Paura di sbagliare a prendere la decisione

Inviata da Bella · 29 ott 2020

Buongiorno,

da tempo sono in crisi con il mio ragazzo. Stiamo insieme da 4 anni, io 24 lui 36 ma negli ultimi due mesi non provo più niente per lui. In passato avevo già avuto delle crisi, ma le avevo messe a tacere dando la colpa a me stessa, al fatto che fosse solo un periodo che fosse normale e che magari ero solo stanca e stressata. Negli ultimi tempi però ho realizzato che da quelle crisi sono passati ben 2 anni se non 2 anni e mezzo e non è cambiato nulla. Mi sembra di aver portato avanti una relazione presa dall’abitudine senza essere pienamente consapevole se quello che sto vivendo mi rende felice.
Ho iniziato a chiedermelo, a prendere contatto con me stessa, (un contatto che in seguito alla quotidianità e a una vita sempre di corsa, avevo perso), ad aprire i miei orizzonti e ad arricchire la mia quotidianità che è stata per anni piatta e inizialmente molto dipendente da lui.
Ho constatato e faccio fatica a realizzare che purtroppo non sono più innamorata, non provo più niente per questo ragazzo, colui che mi faceva sentire al sicuro emozionare ora è diventata una persona come un’altra. Questa crisi è maturata in seguito anche ad un altro evento.
A settembre dopo una ricerca ho deciso di iscrivermi in palestra, in seguito agli svariati tentativi di gestire lavoro studio e sport. Non so spiegarmi perché ma è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Mi chiedo ancora perché sia finita proprio in quella palestra, perché dovessero incrinarsi 4 anni di una relazione fatta di certezze, di un apparente felicità, di fatiche per ottenere il tanto agognato equilibrio che ho sempre desiderato. La mia relazione è passata dall’essere una certezza ad essere un’incertezza, rifiuto di un matrimonio che si stava per organizzare, rifiuto di costruire una casa, rifiuto di un futuro insieme. E la goccia che ha fatto traboccare il vaso è lui, F. E’ arrivato come un fulmine a ciel sereno e per quanto io fossi ignara mi sono ritrovata in poco tempo a sentire un qualcosa per lui, a percepire una potente energia travolgermi, nonostante non avessi mai cercato nulla al di fuori della mia relazione, nonostante sia sempre stata un muro, nonostante non abbia mai guardato nessuno che non fosse il mio ragazzo. Eppure eccomi qui, con una convivenza in corso 4 anni costruiti insieme, amicizie persone, pezzi di vita, e crisi più totale, paura di agire, mi sento spezzata, divisa, imbilico in un bivio del quale non so la strada da prendere, aggrappata per paura di cadere dalla parte sbagliata. Oltre a questa crisi è un periodo felice, lavoro, studio, svaghi, ho scoperto una grande amicizia e mi sento viva, mi sento pervasa di vita, come non mi sentivo da tanto. Dal lunedì al venerdì va tutto relativamente bene, vivo la mia vita, mi diverto, mi alleno in palestra, studio lavoro e costruisco relazioni e coltivo l’amicizia. Il problema subentra in weekend poiché sono in convivenza e immancabilmente ogni sabato, ma forse di più la domenica ho un crollo psicologico.
Sono bloccata, ho paura di ferirlo, sto pensando di lasciarlo ma è difficile non riesco a fare il passo e sono in crisi. Mi fa male il cuore, quando penso a quello che abbiamo affrontato insieme, a quando pensavo che in un futuro magari lontano l’avremmo raccontato ai nostri figli, a tutti i momenti passati insieme, difficoltà e gioie. Mi sento un egoista a rifiutare tutto l’amore che mi ha dato, la fiducia e l’avermi messo sempre in primo posto. Ho paura che non troverò mai più nessuno così, ho paura che lui non superi la cosa, che non riesca più a rifarsi una vita, aveva dato tutto per me. Ma non merita nemmeno essere preso in giro, non merita nemmeno una persona che gli sta vicino per pietà, ho paura di fare un errore, ma ho paura anche di andare avanti per non fare il passo decisivo e ritrovarmi in futuro pentita ad arrancare in un sentimento che non esiste più da parte mia. Sto male perché conviviamo, io vivo la mia vita come lui non ci fosse, e lui ci sta male, cerca di accettare un qualcosa che non gli va bene, pur di riavermi come un tempo. Mi fa male pensarlo a vivere da solo con spese, il doversi arrangiare fare il pranzo gestirsi tutto da solo, mi sento in colpa, come se gli stessi scaricando tutto addosso, ogni responsabilità, difficoltà, i rimasugli.
Ho paura di affrontare il momento di quando porterò via la mia roba a vedere la sua espressione, come mi guarderà andare via, ho paura di svegliarmi e realizzare che ho chiuso un capitolo di 4 anni di vita.

