Perché continua a scrivermi?

Inviata da Maria · 25 nov 2019

Non riesco a capire cosa dovrei fare. Ho iniziato una relazione con un ragazzo l'anno scorso, ho vent'anni ed è stata la mia prima relazione seria, ma qualche mese fa ho deciso di troncare tutto, e adesso sono confusa perché lui continua a cercarmi anche se io non gli rispondo più. Ma a prescindere da questo non sono sicura della mia scelta perché provo dei sentimenti nei suoi confronti e avrei tanto voluto funzionasse, perché lui per me è una persona eccezionale, dolce, premuroso, sempre attento a me, riusciva a capirmi nel profondo, a stupirmi sempre ed era tutto così naturale fra di noi e mi sentivo proprio bene inisieme a lui, come a casa quando stavamo insieme, avevamo una bellissima complicità, ma allora perché rompere? Il fatto è che non ho mai capito cosa avrebbe voluto che facessi nei confronti delle altre persone che mi stavano vicino o in generale nel relazionarmi con gli altri. Mi diceva che ero libera di fare ciò che volessi ma non mi sentivo così perché nel momento in cui lo facevo, o ad esempio una mia amica che a lui non piaceva (tutte le mie amiche non gli piacevano) mi cercava, si arrabbiava terribilmente e io stupidamente ho iniziato a evitare tutto e tutti pur di non farlo stare male, ho allontanato le mie migliori amiche, le nuove amiche che mi stavo facendo all'università e un po' anche la mia famiglia, e sono pure arrivata a mentirgli per cose banalissime tipo andarmi a prendere un caffè al bar prima di andare a lezione, perché sapevo che dicendoglielo si sarebbe arrabbiato. Mi sentivo sempre con l'ansia di essere in torto o di star sbagliando qualcosa, e quando gli dicevo la verità si arrabbiava lo stesso, per motivi che tutt'ora non comprendo perché per me non c'era motivo di arrabbiarsi,
come ad esempio se stavo tornando a casa ed ero sull'autobus e c'era qualche ragazzo o anche solo il fatto che stessi tornando a casa lo faceva arrabbiare, o non voleva che parlassi a qualcuno di noi, o di lui, cioè se i miei genitori mi chiedevano di lui e io gli rispondevo e gli raccontavo magari alcune cose sue tipo che lavoro facesse o cose nostre, magari anche senza andare troppo sullo specifico, ero libera di farlo, però quando poi lui mi chiedeva se i miei mi avessero chiesto di noi o di lui e io gli rispondevo di sì e che gli avevo detto alcune cose su di lui, o su di noi si arrabbiava perché gli dava fastidio che i miei sapessero determinate cose nostre, però le volte dopo quando i miei mi chiedevano e io gli rispondevo secca oppure gli cambiavo discorso per evitare che gli dicessi qualcosa in più, e allora anche loro hanno man mano evitato di chiedermi, e poi lui mi chiedeva se mi avessero chiesto di lui e io gli dicevo di no o che non mi avessero chiesto più di tanto, lui allora mi diceva che ai miei non interessava niente della mia relazione, che non mi prendevano sul serio. Ero arrivata ad un punto che non sapevo più chi fossi, che cosa fare e come comportarmi, ma non solo per questo ma per tutto e ancora adesso non lo so.
Capisco il suo non fidarsi visto che gli ho mentito per cose anche piccole ma perché arrabbiarsi per queste cose? Ed io come avrei dovuto comportarmi? Perché io sicuramente ho sbagliato in tutto, ma allora come dovrei fare?
Ad ogni modo dopo ogni discussione io mi scusavo, cercavo di fargli capire che non sarebbe ricapitato e che non mi interessasse nient'altro se non lui e facevamo pace. Alla fine, dopo un po' di mesi passati così, mi sentivo una persona che non riconoscevo più, che nessuno riconosceva più e ho troncato di colpo. Ma nel corso delle settimane dopo aver rotto quando mi cercava e io rispondevo mentre lui mi esprimeva cosa fossi per lui, quanto fossi importante, i suoi sentimenti, io ho tentato più e più volte di fargli capire quale fosse il motivo, che se non mi fossi sentita in quel modo non sarebbe mai accaduto e che vorrei tanto stare con lui ma senza dovermi nascondere, senza dovermi sentire in quel modo, come faccio a farglielo capire? Vorrei solo che capisse che per me lui è importante ma ciò non vuol dire che devo allontanare tutto il resto, perché anche se non me l'ha mai detto esplicitamente io mi sentivo che dovessi fare questo.
Dopo ogni chiamata mi sentivo sempre più sconfitta e sparivo fino a quando in un momento di crisi gli rispondevo e di nuovo accadeva la stessa cosa, ovvero io che gli spiegavo il motivo e lui che continuava a dirmi che mi attaccavo alle cazzate e non mi importava della nostra relazione.
Adesso a distanza di qualche mese in cui sono completamente sparita per lui, ho cercato di riaprirmi con le persone che avevo abbandonato e mi sono scusata per il mio comportamento, e ho cercato di fargli capire perché l'avessi fatto, e ovviamente nessuno di loro ha visto lui di buon occhio, anzi sono tutti convinti che mi stesse manipolando, ma di questo ne erano convinti prima ancora che mi chiarissi con loro. Ma è inutile dire che lui mi manca tanto e che i miei sentimenti per lui e le mie speranze di avere una relazione normale con lui non sono cambiate. Ho deluso lui dimostrandomi un'insensibile sparendo da un momento all'altro, e dimostrandomi la ragazza che si professava diversa ma che alla fine si è comportata come tutte le altre che lo avevano deluso. Ho spezzato la sua fiducia e anche volendo ritornare insieme a lui non so come fare. Dovrei scusarmi? Come dovrei comportarmi con lui? E in più ho paura di deludere tutte quelle persone che mi hanno ridato fiducia dopo che mi sono allontanata da loro. Di conseguenza nell'indecisione tra il voler tornare con lui ma in un modo diverso e in parte la consapevolezza che non potrebbe essere diverso e da un'altra parte ancora di rovinare ulteriormente quello che già una volta ho distrutto, vivo in un' oblio che mi porta al vivere la mia vita passivamente, e sto impazzendo perché vorrei poter fare qualcosa ma non so cosa fare. Vorrei tanto capirlo, e soprattutto sapere come farlo.
In più in questi giorni lui è tornato a ricontattarmi e le mie crisi che mi hanno mai abbandonato in questo periodo sono ancora più forti, e anche se non gli ho ancora risposto, e da un lato vorrei, vorrei sapere perché mi scrive? Anche se credo di saperlo e cosa dovrei fare? Dovrei dare una possibilità a questa storia perché quando c'è amore si può tutto o devo restare tutta la vita nella mia apatica disperazione?

