Buonasera, desideravo avere un vostro parere in merito ad un lapsus della mia psicologa durante la seduta. Per sbaglio mi ha chiamato amore. Potrebbe avermi collegato ad un'altra persona? È normale che capiti un lapsus di questo tipo durante una seduta?
Grazie mille in anticipo
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15 APR 2022
· Questa risposta è stata utile per 4 persone
Buongiorno, in psicoterapia emergono proncipalmente tre elementi: alleanza terapeutica (la relazione che si instaura tra paziente e terapeuta), il transfert (sentimenti del paziente proiettati sul terapeuta) e il controtransfert ( sensazioni che il terapeuta riconosce come proprie e che fanno parte della relazione che si è instaurata con il paziente o che emergono a partire del vissuto di quest'ultimo). Quello che è successo in seduta potrebbe configurarsi come un qualcosa che deriva proprio dal controtransfert, è molto importante che lei comunichi alla sua terapeuta come ha vissuto questo momento e come si è sentita in seguito, rendendo la cosa materiale su cui lavorare.
Saluti
9 MAG 2022
· Questa risposta è stata utile per 3 persone
Car* Eg, qualsiasi cosa sia successa è molto importante che ne parli con la sua terapeuta, per dargli il giusto significato che, nessuno a parte lei può sapere! Saluti
15 APR 2022
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Buongiorno, come mai lo chiama "lapsus"? Tale concetto definisce una parola (o altro) che, più o meno involontariamente, emerge in genere per un conflitto interiore. Può darsi che, per la grande confidenza che avete, la collega abbia utilizzato tale termine, senza che, nel mentre, abbia avuto in testa un'altra persona. Anche se, personalmente, lo vedo fuori luogo e fuori contesto ma, proprio per questo, le sarebbe utile chiarire, con la collega, che effetto le ha fatto sentirsi chiamare "amore". Come si è sentita appena ha sentito quella parola. Le ricordo due cose:
1) il paziente, soprattutto all'interno del setting terapeutico, deve potersi sentire protetto, ascoltato con interesse, aiutato, etc., e, tutto questo, senza ambivalenze ed ambiguità
2) all'interno di un qualunque rapporto (quindi anche quello clinico), la relazione viene co-creata da entrambi, quindi sarebbe anche utile, a mio parere, che lei si chieda se, più o meno involontariamente, abbia detto o fatto qualcosa che abbia portato la terapeuta ad "uscirsene" in questo modo. Ovviamente non sto colpevolizzando nessuno, è solo per chiarirsi il più possibile il modo di funzionamento di entrambi gli individui (terapeuta e paziente) e della loro relazione. Questa è una risorsa da utilizzare sempre, in quanto molto informativa di come stanno procedendo le cose.
Buona fortuna,
dott. Massimo Bedetti
Psicologo-Psicoterapeuta
Costruttivista/Postrazionalista Roma
15 APR 2022
· Questa risposta è stata utile per 4 persone
Gentile utente,
è molto importante condividere con la sua terapeuta il suo vissuto rispetto a tale lapsus di modo che possa diventare esso stesso importante materiale su cui lavorare, per entrambi.
Cosa ha provato lei rispetto a questo lapsus?
Restiamo a disposizione per ogni chiarimento in merito.
Saluti,
Studio Associato Dott. Diego Ferrara Dott.ssa Sonia Simeoli
13 APR 2022
· Questa risposta è stata utile per 3 persone
Gentile Eg,
ogni parola va interpretata da un punto di vista semantico e quindi collegata al contesto, al tono e al contenuto di quello che si sta dicendo nonchè agli agìti di chi sta parlando.
Se non è accaduto nient'altro che l'abbia sorpresa o turbata può essere stato un semplice modo di dire usato al posto del suo nome specie se la psicologa le parla dandole del "tu".
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).