Paternità

Gentile Daniela, la sua domanda lascia molti punti di domanda sulla situazione che lei e il suo bimbo state vivendo. Bisognerebbe sapere qual è la situazione nei suoi particolari per capire come procedere. Le consiglio di rivolgersi ad un collega specialista in età evolutiva per confrontarsi su quale sia la migliore soluzione per il suo bimbo. Cordiali saluti

Gentile Daniela
indubbiamente trattasi di un problema complesso.
Non solo l'età del bambino è importante a determinare la sua comprensione della cosa in quanto tale, ma pure l'atteggiamento e le emozioni interiori di chi comunicherà la situazione sono molto molto importanti.
A me verrebbe da dire che "il momento giusto" è determinato dal raggiungimento di una tranquillità circa l'argomento da parte delle persone che debbono dare la comunicazione al bambino; sappiamo infatti che i bambini sono molto recettivi agli stati d'animo degli adulti e quindi occorre chiarezza e il fatto di non trasmettere ansia.
In questo senso può essere utile farsi aiutare da uno Psicoterapeuta per poter acquisire una visione tranquilla ed equilibrata della cosa prima di dare comunicazione al bambino.
Cordiali saluti
Dott.ssa Silvana Ceccucci Psicoterapeuta in Ravenna

Cara Daniela,
non so come poter azzardare una risposta sensata se tu non descrivi la situazione partendo dalla storia del tuo bambino.
E' ovvio che lo dovrebbe sapere fin da subito, qualora non avesse già introiettato un'altra figura adeguatamente paterna, nel caso contrario sarebbe da discuterne in maniera molto dettagliata, data la delicatezza dell'argomento.
Potresti rivolgerti ad un Consultorio Familiare il prima possibile prima di commettere degli errori e nel frattempo io rimango disponibile per seguirti con altre indicazioni.
Dottssa Carla Panno
psicologa-psicoterapeuta

Gentile Daniela,
la domanda, nella sua semplicità è complessa. Viene ad esempio da chiedersi se questo padre biologico sia irreperibile, non voglia occuparsi del bambino ecc.. Sono informazioni di non poco conto, dal momento che la situazione ottimale sarebbe che il bambino conoscesse e fosse seguito dal padre già dai primi anni e ciò porterebbe una chiarezza che è auspicabile.
Nascondere la verità porta con sè il rischio che il bambino venga a saperla da altri, d'altra parte fin quando non raggiunge almeno l'adolescenza non può fronteggiare la situazione con quell'autonomia più propria del soggetto adulto. Sembrerebbe giusto non dilazionare oltre questo tempo, ma nessun consiglio può effettivamente essere dato senza conoscere la situazione personale e familiare di questo "figlio" e pertanto è opportuno consultare uno psicoterapeuta di persona