Paura della morte e del futuro.

Inviata da Antonio · 13 gen 2023 Ansia

Salve a tutti. ho 14 anni e da circa 2 mesi sono stato colpito dalla paura della morte che poi si è fatta strada per creare molte altre paure, ma partiamo con calma. mi scuso già se scriverò tanto però sono talmente devastato da questa cosa che credo sia arrivato il momento di chiudere questa storia. ad ottobre circa ho iniziato a pensare nel sonno al fatto che dopo la morte potrebbe non esserci nulla, il vuoto più totale, la perdita della coscienza, penso avete capito. e con il tempo questa cosa ha iniziato a portarmi ansia durante il giorno. ne ho iniziato a parlare con mia madre, mia nonna, e mi hanno detto che non ci devo pensare altrimenti sarei potuto cadere in depressione. ero tranquillo perchè ebbi una cosa simile quando avevo 6 perchè avevo schiacciato un insetto e mio padre mi disse che non dovevo uccidere un animale innocente così (e già ho detto tutto). pensavo questa cosa dunque sarebbe passata, ma è solo peggiorata. dopo un mese ne iniziai a parlare con i miei amici, che ovviamente in primis ci hanno scherzato e mi hanno detto che non possono credere che uno come me si faccia tali problemi (perchè ho una bella vita, nonni giovani, uno zio famoso, e molti mi dicono sempre che sono pieno di soldi, non è per vantarmi ma per farvi capire, di vantarmi non mi è mai fregato nulla, perchè le persone sono più attratte dai tuoi pregi quando li scoprono da sole, a parer mio). finchè comunque un mio amico mi ha parlato di un problema simile che aveva quando andava in prima media e mi ha consigliato di uscire di più di casa, fare passeggiate ecc…. la cosa stava anche funzionando, finchè è arrivato il natale. il 24 ho di tradizione di passeggiare Gesù bambino fino al presepe, e questa cosa mi ha fatto tornare l’angoscia, e a capodanno l’arrivo dell’anno nuovo mi ha datto la mazzata finale sul collo che stavo aspettando dopo covid, guerra e questo problema. credo quindi che un’altra cosa che causa il problema è l’avvicinarmi a rituali religiosi che inducono a pensare alla fine. Settimana scorsa mi è venuta la febbre e non sono più potuto uscire di casa e 2 giorni fa la paura è tornata forte come non la sentivo da mesi, portandomi a pensare anche alla paura di arrivare a 60 anni o 70 e la paura di non sapere cosa succederà alle mie cose quando non ci sarò più, o cosa racconterò ai miei figli e nipoti tra tanti anni. Voglio dire, sono stupidagini ma fanno un male mentalmente che non avete idea. Ne ho riparlato con i miei amici, che mi hanno fatto capire che io, rappresentante di classe a scuola, ragazzo che ha fatto il bene di molte persone, che ho dato motivazione a tant ragazzi persi, ora non sono più io, anche ai loro occhi sembro un altra persona. Ora… vi prego di aiutarmi perché sono letteralmente a pezzi e non so cosa fare, mi sento come distaccato da quella che è la mia vera vita

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Miglior risposta 16 GEN 2023

Gentile Antonio,
La sua lettera - in modi diversi - avrebbe potuto scriverla anche un adulto, poiché il pensiero della morte accompagna tutta la nostra vita e spesso, paradossalmente, ci spinge anche all’azione.
Alle varie risposte che le sono state proposte, vorrei aggiungere un ulteriore spunto di riflessione, a lei che dimostra una così grande capacità di introspezione.
Nell’età di mezzo che sta attraversando (non più bambino, non ancora adulto), l’idea costante della morte può celare non solo la paura della separazione dal mondo dell’infanzia, ma anche la paura della trasformazione (dovuta alla maturazione fisica, sessuale, mentale ed emotiva che sta vivendo) e della mancata accettazione - soprattutto da parte dei suoi coetanei - del suo nuovo io che lei stesso non conosce ancora del tutto. Dalle sue parole, infatti, traspare proprio il timore di essere rigettato dai suoi amici che non lo riconoscono più.
Accettare la propria unicità /originalità è un’impresa difficile che richiede tempo e sperimentazioni continue. L’importante è non perdere fiducia nella propria capacità di impegnarsi in azioni costruttive per sé e per gli altri, evitare quanto possibile di giudicarsi e concentrarsi invece per chiarire a se stesso e poi realizzare le proprie aspirazioni. È il migliore antidoto contro il pensiero della morte!
Un cordiale saluto
Dott.ssa Elisabetta Falcolini

