Perché dopo 12 anni insieme all'improvviso dubito ( ...)? (II parte)

Inviata da shannon · 28 ago 2014 Terapia di coppia

Penso che ognuna delle risposte che ho ricevuto abbia centrato il problema. Sento anche io di essere arrivata, senza neanche accorgermene (prima di tuto questo trambusto stavo benissimo ed ero serenissima!), a un bivio della mia vita. Il problema è che mi sembra di aver tutto focalizzato sulla nostra relazione. Io sono sempre stata del parere che sarei stata felice non tanto se mi sarei realizzata nella carriera, ma se mi fossi costruita una famiglia piena di affetto e di amore. In questi lunghi 12 anni io ero la donna più felice del mondo, perchè avevo trovato una stabilità che non avrei mai creduto, dandomi peraltro molto da fare nella giornata, dividendomi tra studio e lavoro. Ora però è più di un anno che ho conseguito il dottorato, e in questo anno ho fatto solo lavoretti saltuari e assolutamente precari. Di questo ho sofferto, ne parlavo col mio fidanzato, e mi sentivo subito meglio perchè avevo il suo amore e il suo virile appoggio. Cioè sono sempre stata super impegnata, e ora mi sembra che questo periodo di nullafacente o quasi mi abbia effettivamente danneggiato più di quelli che pensassi. Quello che mi chiedo in continuazione è: ma com'è possibile che questo fattore esterno abbia minato così profondamente la sicurezza che avevo sui miei sentimenti? Che razza di sentimenti erano? Mi viene addiritura da pensare che in tutti questi 12 anni io non sia mai stata innamorata di lui, ma che lo credessi. Ma poi mi rispondo incredula che non è possbile una cosa del genere:non si è certo trattato di un mese o di un anno, ma di 12 anni felici! Il fatto è che ora non so più cosa sia l'amore, non so più riconoscerlo. Quando sto con lui non litighiamo, siamo affini, parliamo molto e di tutti, ci apriamo l'uno all'altro, ci coccoliamo: ecco, non riesco proprio a capire dove sta il mio problema con lui, se penso razionalmente! Eppure sento smpe questa angoscia e penso ossessivamente se lo amo o no, fino a giungere spesso a dirmi che starei meglio senza di lui, ricominciando di nuovo tutto. Ma queto mi fa una paura tremenda, e non mi sento convinta, perchè io il giorno ho ancora voglia di srntirlo, di sapere cos fa, di vederlo, insomma penso sempre a lui.
Detto tutto questo: come posso secondo voi affrontare questo momento di crescita individuale (sento ce devo crescere, ma ho perso la bussola, mentee lui lo vedo grande e maturo e forte, quando invece negli anni passati ero piuttosto io ad essere la "forte" della coppia), ma allo stesso tempo a non perdere il mio amore per la strada? Vi prego di continuare ad aiuarmi come avete appena fatto, grazie molte!

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Miglior risposta 29 AGO 2014

Cara Shannon,
avverto ancora più profondamente quanto sia forte la confusione che sta vivendo, e quindi le rispondo nuovamente, sperando di aiutarla a fare quel minimo di chiarezza che si può permettere da una risposta data sulla base di poche conoscenze della sua personalità e della sua vita.
In questo momento storico sappiamo bene quanto sia difficile realizzarsi in ambito lavorativo, questo vale per tutti e nessuno è esente. Succede così che l'insoddisfazione vissuta in ambito professionale si ripercuota come una marea che sale incontrastata in tutti gli altri settori della nostra esistenza, anche nella relazione. Io penso che lei provi un profondo amore per il suo compagno, un amore appunto che è risultato di 12 anni felici di storia insieme. Quello che forse (vado per ipotesi, ovviamente) oggi potrebbe accaderle è che stia cercando di rinnovare questo amore per ritrovare una spinta che non riceve dal suo lavoro, per esempio. Il "dolce far nulla" demotiva, spegne, priva l'anima, la mente e il corpo di linfa vitale e ci fa sentire vuoti. Perché non prende in considerazione l'idea di farsi sostenere in questo momento così delicato della sua vita? Questo potrebbe aiutarla a non mettere in discussione i punti fermi della sua esistenza, come lo è appunto la sua storia, quanto piuttosto a vedere le cose in una prospettiva diversa, più razionale, e magari a cercare strategie più funzionali al suo benessere.
Un caloroso saluto
Dott.ssa Martina Panerai

