Un sorta di gatto che si morde la coda.
Al di là di strategie per riuscire a controllare questo fiume in piena quando sta uscendo, io la inviterei a cercare, magari attraverso l'aiuto di qualcuno, di mettere in ordine le sue emozioni, che nei momenti di scontro escono tutte insieme. Questo potrebbe aiutarla a riuscire maggiormente ad entrare in contatto con loro, per poterle gestire meglio nei momenti di rabbia e scontro. E magari potrebbe anche riuscire a farle emergere anche quando non sta litigando con i suoi genitori.
Andrea Redaelli
psicologo psicoterapeuta

Dott. Andrea Redaelli Psicologo a Milano

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3 DIC 2015

Cara Marika,
durante una discussione si provano emozioni che possono essere intense e attivare l'organismo in modo altrettanto intenso. Accadono, quindi, fenomeni come la voce strozzata e il pianto che dipendono dall'attivaione fisiologica intensa.

Può imparare a gestire le emozioni e a comunicare facendosi rispettare facendosi aiutare da uno psicologo. E' possibile avviare una consulenza presso consultori o professionisti privati. I professionisti privati, talora, svolgono anche consulenze online.

Un saluto
Dott.ssa Francesca Fontanella

Dott.ssa Francesca Fontanella Psicologo a Rovereto

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3 DIC 2015

Carissima,
credo che il tuo disagio dipenda da un non realizzato processo di separazione dalle figure primarie. Pertanto, a mio avviso, dovresti avvalerti della relazione terapeutica di un professionista con formazione psicodinamica. In seguito, la stessa relazione potrebbe essere contestualizzata in un gruppo . A disposizione per eventuali altre informazioni, qualora necessarie
Dott.ssa Carla Panno
Milano

Dott.ssa Carla Panno Psicologo a Milano

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3 DIC 2015

Gentile Marika,
Rispondo subito in modo affermativo alla Sua domanda. Si, esistono tecniche cognitivo comportamentali in grado di aiutarla a gestire le emozioni che la bloccano quando si trova a confliggere con i suoi genitori.
Dall'Assertivita', che è una tecnica di comunicazione con cui si apprende ad esprimere e far valere il proprio punto di vista nel pieno rispetto delle proprie idee e dell'altro, all'Autocontrollo passando per un rafforzamento dell'Autostima e molto altro ancora.
Nell'ambito di un percorso terapeutico o di sostegno psicologico, Lei potrebbe appropriarsi di questi strumenti per riuscire a gestire in modo più appropriato le situazioni di conflitto che al momento La sconvolgono.
Un cordiale saluto,
Dr.ssa Giovanna Pasquarelli

STUDIO P e P delle dottoresse C. Paoloni e G. Pasquarelli Psicologo a Roma

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3 DIC 2015

Marika
devi tenere presente che soprattutto nelle litigate tra genitori e figli, l'impatto emotivo è fortissimo e dunque quello che ti capita è del tutto naturale.
Ovviamente i genitori restano più controllati emotivamente in quanto loro sono entrati nella fase di "smorzamento" emotivo anche perché hanno il "potere" per rimanere tranquilli (o quasi), mentre le rivendicazioni o le novità sei tu a portarle e sei tu che lotti... poi loro sono in due!
Sarebbe davvero molto importante per te acquisire quella autorevolezza per poter portare le tue ragioni senza attacchi d'ira e con sicurezza tale da farli rimanere allibiti e tu ne usciresti enormemente rafforzata nella tua autostima.
Se tu avrai la motivazione giusta e la voglia di svolgere un percorso di psicoterapia volto alla gestione delle emozioni e all'acquisizione di sicurezza e autostima, ti troverai rafforzata e con padronanza anche nelle "liti" (che poi saranno discussioni) coi tuoi genitori e in moltissimi altri ambiti di vita.
Un caro saluto
Dott.ssa Silvana Ceccucci Psicologa Psicoterapeuta.

Dott.ssa Silvana Ceccucci Psicologo a Ravenna

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2 DIC 2015

Gentile Marika,
il consiglio è di iniziare un percorso di psicoterapia che la aiuti a gestire meglio le sue emozioni in modo che non le impediscano di esprimere i suoi pensieri con delle buone argomentazioni.
Si tratta di acquisire una maggiore assertività senza sconfinare nell'aggressività da una parte e senza farsi travolgere dalle emozioni dall'altra.
A dirla tutta, l'emozione prevalente che la fa scoppiare a piangere nel bel mezzo della discussione è sicuramente la rabbia che non potendo (per fortuna)
esitare in acting-out aggressivi viene espressa col pianto, che per giunta non serve nemmeno per rabbonire i suoi genitori e questo è un motivo in più per canalizzarla in modo diverso e più utile.
Occorrerebbe tuttavia conoscere i motivi di questa grande conflittualità che scatena gli scontri perchè non è scontato che siano necessariamente in torto i suoi genitori.
Pertanto, a prescindere da queste ed altre considerazioni, lei farebbe bene a non innescare l'escalation durante i litigi anche perchè nel ruolo di figlia gestisce meno potere e quindi non le conviene lo scontro frontale.
Può invece, in questi momenti, cogliere l'occasione per sforzarsi di esercitare il suo self-control.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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