Ho bisogno di trovare la forza di prendere una decisione.

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Miglior risposta 26 OTT 2021

Buongiorno.
Sono il dr. Massimiliano Castelvedere, di Brescia. Sono tra quei professionisti che ritengono che il cambiamento personale sia un processo lungo e complicato. Purtroppo non ci sono scorciatoie e i consigli che uno psicologo potrebbe dare in una chat lasciano il tempo che trovano: non esiste la “bacchetta magica”. Per inquadrare l’eventuale problematica di un paziente serve invece una consulenza approfondita (almeno 4 sedute). A seguire, se nella consulenza si evidenzia un problema significativo, per risolverlo è necessaria una vera e propria psicoterapia o una psicoanalisi.
Illudersi che si possa fare qualcosa scrivendo in una chat serve solo a perdere tempo e significa che non si è pronti a mettersi in discussione. Se lei è una persona veramente motivata a capirsi e a cambiare, le do la mia disponibilità per fissare un appuntamento (anche online).

Dott. Massimiliano Castelvedere Psicologo a Brescia

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2 NOV 2020

Carissima, ogni svolta nella vita ha due facce, la prima fatta di entusiasmo per la novità e l'altra fatta di timori ed incertezze. Da una parte si vuole intraprendere ciò che ci da forza e speranza, dall'altra ci chiediamo se è corretto lasciare la strada vecchia, già sperimentata o no. Bhe, bisogna mettere sul piatto della bilancia quanto vale la pena continuare a vivere in questa sorta di universo a due vie o se è bene prendere il coraggio a due mani e affrontare ciò che ci fa timore, per poi trovare la propria serenità.
Il signor F. di cui scrive è arrivato quando doveva arrivare è arrivato quando la sua mente si era liberata e ne aveva bisogno. Scrive di un matrimonio rifiutato, di domeniche insieme passate nel dolore, del rifiuto di un futuro insieme e però, scrive di sensi di colpa nel dover andarsene.. Pensa che rimanere a questo punto, farebbe meglio alla persona con cui convive? I suoi sensi di colpa per cosa sono? Una relazione che vuole durare tutta la vita, deve basarsi sulla sincerità, affetto, rispetto, complicità Sul guardare nella stessa direzione insieme. Come può pensare di affrontare le difficoltà che le coppie incontrano durante il matrimonio e nella gestione della famiglia, se già ora la sua testa è altrove? Non è colpa di nessuno se l'amore finisce, mentre sarà sua responsabilità se il legame si trascinerà avanti fra tradimenti e conflitti.
Resto a disposizione.
Cari saluti.
Dott.ssa Barbara De Luca

Dott.ssa Barbara De Luca Psicologo a Catanzaro

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30 OTT 2020

Cara Bella1,
Dalle sue parole mi pare di percepire il forte stato di tensione nel quale si trova e la consapevolezza di voler individuare una soluzione ai suoi problemi. Come professionista, credo che tale consapevolezza sia il primo passo, fondamentale per poter affrontare un percorso che ha, nella sua conclusione, l'obiettivo di fare maggiore chiarezza dentro di sé e di ritrovare la serenità perduta. In quest'ottica il sostegno di uno psicologo può essere spesso un valido supporto anzitutto per chiarire meglio i propri vissuti e desideri e, in secondo luogo, comprendere la strada più corretta da seguire per poter raggiungere la meta, passando attraverso le decisioni che ciò comporta. Spesso le emozioni rendono infatti complesso questo processo che già di per sé presenta degli ostacoli, quali la paura e il dolore legato ad una separazione, e un punto di vista esterno e neutrale può fungere da valido specchio per riuscire a muoversi da una situazione di tale incertezza. La vita di ognuno di noi è fatta di momenti di crisi che, se affrontati in maniera costruttiva, possono divenire importanti occasioni di maturazione e cambiamento.
Le auguro quindi di riuscire a sfruttare questo momento difficile per arrivare a ritrovare un equilibrio interiore e una migliore serenità.