Dr.ssa Martina Panerai, Psicologa, Sessuologa Psicologo a Velletri

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1 SET 2014

Vi ringrazio ancora una volta della vostra cortesia. Le vostre parole mi hanno momentaneamente confortato. Tuttavia mi sto rendendo conto che non sto per niente bene, anzi sto malissimo. Ho continue crisi di pianto, in cui mi sembra tutto distrutto e la mia vita, come la mia personalità, mi appaiono azzerate. Ormai il pensiero dominante è che non lo amo, mi sento distante da lui anni luce. Eppure quando lo sento a telefono mi calmo. Sono nella più totale confusione, ho un senso di angoscia, mista a infinita tristezza e a grande paura, che non mi fa più vivere. Ho anche strani sbalzi d'umore, dovuti all'ossessivita dei miei pensieri ("ora lo amo? E ora? Che sento?" E vado avanti così per tutto il giorno, impedendomi di fare qualsiasi altra cosa). Vi racconto che ieri sera il mio fidanzato, sempre molto calmo e sereno, è stato qui a casa mia. All'inizio mi sentivo distaccata e mi disperavo dentro, poi mano a mano che la serata trascorreva, il mio umore si è alzato talmente tanto che finalmente ero tornata quella di sempre, innamorata e desiderosa di vederlo padre dei miei figli. Lui se n'è andato, e io sono andata a letto talmentd felice di aver ritrovato la serenità che ho faticato ad addormentarmi, anche per la paura che la mattina, al risveglio, io ripiombassi nel buio più nero. Così è stato (e non è la prima volta in queste settimane), purtroppo. Mi sembra davvero di non riconoscermi. Questa non sono io! Il problema è che più che passa il tempo, e più che la situazione mi sembra peggiorare. Figuriamoci che spesso penso di "liberarlo" da me, e che starei meglio sola, vedendolo con una donna più semplice, che lo ami semplicemente. Io sono sempre stata molto molto complicata: sensibilissima ed emotiva fino all'assurdo, spesso ansiosa (ma ho sempre saputo domarla bene e anzi volgerla in concentrazione elevatissima). Ora mi sento debole, azzerata, pazza nei miei altalenanti umori, e non so da dove partire per ricominciare. Spesso penso che ritroverei la felicità se mi reinnamorassi di un altro, se andassi a vivere da single, per crescere, per vedere se qualcosa cambia. Ma la paura di perdere un ragazzo come il mio mi blocca all'inverosimile. Sono nella disperazione più nera. Vi prego di aiutarmi ancora una volta: lo dico con tutta la sincerità, non posso permettermi di andare da uno psicoterapeuta per la mia grave situazione economica. Grazie ancora nuovamente per il vostro aiuto. Se avete bisogno di ulteriori informazioni di qualsiasi tipo per capire meglio, ditemelo senza alcun problema.

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29 AGO 2014

Ciao, io ti avevo già risposto, ma se ora cerchi una risposta corale, personalmente , al di là della disponibilità a livello di supporto da parte mia, ti suggerisco caldamente di contattare , quanto prima, un/a Collega di persona.
Dottssa Carla Panno
psicologa-psicoterapeuta

Dott.ssa Carla Panno Psicologo a Milano

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29 AGO 2014

Cara Shannon,
mi fa piacere che anche tu ti renda conto di essere ad un bivio. Fino ad ieri eri super impegnata ed eri felice. Oggi ti senti nullafacente, triste e piena di dubbi che sono esclusivamente rivolti al tuo fidanzato. Ti chiedi perché? Metti in dubbio i tuoi sentimenti la relazione? Tutto vero e capibile, spaventerebbe chiunque, ma il punto è un altro. I tuoi sentimenti, la tua persona non sono pacchetti che non ti riguardano: fanno sempre parte di come sei, di chi sei e di come affronti la vita. In questo momento stai sbagliando: la tua mancanza di sicurezza non è da rivolgere al tuo fidanzato ma a te stessa. Non essere più quelli forti sicuri e fieri, essere in una situazione che ci fa sentire diversi non ci fa perdere la visione di quello che siamo e di cosa vogliamo? Ti ripeto le parole che scrivi sulla tua relazione: 12 anni felici, quando sto con lui non litighiamo, siamo affini, parliamo molto e di tutti, ci apriamo l'uno all'altro, ho ancora voglia di sentirlo, di sapere cosa fa, di vederlo, insomma penso sempre a lui ci coccoliamo non riesco proprio a capire dove sta il mio problema con lui. Il problema non è con lui! ma è con te stessa. Hai perso parte delle tue certezze e per ricostruirle devi ricostruirti: chi sei, cosa vuoi e dove vai. Da quello che scrivi e come scrivi e dalla tua preparazione curricolare mi sembri una ragazza caparbia e con grandi doti, ti sei impegnata molto quindi penso che la realizzazione personale e il senso di utilità, come per tutti gli uomini di questa terra, siano bisogni importanti. Un caro saluto Dott.sa Paola Madesani

Dott.sa Paola Madesani Psicologo a Brescia

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