Paura di non essere all'altezza

Inviata da Serena · 23 ago 2016 Autostima

Salve,
vi scrivo in merito ad un piccolo problema che mi si ripresenta periodicamente. Dico “piccolo problema” perché non è qualcosa di grave e che mi impedisce di svolgere la mia vita, ma è un piccolo fagotto che però mi porto dietro da un po’ di anni e che a volte si presenta più pesante e ingombrante del dovuto. Ho 22 anni e studio all’università. La mia famiglia, i miei amici e i miei insegnanti mi hanno sempre definita come una ragazza con la testa sulle spalle, studiosa, riservata e profonda. Mi è sempre piaciuto leggere e studiare e ho sempre cercato di mettere tutta la passione e l’impegno possibili in ogni cosa facessi. Il problema è che da alcuni anni mi capita di pensare di non meritare la bella considerazione che gli altri hanno di me. Mi sento spesso banale, senza alcuna profondità o talento particolare. Penso sempre di non avere pensieri interessanti e per questo mi chiudo spesso a riccio e evito la conversazione proprio con quelle persone che hanno espresso verso di me ammirazione o interesse. Ho come paura di deluderli e di trovare così conferma alle mie ansie; ansie che circolano nella mia testa e che mi ripetono di non essere all’altezza. Questa cosa mi fa soffrire perché queste persone che evito sono in genere persone interessanti e con una certa sensibilità con le quali sarebbe interessante avere un confronto e invece le evito quasi come se non mi interessasse niente di loro. A volte queste ansie si fanno così potenti che mi impediscono addirittura di coltivare le mie passioni perché mi convinco di non essere abbastanza brava e di non essere veramente portata per tali cose. Quello che a volte penso è che magari in realtà io non sono così brava come mi hanno fatto sempre credere e che dovrei smetterla di puntare sempre così in alto. Cerco sempre di leggere e di trovare nuovi spunti di riflessione, ma poi mi rattristisco e mi passa l’entusiasmo pensando che tanto, con la mia timidezza e incapacità comunicativa, non riuscirò mai a condividere i miei pensieri con qualcuno. Non capisco se sia solo una questione di autostima o se ci sia qualcosa di vero in tutte queste mie paure.

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Miglior risposta 23 AGO 2016

Cara Serena,
siamo abituati a pensare che non sia facile sentirsi svalutati, ed é senz'altro così, tuttavia puó non essere semplice nemmeno trovarsi nella condizione opposta, ovvero quella di essere stimati. Cosa succede? Accade che sentiamo di dover rispondere a delle aspettative, piuttosto elevate, e il timore di non riuscirci puó portare a chiuderci precocemente di fronte alle esperienze proprio per non incorrere in tale possibilità... forse sarebbe utile chiedersi cosa comporterebbe per Lei il dover deludere qualcuno, perché forse questo potrebbe essere un punto centrale. Puó essere un buono spunto per un lavoro su di sé, al fine di ricostruire nuovi modi per vivere le aspettative altrui e concedersi nuove libertà.
Rimango a disposizione.
Cordialmente,

Annalisa Anni
Psicologa Psicoterapeuta Padova

Alternativamente Psicologo a Padova

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30 AGO 2016

Gentile Serena,
il mondo universitario per definizione dovrebbe essere il mondo dell'eccellenza nel sapere e a volte del saper fare e il confronto con questa realtà può essere duro per chi esce dalle scuole superiori.
Tutto ciò potrebbe portare anche a delle crisi, soprattutto quando si sbaglia facoltà.
Non sembra il suo caso, le consiglierei comunque di consultare uno psicologo psicoterapeuta che possa vagliare anche altri aspetti della sua vita come ad es. le relazioni familiari e sociali.
Cordiali saluti

Valentina Sciubba Psicologo a Roma

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30 AGO 2016

Cara Serena, da quello che scrivi immagino che tu sia una persona molto intelligente e molto brillante, ma che tende a svalutarsi e darsi poco credito non riconoscendo i suoi pregi e le sue qualità. Dici che ti senti poco interessante e che per questo eviti di entrare in contatto con chi ti piace. Dici che non li vuoi deludere ma allo stesso tempo non permetti loro di conoscerti e di poterti apprezzare per le cose belle che invece tu hai dentro di te. A volte ciò che gli altri pensano di noi è così importante che abbiamo paura di non essere accettati, apprezzati, amati da loro. Quando tu eviti chi in realtà ti piace decidi tu (non loro) che non sei interessante, senza concedergli la possibilità di “vedere” i tuoi doni, ed è possibile che poi ti senti non capita e sola: un po’ come se te ne vai prima di essere rifiutata. Potresti provare ad essere più coraggiosa nel mostrarti e lasciare che siano loro a conoscerti per poterti apprezzare dandoti la possibilità di confermare o meno le tue ipotesi e vedere se sei o meno apprezzata per quello che sei, cioè te stessa. Quello che ti consiglio, come anche hanno fatto altri colleghi, è di fare un percorso che ti aiuti a conoscerti meglio per mettere in evidenza tutte le sfaccettature del tuo modo di essere, di pensare e sentire e scoprire quali sono le tue qualità: se tu impari ad apprezzarti invece che giudicarti, puoi cominciare a vedere come la tua visione di te arriva anche agli altri e come anche gli altri ti possono apprezzare di più.
In bocca al lupo