Dott.ssa Decla Vivolo
Psicologa

Dott.ssa Decla Vivolo Psicologo a Brescia

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30 OTT 2020

Cara Bella, mi ha colpito la Sua affermazione: "apparente felicità". Il vivere di apparenza é qualcosa che fa male, perché non si é autentici né con sé stessi né con chi ci é accanto. Il Suo compagno, quindi, potrebbe sentire che quello che vive nella relazione con Lei non sia piú genuino, come poteva essere prima, anche se non é Lei a dirlo apertamente. Continuare in questa situazione quindi porta a far soffrire entrambi, in un modo o in un altro.
Si sente divisa, perché non riesce ad elaborare razionalmente ciò che prova, nonché la Sua decisione di lasciare andare quello che é stato il Suo punto di riferimento per quattro anni; non riesce a riorganizzare se stessa e a ridefinirsi in base a ciò che sta provando ad oggi, e a darsi la possibilità di aprirsi al nuovo, come una parte di Lei vuole fare.
Le consiglio di chiedere un aiuto psicologico per meglio comprendere i Suoi vissuti e sentimenti, per intraprendere razionalmente le decisioni che devono condurLa al Suo benessere e alla Sua soddisfazione personale.
Le auguro buona fortuna e tranquillità.
Dr.ssa Amanda D'Ambra.

Dr.ssa Amanda D'Ambra Psicologo a Torino

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30 OTT 2020

Gentilissima è molto comprensibile sentirsi così intimorita di fare una scelta, una decisione che implica una perdita dolorosa per lei ma anche per il suo compagno e la espone specialmente ad una grande responsabilità, in primis verso se stessa. Se lei potesse rimanere ancorata nel qui e ora evitando di perdersi nei pensieri che riguardano le evoluzioni future cosa scoprirebbe di sé? Quale grande segreto ci svela di sé la sua ambivalenza? Si faccia aiutare eventualmente non tanto per trovare la forza di decidere, quando sarà pronta lo farà ma più che altro per trovare la forza di accettare la perdita ed esplorare ciò che significa per lei seguire la propria strada, i propri desideri ma anche i propri timori di sbagliare, di ferire, di pentirsi.
In bocca al lupo.
Dott.ssa Eleni Drakaki

Dott.ssa Eleni Drakaki Psicologo a Mantova

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30 OTT 2020

Gentile Bella, dalla sua mail mi sembra che ci siano due forze opposte dentro di lei, una che spinge verso la vita fuori dalla coppia (libertà, studio, amicizie, palestra ecc...) e una fatta di colpa e nostalgia che la spinge a restare. Queste due forze ci sono da oltre due anni. Quando si sceglie di dividere la vita con una persona, è frequente ignorare o cercare di non dare ascolto a quei sentori che "remano contro" a quella scelta, tuttavia ci stanno dicendo qualcosa ed è importante ascoltarli. Chiudere una relazione comprendo che non sia facile e che sia molto doloroso, tuttavia protrarla a a lungo quando non c'è più la volontà di restare non è detto che sia meno dolorso, anche perché quando c'è insofferenza diventa più facile iniziare a covare frustrazioni e rancori verso l'altra persona. Tuttavia, il mio suggerimento è quello di avere molto chiari i motivi che l'hanno allontanata da questa relazione, sono cose che hanno a che fare con i suoi bisogni e le sue spinte interne. Mettere a fuoco con precisione questi motivi la aiuterà a prendere una decisione più consapevole (a volte si chiudono relazioni spinti dal malessere senza sapere da cosa nasce qu malessere) e a orientarla per il suo futuro. Un caro saluto, Luisa Fossati

Dott.ssa Luisa Fossati Psicologo a Firenze

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