Ho avuto qualche mese fa attacchi di panico.. Ho iniziato a curarmi con entact, dopo quasi 4 mesi ho interrotto la cura perche' non volevo piu' prenderle.. Perche' stavo bene.. Non volevo piu' "dipendere da loro" ora sono 3 settimane che ho smesso.. ora ho la mente che ragiona; nel senso mi chiedo: e se mi sento di nuovo male? Mi e' tornata la paura.. ho il pensiero fisso di questa cosa.. Puo' essere l 'interruzione dei farmaci così all'improvviso?
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18 MAR 2014
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Serena Giada, è la tua paura che ti fa parlare così, nulla più. Naturalmente il farmaco ti ha dato un benessere pseudo-immediato, e la sua sospensione ti fa temere tutto possa ritornare. In realtà non è così. Quello che ora ti serve cominciare a fare è provare a cambiare e fare in modo che gli aspetti del tuo carattere che ti avevano condizionato a tal punto da farti innescare la sindrome panicale, ora si smussino un pò, e tu possa cominciare una fase di nuovo adattamento, così da calibrare i tuoi pensieri, le tue emozioni ed i tuoi comportamenti ricreando un nuovo equilibrio, assolutamente funzionale al tuo benessere. Un buon intervento di psicoterapia in grado di rinforzare il tuo Io, motivandoti adeguatamente a partire dai tuoi punti di forza, ti consentirà sicuramente di crescere da questa esperienza di ansia, migliorando te stessa e ritrovando il gusto di te, di vivere e soprattutto di sognare.
Un abbraccio
Francesco Attorre - Medico, Psicoterapeuta, Sessuologo, Psico-formatore e Psicomotivatore
24 MAR 2014
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E se ti facessi insegnare da uno psicologo delle tecniche di rilassamento per superare l'attacco di panico, il trucco sta nel saperlo affrontare. ....Da come ho letto è un periodo che ti senti meglio quindi cerca di abbandonare questi brutti pensieri e dedicati a te stesso e alle persone che ami
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21 MAR 2014
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Cara Giada, non si gestisce in questo modo la terapia farmacologica. Rivolgiti al medico che te le ha prescritte e rivolgi a lui le tue difficoltà e preoccupazioni circa l'assunzione dei farmaci. Molte credenze sui farmaci sono errate e legate a pregiudizi. Non tutti i farmaci danno dipendenza. Chiedi informazioni al tuo medico. Il fai da te nella terapia farmacologica è dannoso.
Cortesi saluti
Dott.sa Federica Calandra
18 MAR 2014
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Un percorso terapeutico in questi casi dovrebbe poter contattare anche le componenti inconsce che portano la persona a dipendere da un farmaco o da un suo sostituto. Potrebbe trattarsi di un passaggio obbligato per poter raggiungere la libertà dalla paura irrazionale che ha conseguenze tanto reali quanto spiacevoli. Dottoressa Ferroni
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18 MAR 2014
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Buongiorno Giada, Il farmaco può essere un ottimo aiuto ma è importante, se si decide di interromperlo, farlo in modo graduale e soprattutto con la supervisione del medico che lo ha prescritto.
Sentire di essere dipendente dal farmaco è un importante messaggio che manda a se stessa, forse è il momento di contattare un terapeuta e, dopo avergli raccontato la sua esperienza, capire insieme se ci sono altri modi per risolvere gli attacchi di panico di cui a parlato. Molte volte l'uso del farmaco accostato alla psicoterapia è risolutivo di molti disturbi ansiosi.
La paura che sente per la possibilità di sentirsi di nuovo male è normale, perché probabilmente dentro di lei avverte di non aver risolto il problema che è alla base degli attacchi, ma ha soltanto voluto allontanare la sofferenza e il disagio che questi ultimi hanno portato nella sua vita.
Si affidi a un terapeuta e vedrà che riuscirà a trovare la sua strada per risolvere il disagio/sintomo/problema.
Resto a disposizione nel caso abbia bisogno di altre informazioni.
Un saluto Dott.ssa Antonella Centofanti
11 MAR 2014
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Cara Giada
Quando si comincia una terapia farmacologica non si può decidere improvvisamente di interromperla a proprio piacimento, le consiglio di rivolgersi al medico che la sta seguendo per valutare insieme i tempi relativi ai farmaci e nell'eventualità affiancare una terapia cognitivo comportamentale, molto valida per il trattamento del disturbo da attacchi di panico.
