Salve a tutti, sono un ragazzo di 24 anni che sta per laurearsi alla magistrale di lettere. Dovrei essere pieno di energie, voglia di mettermi in gioco e invece sono molto demotivato e abbattuto. Finora sono sempre stato uno studente modello, dagli anni della scuola dell'obbligo fino all'università (tranne all'inizio, quando sono entrato in crisi per la scelta universitaria, crisi risolta anche grazie all'aiuto di uno psicoterapeuta), ma ultimamente faccio un'enorme fatica a concentrarmi e a essere produttivo. Passo molto tempo a pensare al futuro e mi sono convinto che gli anni migliori della mia vita sono ormai passati: da sempre sono stato molto nostalgico, ricordo che già al liceo dicevo che gli anni migliori erano quelli delle elementari, e nonostante io sia cresciuto, continuo a pensarla così. Col passare del tempo andrò incontro a dolori terribili: la morte dei miei nonni, quella del mio gatto (uno l'ho perso un anno fa e il dolore ogni tanto ancora si fa sentire), quella dei miei genitori (questo pensiero mi distrugge, spesso devo trattenere le lacrime). Non riesco a pensare al futuro in maniera positiva e rimpiango continuamente la mia infanzia: il mondo era più semplice, io ero più spensierato, tutti i miei parenti più giovani, e le uniche preoccupazioni erano legate alla scuola. La situazione in famiglia è ottima, i miei genitori mi amano molto e non mi fanno mancare nulla e per questo mi sento anche in colpa a farmi venire certi pensieri. Vorrei non averne ma è più forte di me, ogni giorno penso al tempo che inevitabilmente passa e sto male. So che è egoistico e immaturo, ma vorrei tornare bambino per poter essere di nuovo spensierato, abbracciare i miei genitori e stare con loro. Dopo la laurea probabilmente dovrò andar via di casa per trovare un lavoro e non mi sento pronto per questo: ho paura della solitudine e di rimanere solo, visto che non ho nemmeno una compagna con cui costruire una mia famiglia. Non riesco a parlare di tutto questo con i miei perché non voglio turbarli né sembrare un ragazzino viziato e mi sentirei in colpa. A volte penso che dopo la laurea potrei fare un corso per fare lo stesso lavoro di mio padre: lui mi farebbe da mentore, potrei rimanere con i miei, e avrei meno difficoltà a trovare lavoro ma mi rendo conto che è solo una scorciatoia e un modo per fuggire dai miei problemi. È normale sentirsi così?
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8 OTT 2021
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Buongiorno Lorenzo,
Ho letto con molta attenzione quanto ha scritto. Emerge tutta la difficoltà e la sofferenza che sta passando in questo periodo. Credo che il disagio che prova sia dovuto a diversi fattori: l'anticipare un futuro eccessivamente catastrofico, il senso di colpa nei confronti dei suoi genitori, la paura che quello che sta attraversando non rispecchi le aspettative (sue? dei suoi pari? dei suoi genitori?).
Ma emergono anche tutte le risorse che ha per affrontare questa sofferenza: la capacità di chiedere aiuto (cosa che ha già fatto in passato con uno psicoterapeuta e che è stata per lei un'esperienza positiva e utile), una notevole capacità autoriflessiva, la spinta a superare questa fase di sofferenza e a cercare soluzioni. La incoraggio a sfruttare al massimo queste risorse affidandosi a uno psicologo con cui creare uno spazio sicuro per riflettere su questi temi.
Le auguro serenità, e rimango a disposizione anche online
Dott. Simone Ivoli
8 OTT 2021
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Gentile Lorenzo,
Spesso la conclusione di un percorso porta con sé domande, dubbi e paure dovute in parte all’incertezza circa ciò a cui stiamo andando incontro e in parte all’idea di lasciare un ambiente che conosciamo, nel quale ci sentiamo a nostro agio e che abbiamo imparato a gestire e controllare.
Queste insicurezze ci portano da un lato a riflettere sul passato e su ciò che abbiamo perso, dimenticandoci di considerare ciò che abbiamo conquistato e dall’altro lato a proiettare nel futuro le nostre preoccupazioni rendendo così infausto lo scenario di ciò che sarà. Tuttavia ogni fase della vita è caratterizzata da conquiste e perdite che dobbiamo accettare con consapevolezza e imparare a gestire ricordando che vivendo nel passato e nel futuro si sta perdendo il presente, un presente generato dal suo passato e che produrrà il suo futuro. E’ sul qui e ora che si deve concentrare, facendo piccoli passi ogni giorno, prestando attenzione a ciò che la fa stare bene e che la rende felice, trascorrendo del tempo di qualità con la sua famiglia e costruendo dei bei ricordi che nessuno le porterà mai via; non si concentri sull’inevitabile ma su ciò che è possibile ora.
Diventare adulti comporta un aumento delle responsabilità e delle scelte da compiere e la paura di perdere l’ambiente protetto nel quale siamo cresciuti e che ci ha fatto sentire sicuri, amati, sereni e circondati da persone pronte ad aiutarci; ma in realtà non sta perdendo questa rete di sicurezza perché è ancora con Lei e un domani sarà con Lei negli insegnamenti, nei ricordi e nei suoi pensieri. Tutto ciò spaventa, il tempo che passa fa paura, il cambiamento può generare angoscia ma solo nell’oggi possiamo imparare a gestire queste emozioni e ciò è fondamentale per costruire un futuro felice, sereno e soddisfacente come il suo passato, per questo le consiglio di rivolgersi ad un professionista che possa aiutarle ad acquisire gli strumenti necessari per stare meglio.
Rimanendo a sua disposizione,
Cordiali saluti,
Dott.ssa Valeria Parisi
8 OTT 2021
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Salve Lorenzo, dispiace per quello che sta vivendo, una fase di cambiamenti di vita (come dallo studio al lavoro) è sicuramente difficile, tuttavia non esistono persone egoiste o immature perché vorrebbero che le cose fossero più semplici, non si giudichi troppo.
Se lei è motivato può certamente affrontare queste difficoltà nella gestione di certi pensieri e sentimenti con un professionista e tornare a sentirsi "produttivo" nel presente come dice.
8 OTT 2021
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Buongiorno Lorenzo,
Il disagio che avverte è dovuto ad uno stile di pensiero disadattivo, che le fa anticipare il futuro dipingendolo catastrofico.
È nel pieno della sua giovinezza e può vivere pienamente i suoi progetti ma è ancorato ad alcune paure.
Una buona terapia cognitivo comportamentale può aiutarla a disarcionare il problema. La incoraggio a farsi aiutare.
Le auguro il meglio e resto a disposizione
Dott.ssa Oriana Parisi
