Sono già in cura da una psicoterapeuta e ora che i miei devono partire venerdi sabato e domenica per l'Altitalia sto andando nel pallone perchè non voglio rimanere senza di loro e ho paura di sentirmi male dato che saranno a più di 7 ore di viaggio da casa. Ho amici e un fidanzato che mi ama molto ma so che se anche si "trasferisse" qui in quei giorni avrei sempre le stesse orride sensazioni (non è la prima volta che i miei vanno via nel week end ma erano posti molto più vicini e tempi più brevi). Cosa devo fare? aiutatemi, anche un piccolo consiglio sarà bene accetto. Grazie anticipatamente. Vorrei dire che il primo attacco venne il giorno del mio compleanno del 2010, che mio padre quando avevo 16 anni entrò in coma per una MAV e ora sta bene ma comunque non è più la stessa persona di prima e che da meno di un anno ho perso mia nonna, figura catalizzatrice per me. Ovviamente mia madre è molto presa da mio padre. Non so se questi dettagli possano esservi utili. vi prego solo di aiutarmi come è possibile. Mi sembra che venerdi mi debbano decapitare...
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26 NOV 2013
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Gentile signora Sveva.
attacchi d'ansia e di panico vengono valutati e risolti dallo psicoterapeuta tramite percorsi mirati e personalizzati. Se è già in cura conviene parlare con la specialista che la segue.
dr paolo zucconi, sessuologo clinico e psicoterapeuta comportamentale in friuli venezia giulia
10 DIC 2014
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Io non ho mai sofferto di attacchi di panico, ma una volta sono rimasto bloccato su una barca con alcuni amici. Nonostante non ci fosse reale pericolo e il clima fosse un po' teso ma controllato, scoprii che una delle mie amiche soffriva di attacchi di panico. Non ce l'aveva mai detto prima, e rimanemmo un po' tutti scioccati dal vederla stare così male, colpita da una cosa così improvvisa e in grado allo stesso tempo sia di paralizzarla ma anche di farle perdere completamente il controllo.
Ricordo che i giorni seguenti tutti noi che eravamo stati con lei su quella barca le chiedemmo come si sentisse, perché l'immagine di quanto era stata male era ancora ben presente nei nostri occhi. Nonostante lei tendesse a minimizzare, ci raccontò di tutte le altre volte che le era capitato. La spingemmo a vedere se in giro c'era qualcosa che poteva consultare o acquistare per tentare di conoscere meglio questo disturbo e, possibilmente, imparare a controllarlo. Non voleva partire con qualcosa di troppo forte tipo terapie, farmaci o quant'altro, così siamo riusciti a convincerla ad acquistare dei dvd di un medico perlomeno per acquisire informazioni sull'argomento.
In realtà ci ha raccontato che dentro non si limitavano solo a discutere il problema, ma anche offrivano degli spunti per risolverlo che a lei sono stati molto utili per imparare a controllarsi prima e durante gli attacchi. Se può essere di aiuto a qualcuno come è stato per lei....
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29 NOV 2013
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Cara Sveva,
seguenda una psicoterapia non significhi il collega possa fare dei miraccoli. L'unica lei è responsabile per non aver riusctio di combatere l'ansia e gli attacchi di panico.
Probabilmente la cura che sta faccendo non è addatta per le sue esigenze quindi, parli con il psicoteraputa per un cambiamento.
Comunque sempre cè qualcuno vicino a lei a cui puo appogiarsi in casi di stretta necesstità. E' gia una cosa positiva, ma io le sugerisco di lasciarsi sulla onda del attacco e semplicemente di aspettare che arrivi il suo punto più forte che dopo inevitabilmete cominci di diminuire, soltanto cosi lei riuscirà di gestire bene la sua ansia. Comunque se l'ha interessa lavoriamo anche on-line con tanti buoni risultati.
In bocca al luppo
28 NOV 2013
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Gentile Sveva,
la invito a rivolgersi allo specialista che già la segue.