11 MAR 2014
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Gentile Giada,
i farmaci agiscono sul sintomo, non sulle cause. Spesso si crea quindi una condizione per cui ogni volta che si smette si ha il timore di ri-scivolare nella situazione precedente, perché è come se nulla fosse cambiato se non la sospensione del farmaco.
Forse sarebbe importante che si rivolgesse ad uno psicologo di persona, per capire quali problemi hanno innescato i sintomi.
Che ne pensa?
11 MAR 2014
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Cara Giada,
i farmaci vanno sempre ridotti gradualmente e la cura degli attacchi di panico va sempre accompagnata da un percorso psicologico che ne affronti alla base il significato. Adesso la sua paura ha preso un'altra forma e la "paura della paura" è subentrata come idea ossessiva disturbante e non meno importante dal punto di vista psicologico. Le consiglio di rivolgersi ad uno psicologo per comprendere meglio tutta la situazione e valutare il modo più opportuno per aiutarla.
Cordiali saluti
11 MAR 2014
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Cara Giada, di primo acchito, mi viene da dirti è che, senza ombra di dubbio , la gestione di un farmaco che sta dando buoni risultati , come nel tuo caso, va fatta esclusivamente dal curante il quale, a sua volta deve informare il paziente che la sospensione della sostanza, va fatta assolutamente in modo graduale. Questa è la ragione per cui tu inizi a sentire il disagio che esprimi. Anche perché anche il farmaco, in questi casi ha una funzione di 'stampella' che serve a contenere la componente ansiogena disturbante nel corso di una psicoterapia combinata ed indispensabile per risolvere radicalmente il problema di fondo che ha causato il sintomo. Non ti allarmare più di tanto, ritorna sui tuoi passi parlandone con il tuo terapeuta. Questo è quanto posso dirti. Se avrai bisogno di qualche altro chiarimento, sai come contattarmi.
11 MAR 2014
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Cara Giada,
l'interruzione improvvisa e non concordata con il medico di un farmaco (questo non si capisce dalla tua lettera), può avere effetti indesiderati, anche se la reazione dipende da persona a persona.
Nei casi di ansia e di attacchi di panico, comunque, la soluzione farmacologica può essere spesso la prima strada per abbassare il livello dell'ansia e dei sintomi fisici e comportamentali, ma può essere anche la base, la premessa che permette di avere la tranquillità anche mentale per affrontare il problema anche da un punto di vista psicologico.
I farmaci curano i sintomi, ma una terapia psicologica aiuta a capire la causa e quindi ad effettuare un cambiamento davvero duraturo nel tempo. Utilizzare solo i farmaci, a mio avviso, non basta perchè può creare, come tu giustamente temi, una dipendenza e in ogni caso se si interrompono possono tornare a galla sia l'ansia che gli altri sintomi.
Io credo che, se tu ne abbia la volontà e la possibilità, potresti iniziare un percorso di questo tipo.
Resto a disposizione in caso tu lo volessi
11 MAR 2014
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Cara Giada,
le cure farmacologiche non risolvono i problemi, ma semplicemente servono a placare i sintomi acuti.
Probabilmente finchè sotto farmaco non avevi pensieri ansiosi perché eri “sedata”. Ora il problema si ripresenta perché non è stato affrontato completamente, cosa che potrebbe avvenire intraprendendo un percorso di psicoterapia. Attraverso dei colloqui mirati e approfonditi potresti riuscire a capire perché si sono verificati gli attacchi di panico, da cosa deriva l’ansia passata e quella attuale, e come gestirla senza dover ricorrere ai farmaci.
Prova a consultare un terapeuta che operi nella tua zona, o il consultorio del servizio pubblico.
Un caro saluto,
Dott.ssa Chiara Francesconi
11 MAR 2014
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Buongiorno gentile Giada,
la cura farmacologica andrebbe affiancata con una psicoterapia per poter avere la massima efficacia. Non è chiaro se la dismissione dei farmaci è avvenuta gradualmente e con il supporto dello psichiatra oppure no. Il fatto che Lei ora ha pensieri fissi denota che il problema di ansia si è solo "spostato" ma che è persistente e non risolto. Le suggerisco di contattare il suo curante.
Cordialmente