Dott.ssa Elisabetta Falcolini Psicologo a Sansepolcro

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18 GEN 2023

Gentile Antonio, i temi che l'angosciano e le fanno male sono temi fondanti per l'essere umano. Come altri colleghi hanno già affermato, i temi come la morte e il vuoto possano trovare facilmente spazio nella mente di chi sta affrontando l'adolescenza, che è un periodo di trasformazione e cambiamento, dove ci si inizia a separare dall'infanzia per assumere il proprio posto come soggetto. Sicuramente il contesto sociale odierno, tra pandemia e guerre può essere un amplificatore dei pensieri sulla morte, così come il tema della religione che ha nominato. Potrebbe provare a parlare con i suoi genitori per poter intraprendere un percorso psicologico che la aiuti a fare chiarezza rispetto alle tematiche che sta vivendo con tanta difficoltà.
Cordialmente,
Dott. Francesco Conti

Dott.Francesco Conti Psicologo a San Lazzaro di Savena

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17 GEN 2023

Gentile Antonio sembra che la risposta alla sua paura sia distaccarsi dalla vita. La paura della morte è atavica e naturale...quando pervasiva, e lei mostra di saperlo, non è sana ma soprattutto diventa così lacerante da lasciarla a pezzi. Si fermi, ne parli con i suoi genitori e cominci un percorso di terapia. Per riprendersi il filo della sua vita. Un caro saluto e a disposizione Antonio. Maria dr Zaupa

Dottoressa Maria Zaupa Psicologo a Vicenza

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17 GEN 2023

Ciao Antonio. Beh, intanto grazie per aver condiviso la tua esperienza e la tua sofferenza con noi, non dev'essere stato facile. Credo sia importante l'inizio di un percorso proprio adesso che sembri aver preso consapevolezza di come stai e di come vorresti realmente stare. Non esitare a contattarmi in privato per ulteriori informazioni.

Dott.ssa Maria Giovanna Ginni

Dott.ssa Maria Giovanna Ginni Psicologo a Roma

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16 GEN 2023

Antonio, benvenuto nel mondo di quelli che dentro hanno costantemente delle domande esistenziali strazianti alle quali nessun umano può dare risposta.
Lo spettacolo di Enrico Brignano (Evolution.2) le piacerà tantissimo, perché parla proprio dell'evoluzione umana e della ricerca di senso. Io lo guardo sempre volentieri perché tratta queste domande con l'ironia del comico. Poi, appena uscito, un'esperienza di premorte raccontato da chi l'ha vissuto (un controsenso "vivere" le esperienze di premorte) dal titolo "e se questo fosse il paradiso". Mi chiami se vuole parlare della morte, non faccia finta di non pensarci. Bisogna essere realmente pazzi per non pensarci.

Tiziana Viol Psicologo a Vittorio Veneto

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16 GEN 2023

Caro Antonio,

tu devi essere una persona molto sensibile e quindi questa è una fortuna perchè gli altri non possono che apprezzarti.
Devi sapere che la paura della morte potrebbe nascondere altre paure più affrontabili con una psicoterapia analitica.
Non puoi uscire da questa condizione da solo. Chiedi ai tuoi genitori se possono trovarti un buon psicoterapeuta con il quale confrontarti, vedrai che poi tutto sarà più facile. Le paure che possono essere sullo sfondo potrebbero riguardare la tua funzione sociale, cioè chi rappresenti per gli altri e per te stesso proprio in questo periodo della tua vita. Poi c'è anche tutto il discorso sui pensieri legati alla sessualità che rappresentano qualcosa che chiede una risposta. Essere uomini e donne richiede coraggio e confronto che a volte possono essere anche più importanti ma più risolvibili della paura di morire.
Colgo l'occasione per augurarti un buon 2023.
Dott.Gabriele Lenti
Psicoterapeuta Genova

Dott. Gabriele Lenti Psicologo a Genova

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16 GEN 2023

Buongiorno sono molto dispiaciuta del periodo in cui si trova
Da cosa nasce la credenza che a 60 o 70 di muore?
Ci sono molti 100 nari felici e contenti
E utile pensare al presente, al futuro, e non aver paura della paura.
Le consiglio di leggere il libro la vita è degna di essere vissuta casa editrice Cortina. Autore M.Lunehan
Inoltre le consiglio dei colloqui con uno psicoterapeuta per analizzare le sue paure
Dott.ssa Patrizia Carboni
Psicologa Pdivoterapeuta
Roma