Noi on line potremmo fornirle tanti "consigli" ed indicazioni, che tuttavia non risulterebbero per lei risolutive.
Cordialmente,
Dott.ssa Raffaella Orlando
28 NOV 2013
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Gentile Sveva
ogni tipo di ansia è legata alla propria storia, alla propria soggettività. Probabilmente il suo problema necessita di un' esplorazione più profonda.
In questa sua richiesta mette in risalto la paura del distacco. Proseguo per attivare spunti di riflessione: la sua ansia può essere legata alla paura di stare e rimanere da "sola" o alla paura di "non avere sotto controllo" la salute delle persone a cui vuole bene, oppure ad altro. Le ipotesi per le sue ansia possono essere tante ma è importante esplorarle ed affontarle in terapia.Un caro saluto
28 NOV 2013
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cara Sveva,
mi sembra di aver compreso che alcuni punti cardine sui quali riflettere come eventi scatenanti o rinforzanti lo stato d ansia e attacchi di panico siano stati da lei ben individuati, forse insieme anche alla terapeuta che la segue. Non è possibile confrontarsi con la dott.ssa e chiederle sul da farsi in caso di timore dell attacco di panico ( questo è il cibo di cui esso si nutre! la paura!)? Penso sia utile parlarne con lei. Certamente le saprà indicare qualche strumento, qualche tecnica (respirazione, rilassamento, visualizzazione, training autogeno, ..) utile a gestire l ansia anticipatoria in modo pratico. Certamente andrà inserito nel percorso di consapevolezza che sta già percorrendo, necessario per comprendere quale messaggio le sta dando l ansia e il panico.
cari auguri
27 NOV 2013
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Gentile Sveva,
conosce la respirazione profonda? La respirazione quadrata? Potrebbe essere davvero utile fare qualche esercizio di respirazione che le permetterebbe di rilassarsi; così come l’ansia influisce sul battito cardiaco e sulla respirazione, così impostando un ritmo respiratorio per lei naturale, potrà raggiungere uno stato di calma anche interiore.
Considerato tra l’altro che è già in contatto con una Collega, ne parli con la sua terapeuta.
Ogni evento serve per imparare qualcosa, sta a lei trarne il meglio.
Restiamo in ascolto,
cordialmente, Dottor Antonino Savasta.
26 NOV 2013
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Buongiorno
Non so che tipo di terapia sta seguendo e se sta prendendo anche dei medicinali, le consiglio di rivolgersi ad un terapeuta cognitivo comportamentale che la aiuti nel capire i pensieri disfunzionali che si nascondono dietro gli attacchi di panico e individuare tutti i meccanismi di mantenimento del problema, come ad esempio la necessità di avere sempre vicino figure di riferimento per evitare di provare nuovamente episodi di ansia ma che non fanno altro che alimentare il suo problema a lungo termine
26 NOV 2013
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Cara sveva, segua i consigli della sua terapeuta ed in ogni caso tenga presente che nulla può succederle se non rimanere afare i conti con se stessa. Si dia la possibilita di provare. Cio potrà servirla a ridimensionare le sue paure. In ogni caso non sarà sola e potrà sempre contare su qualcuno. Un saluto. Dott.ssa Orlandini
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26 NOV 2013
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Gentile sveva,
visto che sei già in terapia con una Collega credo sia utile parlarne direttamente con lei che la conosce bene e sa come indirizzarla al meglio. On-line non possiamo dare suggerimenti, proprio perché non conosciamo direttamente la persona e non servirebbe a nulla. Le persone ansiose ricercano in continuazione delle rassicurazioni che purtroppo non leniscono il loro stato di disagio.
Cordiali saluti,
Dott. Giuseppe Del Signore - Psicologo Viterbo
26 NOV 2013
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Buongiorno gentile Sveva,
parli con il suo psicoterapeuta di questo problema. Noi non possiamo interferire con un lavoro di terapia in atto.
Cordialmente