Opinione sul favoritismo familiare

Inviata da Martina A · 24 giu 2024 Terapia familiare

Buongiorno, sono Martina. Da qualche tempo sono depressa, piango tutte le mattine. Vivo col pensiero che la mia era una famiglia felice, da Mulino Bianco. Poi il fatto. Tutto inizia 15 anni fa. Mia sorella minore si sposa e divorzia nel giro di pochi mesi. I miei genitori (non benestanti ma operai) decidono come premio di regalarle una villa, utilizzando tutto il loro patrimonio. Io all inizio protesto dicendo che anch’io vorrei la mia parte, poi vedendo la loro preoccupazione per il divorzio ( la loro cultura lo vede come inaccettabile e motivo di vergogna) lascio stare, pensando: tra qualche anno quando ne avrò bisogno loro ci saranno anche per me. Passano 12 anni e io chiedo loro un po’ di contributo per comprarmi una casa mia. La risposta è secca: no, noi dei nostri soldi facciamo quello che vogliamo. Mia madre addirittura mi dice che a me non lascerà nulla alla sua morte. Io rimango basita. Non riesco a capire. Mia madre un giorno mi dice che dovró fare io da badante a loro mentre mia sorella sarà esonerata. Non capisco. Io sono la figlia sposata da 20 anni che ha studiato e gli ha dato i nipoti e non merito nulla se non il titolo di badante. Mia sorella non ha figli, non ha finito gli studi, si è separata per scappare con l’amante fa una vita mondana e merita tutto. Sono molto delusa . Perché nell’equazione familiare io non rientro? Perché devo pagare per gli errori di qualcun altro? Mi sento figlia di nessuno.

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Miglior risposta 25 GIU 2024

Buonasera Martina,
comprendo molto bene la sua amarezza, delusione, disorientamento, venendo bruscamente a contatto con il riconoscere una disparità di trattamento non percepita prima. I suoi sono figli di convinzioni, convenzioni, tradizioni che li hanno portati a rispondere al senso di vergogna in quel modo molto discutibile. Ora però occorre che si prenda un tempo ed uno spazio dove poter lasciare questo carico di dolore e rivedere, sotto un'altra luce più razionale, i comportamenti agiti dai suoi verso di lei e viceversa. Probabilmente, già ai tempi del "mulino bianco", sussisteva una realtà diversa da quello che percepiva, non dovuta a preferenze ma a considerazioni diverse sulle figlie. Una più forte e con meno esigenze sulla quale si può e si poteva contare, l'altra più fragile e bisognosa di più attenzioni. Un sostegno psicologico é raccomandabile per elaborare questo "trauma" subìto, per riuscire a prenderne le distanze e trovare le parole e le azioni per riuscire a rispondere, in modo adeguato ed efficace, al ruolo che sua madre vuole imporle. E' ora di prendersi cura di sé, Martina, e ritornare ad una serenità mentale che merita assolutamente e che non deve rimandare. Ora al centro c'é lei, le sue urgenze , esigenze e bisogni. La famiglia che ha formato. Dopo, i suoi genitori ed a come comportarsi verso di loro alla luce di quello che é avvenuto.
Con molta stima e comprensione la saluto cordialmente e rimango a disposizione
Dott. Giancarlo Mellano

Dott. Giancarlo Mellano Psicologo a Padova

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15 LUG 2024

Buongiorno Martina,
la delusione e il senso di ingiustizia che sta provando sono perfettamente comprensibili, data la situazione che ha descritto. È naturale sentirsi depressi e sopraffatti quando si percepisce di non essere trattati in modo equo all'interno della propria famiglia.
La decisione dei suoi genitori di dare tutto il loro patrimonio a sua sorella minore e di escluderla da un supporto simile è chiaramente molto difficile da accettare. Queste situazioni possono creare profonde ferite emotive, soprattutto quando si sente di non essere apprezzati e valorizzati per i propri sforzi e contributi.
Prima di tutto, è importante riconoscere i suoi sentimenti e concedersi il diritto di essere arrabbiata, delusa e ferita. Questi sono sentimenti legittimi, dati i comportamenti che ha descritto. Parlare con un terapeuta potrebbe essere molto utile per elaborare queste emozioni e trovare strategie per affrontarle.
Riguardo alla relazione con i suoi genitori, potrebbe essere utile cercare un dialogo aperto e onesto con loro, se possibile. Potrebbe spiegare loro come si sente, senza accusarli, ma esprimendo il suo dolore e la sua frustrazione. Potrebbe aiutarli a comprendere il suo punto di vista e, forse, aprire una strada verso una maggiore comprensione reciproca.
Per quanto riguarda il futuro, è importante che lei si concentri su ciò che può controllare. Questo potrebbe includere prendere decisioni che proteggano il suo benessere emotivo e fisico. Valutare il suo ruolo all'interno della famiglia in termini di cura e supporto dovrebbe essere una scelta consapevole e non un obbligo imposto.
Non è giusto che si senta "figlia di nessuno". Lei ha il diritto di essere rispettata e valorizzata, e merita di essere trattata con equità e considerazione. Anche se i suoi genitori non possono o non vogliono offrirle il supporto che desidera, può cercare di costruire una rete di sostegno altrove, tra amici, comunità e professionisti.
Infine, si ricordi di prendersi cura di sé stessa. Trovare attività che la fanno sentire bene, coltivare relazioni che la sostengono e dedicare tempo ai suoi interessi e alle sue passioni possono aiutarla a ritrovare un equilibrio e una maggiore serenità.
Spero che questi suggerimenti possano esserle di aiuto e che possa trovare la forza per affrontare questa difficile situazione.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Pinella Chionna

Dott.ssa Pinella Chionna Psicologo a Mesagne

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29 GIU 2024

Buona sera, probabilmente vi sono delle dinamiche familiari anche passate che hanno condotto alla situazione attuale, e comprenderle, per poi riuscire ad elaborarle, potrebbe farle vedere la situazione attuale da un'altra prospettiva.

Dott.ssa Nikita Varani Psicologo a Voghera

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26 GIU 2024

Gentile utente, le consiglio una terapia personale per capire ciò che succede e saper 'andare avanti' per la sua strada dove la comunicazione non risulta efficace. