Buongiorno.
Ho recentemente passato un breve periodo in vacanza, dove ho incontrato una persona – a sua volta in vacanza nello stesso luogo – per cui ho subito perso la testa; di questa persona non so nulla se non la nazionalità (differente dalla mia) e che era in vacanza con moglie e figli.
Non appena ho scoperto della sua famiglia, poco dopo averlo visto per la prima volta, ho rinunciato immediatamente all'idea di provare ad approcciarlo e ho cercato, con scarso successo, di non pensarci più. Purtroppo incontrarlo regolarmente era inevitabile, e altrettanto inevitabile era per me osservarlo quando ne avevo l'occasione. Da subito ho notato che anche lui mi cercava con lo sguardo, e quando succedeva rimanevamo occhi negli occhi per quanto più tempo possibile. Un paio di volte ha accennato un sorriso che mi è sembrato triste. Non avendo mai approfondito la conoscenza non posso esserne certa, ma ho istintivamente interpretato questo comportamento come un segnale di interesse reciproco, al netto della comune consapevolezza di avere le mani legate. Mi rendo conto che questo racconto di sguardi languidi e penetranti sia quasi ridicolo (sicuramente per me è imbarazzante cercare di spiegarlo a parole) ma non posso ignorare la fitta allo stomaco e la difficoltà a respirare che percepivo ogni volta che lo incontravo e sentivo i suoi occhi su di me. Sapevo bene che non sarebbe mai potuto essere altro che questo, eppure ora mi sento malissimo. Il risultato non sarebbe certo cambiato, ma avrei tanto voluto avere l'occasione di parlarci per capire se era tutto nella mia testa o meno, e per avere quantomeno modo di mettermi il cuore in pace, qualsiasi fosse la sua posizione. Non sono mai riuscita né a trovare né a creare quest'occasione e la conseguenza è che ora non riesco a smettere di tormentarmi. Avrei almeno voluto conoscere il suo nome, il suono della sua voce. Avrei voluto sentirmi dire che l'interesse era reciproco anche se impossibile da perseguire, o che avevo frainteso tutto e che non avrebbe mai voluto aver niente a che fare con me. Invece un giorno ho semplicemente fatto i bagagli e sono partita, portandomi dietro questa sensazione di incompiuto e la consapevolezza che non conoscerò mai il suo nome, né il suono della sua voce, né lo vedrò mai più. Sono consapevole che magari, in realtà, parlandoci avrei potuto trovarlo banale, noioso, o magari il suo odore mi avrebbe dato fastidio. Ma non lo so e non lo saprò mai e questo mi fa malissimo. È una storia vecchia come il mondo che moltissime persone prima di me avranno vissuto sulla loro pelle, eppure mi sento stupidamente come se fosse un dolore che conosco solo io e che nessun altro può capire, anche se razionalmente so che non è così. Sono certa che con il passare del tempo resterà solo un debole ricordo, ma ora come ora non riesco a pensare ad altro se non a come fare per ritrovarlo, ne sono ossessionata e non è sano. Non so cosa fare.
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12 AGO 2021
· Questa risposta è stata utile per 3 persone
Buongiorno Valentina,
Non so quanti anni tu abbia, né quali esperienze sentimentali tu abbia avuto.
Certamente manifesti un bisogno di amare e sentirti amata.
Lasciati aiutare in questo momento della tua vita, se ne senti il bisogno.
Rimango a disposizione e ti auguro il meglio.
dott.ssa Oriana Parisi
14 AGO 2021
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentile JanVaal,
Leggendo la sua lettera pare evidente che il problema non riguardi tanto quest’uomo padre di famiglia incrociato in vacanza, con il quale non ha scambiato neanche una parola e che con buone probabilità non rivedrà mai più in vita sua, bensì il fatto che questa fantasticheria irragionevole stia invadendo tutta la sua sfera emozionale.
Questa ossessione sta assorbendo tutte le sue energie, togliendole probabilmente alla comprensione e risoluzione di un problema (relazionale, di mancanza di fiducia in se stessa, di eccessivo bisogno di conferme, etc.) di cui forse non è neanche consapevole. Una sorta di fuga dalla realtà per nascondere a se stessa ciò che nella sua esistenza non la soddisfa.
È su questo aspetto che dovrebbe lavorare, possibilmente con l’aiuto di un esperto, per evitare di rafforzare tale modalità di pensiero disfunzionale e alimentare una crescente insoddisfazione, sprecando molte preziose energie che può dedicare a scopi ben più costruttivi e gratificanti.
Un cordiale saluto
Dott.ssa Elisabetta Falcolini
13 AGO 2021
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno,
non penso sia giusto valutare la sua esperienza e credo che la sua titubanza sia legittima e perfettamente comprensibile, data la situazione.
Le consiglio, in questo momento di confusione, di non fare nulla, anzi, di concentrarsi sulla sua vita e sul ritorno alla quotidianità, dopo le vacanze.
Se, tra qualche mese, sentirà ancora questo disagio, potrà decidere se tentare di rintracciare la persona in questione, sapendo che potrebbe non riuscirci, o se preferisce contattare uno specialista per cercare di
capire quali corde hanno risuonato dentro di lei dopo questo incontro
12 AGO 2021
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Carissima Valentina,
è l'incompiutezza che spesso ci da un brivido e ci regala emozioni forti. Come descrive bene lei, è l'idealizzazione che facciamo di una persona che ce lo figura come perfetto, inarrivabile e magnifico. Eleggiamo così l'altro su un piedistallo e lo priviamo di vizi, difetti e quella umanità che fa di noi, noi. Innamorarsi di una figura così è pericoloso perchè lo vediamo perfetto quando sappiamo molto bene che la perfezione non esiste.
Un supporto con un professionista potrebbe aiutarla ad elaborare quanto successo, a capire come mai ha investito così tanto in qualcosa che non è mai successo e a comprendere meglio questo suo bisogno per trasformarlo in qualcosa di più concreto ed investire le sue risorse in una relazione più affettiva, costruttiva e soprattutto vera.
Sono a disposizione
Un caro saluto
Dott.ssa Stefania Barbaro
(ricevo anche on line)
12 AGO 2021
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Buongiorno Valentina,
non so le tue esperienze sentimentali quali siano, non so quanti anni hai, quello che percepisco è che questa mancata storia ti ha segnato.
Non sono solo le storie che si sono vissute ma anche e soprattutto quelle mancate che ci possono segnare.
Magari avrai anche idealizzato quest'uomo ma allo stesso tempo sei rimasta con il dubbio e la curiosità di conoscerlo.
Non l'hai fatto, forse, perché sapevi che era sposato e la tua etica ti ha proibito di conoscerlo in maniera più approfondita.
Se ciò ti fa stare male, ti consiglierei di intraprendere un percorso psicologico per cercare di ritornare a vivere la tua vita attuale con serenità oppure cercare di fare qualcosa per cercarlo.
Resto a disposizione anche online se vorrai.
Cordiali saluti.