Dott.ssa Katia Palmas Psicologo a Carbonia

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30 AGO 2016

Gentile Serena.
L’alta considerazione di chi la circonda ha fatto sì che lei si abituasse ad avere grandi attese e a darsi sempre nuovi e più impegnativi obiettivi. Il fatto di vedere il suo presente come insoddisfacente è conseguenza del suo essere proiettata verso il futuro che è investito di grandi aspettative. Questo è anche caratteristico della sua età impegnata a costruirsi un futuro e a riflettere sulla sua fattibilità a partire dalla situazione presente. Mi pare che lei stia facendo considerazioni interessanti quando dice che vorrebbe smettere di puntare sempre così in alto: questo indica che sta pensando al suo futuro, a partire dal suo presente. Le suggerisco di continuare a pensare al suo presente, ai piccoli e concreti passi della vita quotidiana fatti di successi e di momenti di fermata dove anche questi ultimi sono utili elementi di crescita.
Cordialmente
Dott.ssa Piera Campagnoli

Centro Psicologia - Terapie e formazione Psicologo a Gorgonzola

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30 AGO 2016

Buongiorno Serena,
capisco molto la sua fatica. È difficile per una giovane donna che si affaccia nel mondo sentirsi sicura, adeguata. Diventa ancora più complicato se tutti si aspettano da noi delle buone prestazioni. Credo sia importante ragionare su questi nodi e trovare una serenità e una provvisoria risposta alle sue domande.
Buon viaggio
dott.ssa Claudia Giangregorio

Dott.ssa Claudia Giangregorio Psicologo a Milano

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25 AGO 2016

Cara Serena, sii come il Tuo nome.
Poichè pratico anche la psicoterapia ipnotica mi piacerebbe risponderti con una metafora: c'era una volta in un paese lontano un vetraio che fabbricava specchi. Pochi sapevano che erano specchi magici. Ai lati della porta della Sua bottega vi erano due immagini- la prima raffigurava una gattino che si guardava in uno specchio che però gli rimandava l'immagine di un leone, la seconda raffigurava un leone che guardava in uno specchio che gli rimandava l'immagine di un gattino.
Metafore a parte Tu sei consapevole di essere una persona di valore ma, per ragioni che sfuggono alla coscienza, Ti ritrai da questa immagine di Te.
Da quello che dici traggo l'impressione che non dovrebbe essere difficile, sciogliere questa spinta di autosvalutazione, con l'aiuto di un bravo terapeuta (perchè per conoscere le fattezze del nostro viso abbiamo bisogno di uno specchio ! ).
Con simpatia. Dr. Marco Tartari, Asti

Dott. Marco Tartari Psicologo a Roatto

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24 AGO 2016

Serena....auto-stima significa letteralmente fare una stima di se stessi, cioè auto valutarsi.
Si, valutarsi, ma su che cosa? Sulle tue capacità di essere amabile? di essere studiosa? di non deludere le aspettative degli altri?
A me pare che il tuo problema sia probabilmente quest'ultimo, cioè paura che gli altri siano delusi da te.
Probabilmente questo accadeva già a casa tua con papà, o mamma, o qualche sorella/fratello maggiore, in ogni caso, è un problema che ti è rimasto e che ora hai anche con gli estranei.
Ricorda che se qualcuno rimane deluso verso di te, significa solo che le aspettative che si era fatte erano errate, quindi significa solo che quella persona non è stata capace di fare una previsione corretta, tu non c'entri niente, problema suo.

Anonimo-157342 Psicologo a Montebelluna

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24 AGO 2016

Ciao Serena, già detto bene quando racconti: mi hanno definita.. Quello forse è il bagaglio che ti porti appresso, una cassetta degli attrezzi, per essere sempre pronta a qualunque situazione, che non deluda gli altri, ed è positivo che tu non ne voglia più sapere, è faticoso dover sempre accontentare gli altri. Per cosa poi?