Dott.ssa Patrizia Carboni Psicologo a Roma

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16 GEN 2023

Buongiorno Antonio,
sei un ragazzo meraviglioso! Anche i tuoi pensieri sulla morte sono una testimonianza di quanto tu sia sensibile, e intellettualmente onesto anche con te stesso.
Ad un certo punto della nostra vita è inevitabile pensare alla morte, per te questo momento è arrivato un po' presto ma, come si dice, "ci sta": l'anno che finisce, i riti religiosi che ce lo ricordano, la morte di una cosa che vive (anche se è una cosa insignificante per noi come può essere un insetto), le malattie, la guerra...
I tuoi pensieri sulla morte hanno infranto il muro della rimozione che la nostra società mette in atto da parecchio tempo (anche se occorre riconoscere che negli ultimi anni decenni le cose stanno cominciando a cambiare).
Ti invito a guardare, se non l'hai ancora fatto, il film di Bertolucci "Piccolo Budda". Nel film Budda è un principe che vive nel castello dorato del padre ed ha tutto il buono che si può avere nella vita: amore, svago, salute, bellezza ed una moglie bellissima pure incinta.
Un giorno, mentre sta giocando, il portone del palazzo si apre e la palla finisce per strada. Budda la insegue e vede intorno a sè la gente vera: vecchi malati, moribondi, miserabili. Chiede che cos'è ciò che vede e gli rispondono "E' la vita!". Naturalmente rimane sconvolto e si dice: "Devo trovare una risposta a tutto questo".
Ecco nel tuo caso sta accadendo qualcosa di simile: hai vissuto in un mondo privato accogliente e protettivo che ti ama, ma poi hai aperto gli occhi e, seppure gradualmente, stai scoprendo i limiti e le difficoltà della realtà che riguardano tutti (anche quelli ricchi e felici!). E tu devi trovare la tua risposta, che deve essere allo stesso tempo psicologica (i sentimenti che si agitano dentro di te) ma anche filosofica ed esistenziale (se è così che senso ha allora la vita? )
Ti consiglio di farti aiutare in questa ricerca da qualcuno che prima te ha già percorso questa strada e che ti può accompagnare a cercare la tua. Un orientamento dinamico-psicoanalitico è quello più giusto per te, a mio parere.
Mi piacerebbe molto lavorare con te.

Dott.ssa Rinalda Sabbadini Psicologo a Arese

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16 GEN 2023

Caro Antonio, per richiedere anche solo un parere, vista la tua età, è indispensabile avere il consenso dei tuoi genitori, quindi ti suggerisco di parlare con loro del tuo bisogno di parlare con un professionista a cui.loro daranno il consenso.
Spero di esserti stata utile con questa informazione necessaria xhe non può essere saltata.
Ti auguro il meglio
Dottoressa Aniela Corsini

Dott.ssa Aniela Corsini Psicologo a San Benedetto del Tronto

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16 GEN 2023

Gentile Antonio, ti trovi (ti do del tu vista la tua giovane età) nell'età in cui lo sviluppo cognitivo porta ad acquisire capacità di astrazione e di ragionamento che ti consentono di interrogarti sui grandi temi filosofici come la morte, ciò che c'è dopo la morte e ciò che rimane dopo la nostra morta, non ultimo il senso della vita. Il problema è che lo sviluppo cognitivo e lo sviluppo emotivo non sempre vanno di pari passo. Ciò significa che la tua mente, le tue capacità di speculazione ti stanno portando in territori per i quali probabilmente non sei attrezzato dal punto di vista emotivo. Ci vorrebbe una guida, un compagno di viaggio che ti aiutasse a muoverti in questi ambiti mentali con minore angoscia e che ti aiutasse a trasformare queste speculazioni in lezioni per indirizzare al meglio la tua vita.
C'è poi da dire che se ancora oggi ricordi che hai avuto un problema analogo all'età di 6 anni per il rimprovero di tuo padre dovuto ad aver schiacciato un insetto, mi fa pensare, da un lato che tuo padre dava molta importanza a queste tematiche e dall'altra che sei un bambino e, oggi un ragazzo, molto sensibile. Ciò determina che eventi di portata emotiva lasciano in te un'impronta più forte e delle risonanze che si riverberano a lungo.
Gli ultimi tre anni sono stati molto complicati per molti ragazzi della tua età a causa del covid e delle restrizioni per il contenimento della sua diffusione: le lunghe ore passate senza scuola e senza compagni con cui socializzare, con persone più grandi a guardare la tv o i contenuti social, possono aver messo troppo in primo piano il tema della morte. In più è sopraggiunta la cronaca persistente della guerra e il pericolo che incombe e questo può averti angosciato ancora di più.
Ci sarebbe poi da valutare se nel tuo recente passato c'è stato qualche lutto che può averti provato emotivamente e un po' traumatizzato. Il suggerimento in sintesi è quello di chiedere ai tuoi genitori di rivolgersi ad uno/a psicologo/a per poterti aiutare ad esplorare questi temi con equilibrio e senza preconcetti: ad esempio sembri convinto che dopo la morte non ci sia nulla, ma nessuno sa cosa ci può essere. La domanda è come è nata questa convinzione che dopo la morte non ci sia nulla e l'idea del vuoto che ne consegue?