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Miglior risposta 25 NOV 2019

Gentile Maria,
dalla sua descrizione la relazione che ha concluso sembra caratterizzata da modalità disfunzionali, nelle quali, in un rapporto sbilanciato, il ragazzo assume atteggiamento possessivo e caratterizzato da ritorsioni emotive, mentre lei tende a sentirsi condizionata ed agire di conseguenza, talvolta assecondando e cercando di compiacere, altre volte dicendo piccole bugie. Tale dinamica sembra per alcuni versi protrarsi tutt'ora, a relazione conclusa, con il ragazzo che scrive insistentemente, anche in assenza di riposte da parte sua, e lei che a tratti sente di voler tenere le distanze da lui, dall'altra si sente in colpa rispetto a questa scelta.
La situazione attuale è di per sé fonte di profondo disagio e demotivazione per lei. Non è da escludere inoltre che tale modello relazionale non possa ripetersi in future relazioni.
Le suggerirei di contattare uno psicoterapeuta, preferibilmente ad approccio relazionale o sistemico.
Un cordiale saluto
dr. Luca Flesia, psicoterapeuta a Padova e Belluno

Dott. Luca Flesia Psicologo a Belluno

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25 NOV 2019

Gentile Maria,
comprendo il suo dispiacere ma lei non dovrebbe pentirsi della decisione presa di chiudere questa relazione che si è rivelata tossica portandola ad isolarsi e a rischiare di perdere tutti gli altri suoi affetti familiari ed extra-familiari.
Se non le è ancora sufficientemente chiaro, deve comprendere che il comportamento di questo ragazzo è dettato da profonda insicurezza e bassa autostima che sicuramente nel tempo avrebbe ulteriormente deteriorato la relazione essendo fonte di malessere nella coppia, cosa del resto già accaduta.
Se proprio lei tiene molto a questo ragazzo e pensa valga la pena di tentare di recuperarlo dovrebbe riuscire a persuaderlo o porre decisamente la condizione che intraprenda immediatamente e porti avanti per la durata necessaria un percorso di psicoterapia preferibilmente cognitivo-comportamentale.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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