Anonimo-161678 Psicologo a Amaro

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23 AGO 2016

Gentile Serena,
come ha ben compreso, lei ha paura di deludere le aspettative sempre positive degli altri nei suoi confronti e per questo motivo va in ansia.
L'ansia poi innesca un circolo vizioso per il quale lei è portata ad auto-convincersi di non essere all'altezza di ciò che gli altri si aspettano da lei (o che lei stessa pensa che si aspettino) e si chiude evitando il confronto e con esso l'arricchimento che ne può derivare.
A mio avviso, per rompere questo circolo vizioso, lei, da un lato non dovrebbe rinunciare al confronto che può essere arricchente e dall'altro dovrebbe imparare ad accettare con più umiltà, quando succede e se succede, anche qualche gaffe e qualche errore che può commettere.
Potrà scoprire così che non accade nulla di grave e che è proprio dagli errori che spesso si impara.
Un sostegno psicologico potrebbe esserle utile e farle comprendere meglio il mio suggerimento.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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23 AGO 2016

Gentile Serena,
innanzi tutto consideri che la perfezione non esiste: piú ci sforziamo di migliorare e di apparire perfetti, e piú questo pensiero ci ingabbia e ci rende difficile esporci e comunicare con gli altri. La invito ad accettare la possibilitá che nella vita si puó sbagliare e che si possono anche ricevere opinioni negative o critiche. Ritengo che chi in questi anni l'ha lodata e ammirata per i suoi risultati e successi, lo abbia fatto perché davvero li ha apprezzati: questa dovrebbe essere considerata da lei come una conferma delle proprie capacitá e un segno positivo. Penso pertanto che lei meriti la considerazione che gli altri hanno di lei.
Può provare a iniziare ad aprirsi gradualmente agli altri, iniziando a raccontare una piccola parte dei suoi pensieri (non tutti subito) e intanto vedere come va. Se sono persone sensibili e attente come lei racconta, apprezzeranno questa sua apertura nei loro confronti. Se questi primi tentativi di aprirsi a loro andranno bene, potrá in seguito decidere di ampliare i repertori dei suoi discorsi.
Da quello che racconta, penso che non vi siano fondamenti concreti del fatto che lei sia una persona banale e senza profonditá, penso invece che questo sia un punto di vista e un suo timore.
Le auguro tutto il meglio e la invito, se lo desidera, a contattare uno psicologo della sua zona per svolgere un lavoro piú approndito sulle questioni che ha raccontato.

Cordiali saluti

Dott.ssa Elisa Canossa, psicologa psicoterapeuta

Dott.ssa Elisa Canossa Psicologo a Sustinente

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23 AGO 2016

Cara Serena, nulla è più vero e creatore di verità quanto le sue credenze. Si è appiccicata addosso una serie di etichette cui rimane fedele e questo genera un Circolo Vizioso al ribasso. Sa cosa penso? Che il suo problema sia piuttosto l' orgoglio. Poiché il suo specchio è sempre stato positivo, ora non può permettersi di fallire, perché farebbe male al suo orgoglio. Per evitare di provare l' angoscia del fallimento, evita persone interessanti e finirà per evitare anche condizioni lavorative di responsabilità. Ci pensi! Non è forse questo il più grande fallimento....le consiglio di leggere "Istruzioni per rendersi infelici" di Paul Watzlawick e qualche incontro di Psicoterapia Breve Strategica.

Cari Saluti
Dr.ssa Simona Coscarella
Psicologa- Psicoterapeuta Cosenza

Dr.ssa Simona Coscarella - Studio di Psicoterapie Brevi Strategiche Psicologo a Cosenza

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23 AGO 2016

Buongiorno, quello che le sta capitando è di ascoltare e iniziare a credere ad alcuni pensieri (che passano spesso per la nostra mente) di non essere all'altezza. Questi pensieri sono ingannevoli, perchè se in un primo momento ce li poniamo come dubbi, con il passare del tempo arrivano ad essere delle certezze. Questo crea un circolo vizioso: iniziano a limitare la nostra vita, "se non sono all'altezza perchè dovrei mettermi in gioco?" e così facendo, come lei ha ben descritto, si inizia a limitare le attività piacevoli e lavorative. Trovando così, conferma ai pensieri iniziali di non essere abbastanza brava. Se la situazione è ancora sotto controllo potrebbe provare a mettere in discussione la veridicità di questi pensieri (invece di mettere in discussione le sue capacità), se invece queste idee le stanno limitando in modo serio la vita, le consiglio di contattare uno psicologo. Le consiglio un collega a indirizzo cognitivo comportamentale.

Dott.ssa Elena Sirotti

Dott.ssa Elena Sirotti Psicologo a Modena

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