Dott. Lelio Bizzarri Psicologo a Roma

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15 GEN 2023

Gentile Antonio, il pensiero della morte è parte naturale della vita, l'importante è che questo non prenda il sopravvento impedendole di 'continuare a vivere'. Quello che le sta succedendo va affrontato con l'aiuto di un terapeuta che le permetterà di raggiungere una miglio autoconsapevolezza di se, delle emozioni e pensieri che stanno dietro a tutto ciò. Troverete le strategie più adatte ad affrontare il suo malessere e ritornerà a vivere il presente e a immaginare il suo futuro in modo più sereno.
I miei migliori auguri
Qualora lo volesse, resto a disposizione, anche online.
dott.ssa Miculian

Dott.ssa Orianna Miculian Psicologo a Trieste

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14 GEN 2023

Ciao Antonio, la morte è un tema che angoscia e un tabù nella società Occidentale.
In altre culture come in Giappone c'è un rapporto con la morte meno sacralizzato e più naturale in quanto la società o
Orientale è più collettivistica e meno individualistica e quindi il valore della vita del singolo uomo è meno esaltato. In tutte le culture per aiutarci ad affrontare le emozioni negative che ci porta la morte , abbiamo creato rituali come quelli religiosi. Probabilmente nella fase di crescita in cui sei, stai sviluppando una tua spiritualità e questo lo vedo del tutto naturale, solo che nel farlo hai iniziato ad avere paura e ansia. Spero davvero che tu possa continuare la tua ricerca sul senso dell' esistenza e sulla morte e continui a essere curioso a riguardo. In questa prosecuzione puoi, se lo vuoi, tenerti stretto, questo detto di un filosofo vissuto moltissimi anni fa, a testimonianza che la tua è una riflessione universale e antica; "Il male, dunque, che più ci spaventa, la morte, non è nulla per noi, perché quando ci siamo noi non c'è lei, e quando c'è lei non ci siamo più noi".

Dott.ssa Elisa Sartoretto
Psicologa Psicoterapeuta

Dott.ssa Elisa Sartoretto Psicologo a Campodarsego

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14 GEN 2023

Buongiorno Antonio,
dalla quantità di informazioni e dalla descrizione delle emozioni che prova mi sembra che lei abbia proprio molto bisogno di condividere il suo stato attuale con qualcuno che possa aiutarla a pensare a quale significato hanno tutte queste preoccupazioni per lei, per cercare di sciogliere questo groviglio che la fa sentire così diverso rispetto a come si sentiva prima e a come la vedevano le persone che le vogliono bene. Penso che quello che potrebbe aiutarla sia condividere la sua preoccupazione rispetto al suo stato attuale con i suoi genitori o con i suoi insegnanti: ha provato alcune soluzioni per stare meglio ma forse adesso ha bisogno proprio di confrontarsi con uno specialista e i suoi genitori, i suoi insegnanti, il suo medico, possono aiutarla nel ricercare la persona giusta.
Le faccio i miei migliori auguri
Dott.ssa Rastrelli

