Orientamento sessuale a 10 anni?

Inviata da michela · 15 apr 2016 Psicologia infantile

Buongiorno! Abbiamo un bambino di 10 anni, un bambino che non ha mai avuto atteggiamenti femminili, con un carattere sensibile ma allo stesso tempo un trascinatore tra i gruppi (sia in classe che nella squadra di calcio). Ha sempre espresso interesse verso le bambine e ha sempre manifestato le sue preferenze. Un bambino corteggiato dalle sue coetanee perché un bel bambino e con il fascino del "monello". Un bambino che ha sempre cercato di richiamare l'attenzione sia in classe che con i nonni che a casa con noi.
Un brutto episodio è capitato due anni fa (a 8 anni), ovvero un vicino di casa più grande di 4 anni di lui gli ha fatto abbassare le mutandine e gli ha "leccato" la parte genitale. Il bambino dopo ben un anno, piangendo disperato, ce l'ha raccontato, sembrava si fosse librato del problema. Da lì gli abbiamo chiesto di raccontarci sempre tutto e cosi sta andando...infatti adesso, passato piì di un anno da quando si è liberato del peso che internamente aveva, ha l'ossessione che gli piacciono i maschi. Dice che gli sembra che gli piacciono tutti i maschi che vede, ragazzi, anziani, persone in televisione...ed è ossessionato da questo pensiero. Si sveglia al mattino sperando di non avere questi brutti pensieri (così li chiama lui) e dice che ha la testa in pallone perché ha paura di esser gay. A scuola stanno affrontando l'argomento sessualità con una psicologa ma secondo noi essendo un bambino ancora immaturo per questi discorsi sta mischiando le cose.
Inoltre il linguaggio di strada di alcuni suoi coetani che hanno fratelli più grandi gli fa sorgere mille domande (es: parlano di sesso anale e lui pensa che vorrebbe provarlo).
Noi genitori, soprattutto mio marito, siamo un po' in crisi perché ci sembra che per lui sia diventato l'unico discorso e non lo vediamo più sereno....l'orientamento sessuale a 10 anni può esser già un argomento da affrontare? Noi proviamo a tranquillizzarlo ma ogni giorno che passa ci sembra che si fissa sempre di più su questo argomento.

Vi specifico anche che abbiamo un figlio di 7 anni e una sorellina in arrivo a breve....sorellina che lui desiderava tantissimo e alla quale adesso sembra non essere più interessato.

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Miglior risposta 7 GIU 2016

Gentile Michela, aldilà dell' orientamento sessuale, che e' un argomento di cui si può discutere con lui tranquillamente, facendogli capire le varie differenze e che essere diversi e' una cosa normale, di cui non vergognarsi, ma da vivere con serenità; mi pare di capire che suo figlio e' stato vittima di un abuso sessuale che va ben aldilà di un orientamento etero o omosessuale. Suo figlio ha certamente subito un trauma che potrebbe comportare ansia e disturbi ossessivi. Le consiglio una valutazione in un centro di neuropsichiatria infantile, o in un centro specializzato sugli abusi infantili ed eventualmente una psicoterapia con esperto in EMDR per il trattamento dei traumi. Se anche in adolescenza dovesse manifestare più chiaramente un orientamento omosessuale amatelo, accoglietelo e lottate con lui per il rispetto dei diritti e dei sentimenti di ogni essere umano.

I migliori auguri
Dr.ssa Simona Coscarella
Psicologa-Psicoterapeuta Cosenza

Dr.ssa Simona Coscarella - Studio di Psicoterapie Brevi Strategiche Psicologo a Cosenza

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7 GIU 2016

Cara Michela
suo figlio sembra in preda più a un disturbo ossessivo al momento e cioè alla fissazione che se quell'episodio gli è capitato è perchè lui è gay o perchè a lui piacciono gli uomini.
In un altra lettura può sentirsi "contagiato indirettamente" dall'episodio, perchè nei traumi di abuso sessuale, (anche questo può essere considerato tale perchè come tale lo ha vissuto) vi è spesso l'identificazione con l'aggressore al fine di evitare attraverso al dissociazione, l'ansia, la vergogna e il dolore derivanti dalla presa di coscienza.
Nei casi di abuso infantile inoltre, anche la sessualizzazione e la fissazione sessuali sono segnali da non ignorare.
Io credo che dovreste aiutare vostro figlio con un sostegno mirato al recupero post-traumatico da abuso sessuale infantile.
E' vero che trattavasi di un gioco, ma lui lo ha vissuto come un trauma da un lato e dall'altro non può distaccarsene perchè appunto, la vicinanza dell'età fa si che possa passare per un normale gioco, nel quale forse l'altro, che invece può avere a sua volta subito abusi ha convinto suo figlio che era "quello che voleva lui".
A 10 anni si può affrontare qualsiasi discorso, partirei dalla sessualità in generale per poi affrontare il resto.
Vi può essere anche una possibilità che suo figlio avesse realmente un indiretta attrazione per questo ragazzo e che per gioco l'abbia voluta sperimentare per poi ricavarne un senso di colpa che lo tormenta sotto forma di sintomi ossessivi.
E' possibile che già a 10 anni l'orientamento sessuale prenda forma, certo in questo caso, il contesto in cui è avvenuto è un pò complesso e per voi è difficile fare tutto da soli.
Affidatevi a una terapia specifica.
Un Caro Saluto
Dr-ssa Michelini

