Perché continuo la mia insignificante esistenza? Perché?
Non capisco. Sono confuso. Vorrei solo morire, non so neanche perché continuo a sopravvivere. Per cosa? Per rincorrere una felicità che non esiste nemmeno? Per insulse cose materiali? Per cosa? Spero con tutto me stesso ogni notte quando vado a dormire di non svegliarmi mai più il giorno prossimo. Non ho più la forza per niente, di fare niente. Dovrei studiare adesso ma non ne ho la forza. Neanche i psicofarmaci fanno effetto. Penso costantemente alla morte come liberazione da questa sofferenza e da questo dolore che pervade il mio corpo e la mia mente. Non ce la faccio più, sono più di due anni che soffro di depressione, da quando ne ho 16, tra un mese ne faccio 18, è atroce, voglio solo morire per porre fine a tutto questo, non ce la faccio, il dolore che provo è troppo forte, l’unica cosa che allevia un po’ il mio dolore spirituale è farmi dei piccoli tagli nelle braccia e vicino ai polsi, senza che si notino, anche se tra un po’ arriva l’estate e si notato tantissimo, non so che fare. Entro la fine di quest’anno ho deciso che porrò fine a questa depressione che mi sta consumando letteralmente suicidandomi, o per impiccagione o per overdose di xanax, l’unica paura che ho però è quello di non farcela o di risvegliarmi in un letto d’ospedale che mi dicono “hai tentato il suicido ma non ci sei riuscito”. Sto piangendo tantissimo. Voglio morire
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15 MAG 2019
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Gentile Alessio,
la tua sofferenza dovuta alla depressione suscita dispiacere ed è comprensibile ma deve essere curata ed ai farmaci (da valutare per la loro efficacia) bisogna aggiungere una psicoterapia (preferibilmente cognitivo-comportamentale) che ti aiuti a riconoscere e correggere le distorsioni cognitive che sicuramente sono una componente importante del tuo disturbo.
Una prima distorsione cognitiva è la tua presunta certezza che le cose non cambieranno mai e quindi non c'è speranza.
Invece le cose nel tempo cambiano, necessariamente ed a prescindere, perchè tutto cambia e la vita stessa è cambiamento.
Questo vuol dire che in futuro (se ti concederai un futuro) sicuramente penserai diversamente da come pensi oggi, solo che ora non credi sia possibile.
Altra distorsione cognitiva è il fatto che tu credi si debba vivere, come dici, unicamente per rincorrere la felicità o cose materiali.
In realtà si vive per molti altri motivi tra cui onorare il dono che ci è stato fatto di venire al mondo, realizzare qualcosa durante questo viaggio, passare poi, a tempo debito, il testimone e lasciare negli altri un buon ricordo di sè accettando con umiltà in questo percorso sia i momenti piacevoli che quelli dolorosi (che ci sono per tutti).
A 18 anni ti sei appena affacciato alla vita e non puoi avere solo voglia di morire : difatti i tagli che ti fai sulle braccia sono paradossalmente un segnale che vuoi sentire la vita (insieme al dolore della lama) più che la morte.
Il consiglio è di non chiuderti e non isolarti, parlare del tuo problema con amici e soprattutto con i familiari per decidere eventualmente di cambiare psichiatra e farmaci dal momento che finora non ti hanno aiutato, nonchè rivolgerti ad un bravo psicoterapeuta per essere guidato e accompagnato a costruire una sufficiente autostima e formulare pensieri positivi.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
15 MAG 2019
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Caro Alessio,
le parole che scrive mi hanno colpito molto, la sofferenza che prova deve essere troppo per Lei che, così giovane, vede come unica possibilità il suicidio.
Sono parole forti, dettate dalla profonda sofferenza che sta vivendo.
Lei prendo psicofarmaci, posso intuire che sia seguito da uno psichiatra, non riesce a parlare con lui (o lei) di questa sofferenza soggettiva? Ha mai fatto un percorso con un terapeuta a sostegno della terapia farmacologica?
Un percorso con un terapeuta può servire molto. A volte infatti la vita appare piatta e insignificante, incentrata solo su cose materiali, anche le relazioni umane appaiono solo come fugaci incontri, senza spessore, ma sotto ciò che appare al primo sguardo, esiste tutto un altro mondo da scoprire e questo lo si può fare con un terapeuta.
Se volesse contattarmi potrei indicarne qualcuno nella Sua zona.
Nel frattempo può continuare a scrivere sul portale.
15 MAG 2019
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Salve Alessio,
mi dispiace che stia provando un dolore così forte. Mi dispiace che senta una paura così grande che le cose non cambieranno mai nella sua vita. Sono però felice che stia provando ad affrontarle, anche sapendo che è un lavoro faticoso e doloroso. Le aperture che si procura sulla pelle lasciano uscire un po di quel dolore? Come lei scrive sta per arrivare l'estate e sarà difficile che non si notino.. quindi perché non provare un altro modo per fare uscire questo dolore che la sta immobilizzando?
Spero di esserle stato di aiuto
Cordialmente
Alberto Sivo