Dott. ssa Viola Rastrelli Psicologo a Milano

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14 GEN 2023

Salve Antonio,
Innanzitutto mi permetto di consigliarle di rivolgersi a un professionista per affrontare in modo più strutturato, rispetto a un semplice post sul sito, la tematica che lei ha posto. Qua ,brevemente, mi preme di dirle che la morte è una tematica che investe non solo lei ma tutti noi ed è normale che le festività accentuino le riflessioni etc.
Vorrei però invitarla a riflettere sul cosa è importante davvero nella vita: non sono la salute, il denaro o i soldi , ma l’amore che diamo e riceviamo. Lei adesso si sta focalizzando sulla morte , ma così facendo spreca del tempo che potrebbe dedicare a vivere, a darsi agli altri. Nessuno sa cosa ci sarà dopo la morte , ma sicuramente la sua futura moglie , o i suoi figli ecc la ricorderanno per l’amore che sarà stato in grado di donare. Può fare tutto questo pur pensando alla morte, quello che conta è il comportamento. Si accolgono i pensieri, non si evita di pensare perché semplicemente è impossibile. I pensieri però sono innocui, li faccia scorrere e nel frattempo si dedichi a darsi agli altri. Resto a disposizione per ulteriori domande, ma la sua è una tematica che andrebbe affrontata in modo esaustivo e non con un semplice botta e risposta su questo sito.
Saluti
Dr Mariano Casella

Dr. Mariano Casella Psicologo a Lucca

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14 GEN 2023

Buongiorno Antonio, non sembra la sua una tanatofobia, ovvero sindrome della paura della morte, piuttosto sembra un’elaborazione di questo mistero della vita e della morte. In realtà la sua profondità di approccio psicologico a questo mistero umano è molto interessante e penso lei ne potrebbe parlare con uno psicoterapeuta che abbia una sensibilità filosofica o con un filosofo proprio. Potrebbe leggere i dialoghi platonici in cui Socrate discetta sulla morte, in particolare il Critone e Apologia di Socrate e molti altri. Oppure gli aforismi di Eraclito e i frammenti di Anassimene e Anassimandro, ovvero i filosofi presocratici, come anche Epicuro. Insomma, prima di entrare nella paura e farsene possedere, le consiglierei di confrontarsi con alcuni di questi testi e poi parlarne con qualcuno, come ho detto sopra, che ne è appassionato. Le sue domande sono sintomo di una psiche accesa e vitale e possono essere il segno e l’inizio di un approfondimento esistenziale che lei può affrontare con la sua vivacità intellettuale, senza farsi dominare dalla paura.
Dott. Pietro Salemme

Dott. Pietro Salemme Psicologo a Roma

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14 GEN 2023

Gentilissimo Antonio,
sono le circostanze imprevedibili e incerte della vita a farci sentire più vulnerabili e dunque a spaventarci di più e tra queste di certo non può non esserci la morte, che è qualcosa fin dagli albori della civiltà spaventa il genere umano. La società ne teme il solo pensiero e perciò la nega e non ne parla, rendendola così ancora più sconosciuta e angosciante, probabilmente questo porta le persone, alle quali lei si rivolge per renderle partecipi della sua paura della morte, a dirle di "pensare alla vita anziché alla morte", ma comprendo alla perfezione che ciò non è quello di cui lei ha bisogno.
Però vorrei farla riflettere su una cosa: in questo momento la paura della morte non sta impedendo la morte, ma le impedisce di vivere serenamente la sua vita.
Spesso è quando abbiamo paura di vivere che subentra la paura di morire. Più fuggiamo dalla morte, meno impariamo a comprendere che essa non solo fa parte della vita, ma è anche fondamentale per ricordarci qualcosa di importantissimo: sfruttare al meglio il nostro tempo limitato.
Ci possono essere diversi modi per capire come superare la paura di morire. Uno di questi è andare dallo psicologo. L’aiuto di un professionista può favorire l’acquisizione di nuove consapevolezze sulla morte.
Spero di esserle stata utile e resto a disposizione per un eventuale colloquio.
Saluti.
Dott.ssa Deborah De Luca

Dott.ssa Deborah De Luca Psicologo a Monterotondo

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14 GEN 2023

Ciao Antonio,
Credo che sia già un grande passo essere così consapevole di quello che ti sta capitando e di quello che provi. La paura della morte è molto comune, ma quando l'ansia diventa ingestibile può limitarti nella tua vita quotidiana, che da quello che riporti è anche molto piena e gratificante.
Io ti consiglio di intraprendere un percorso di supporto psicologico, prima che la tua ansia prenda il sopravvento.
Tanti saluti,
Dott.ssa Alice Molignoni
Psicologa a Viareggio (LU)

Dott.ssa Alice Molignoni Psicologo a Viareggio

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