D.ssa Silvia Michelini Psicologo a Roma

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18 APR 2016

Buon giorno Michela,
con buona probabilità l’episodio capitato al Suo bambino quando aveva 8 anni lo ha in qualche modo turbato, fino a divenire per lui il sesso e la sua identità sessuale quasi un’ossessione. Questa è l’età in cui si comincia ad affacciarsi alla pubertà, con tutto il suo carico di dubbi e di domande, non ultima la ricerca e l’acquisizione di un’identità sessuale definitiva, per la quale ci vorrà del tempo. Nel caso di questo bambino è probabile che l’esperienza vissuta abbia accelerato e “intensificato” il processo. E’ importante, come sottolineato anche da altri colleghi, non “appesantire” ulteriormente il suo animo ma sdrammatizzare senza peraltro dargli l’impressione di sottovalutare il suo disagio, offrendogli un delicato e discreto ascolto (nel senso di “non invadente”), accompagnandolo in questo suo percorso con grande sensibilità e assecondando i suoi tempi. In questo senso le lezioni sull’argomento affrontate a scuola non potranno che essergli d’aiuto, visto che proprio questo è il loro obiettivo: alleggerire e chiarire, in modo adeguato alla loro età e per quanto possibile, il carico di dubbi che i ragazzi e le ragazze si trovano ad affrontare in questa fase di vita, cercando di limitare l’accesso a informazioni distorte e parziali che vengono da internet e dai compagni/amici. In ultimo, credo che il consiglio e il sostegno di uno psicologo “dal vivo” non possa che essere di sollievo sia per Lei che per il bambino.
Cordiali saluti.
Dott. Fausto Molinas Psicologo – Gallarate (VA).

Dott. Fausto Molinas Psicologo a Cagliari

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17 APR 2016

Gentile Michela,
penso che per adesso la miglior cosa da fare sia continuare a tranquillizzare suo figlio ridimensionando la portata di quel gioco sessuale di due anni fa dicendogli che i suoi dubbi e i "brutti pensieri" possono essere collegati al ricordo di quel gioco e col tempo scompariranno.
L'argomento sessualità affrontato a scuola dalla psicologa non dovrebbe essere per nulla traumatizzante e non è il caso di considerarlo un ulteriore problema.
Quanto all'eventuale linguaggio troppo spinto sul sesso da parte di coetanei con fratelli più grandi sarà il caso di tagliare corto dicendo soltanto che sono argomenti sessuali che possono essere presi in considerazione quando si è adulti ed è sufficiente per ora sapere quello che viene spiegato a scuola riguardo alla sessualità.
E' probabile che quell'esperienza di due anni fa, pur sotto forma di una specie di gioco, possa essere stata in qualche modo traumatica ma non è il caso di enfatizzarla ulteriormente ed inutilmente .
E' verosimile che col tempo sarà ridimensionata anche dal bambino stesso.
Qualora ciò stentasse a verificarsi potrà essere utile consultare dal vivo uno psicoterapeuta.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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16 APR 2016

Cara Michela,

sembra che suo figlio stia maturando un pensiero di tipo ossessivo verso il suo orientamento sessuale, temendo di poter essere gay. Credo affrontare l'argomento, anche a scuola, permetta di sciogliere possibili nodi piuttosto che alimentarsi, pertanto il mio consiglio è di parlarne apertamente, rispondendo alle sue domande, senza creare tabu o pre-giudizi.
Potrebbe essere utile comprendere in che maniera questo pensiero sia diventato per lui funzionale, a che cosa è funzionale e cosa lo mantiene in vita. Magari con l'aiuto di uno psicoterapeuta è possibile che venga raggiunta maggiore comprensione e che si sciolga il malessere di suo figlio.

cari saluti
Dott.ssa Monica Salvadore

Dott.ssa Monica Salvadore Psicologo a Torino

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15 APR 2016

Cara Michela,
parlare di orientamento sessuale a 10 non può certo essere la causa della confusione che sta vivendo suo figlio. Questa è l'età in cui i ragazzi iniziano a porsi le prime domande sulla sessualità e ad interrogarsi su se stessi e sul proprio modo di essere. Le pressioni sociali, purtroppo, costringono a volte maschi e femmine a negare il proprio modo di essere (sia orientamento sessuale ma anche altro) per essere accettati dal gruppo e non venire additati, derisi e messi da parte. Se suo figlio sta scoprendo la propria sessualità e si sta accorgendo che il suo orientamento sessuale non è quello che "gli altri" si aspettano da lui, può darsi che stia passando una fase di non accettazione che lo rende dubbioso, insicuro, e confuso. Provi a tranquillizzarlo, rispondendo a tutte le sue domande e, se ritiene opportuno, fissi un colloquio con uno psicologo che saprà aiutare sia lei che suo figlio ad affrontare questo periodo.

Cari saluti
Dott.ssa Carla Francesca Carcione

Dott.ssa Carla Francesca Carcione Psicologo a Capo d'Orlando

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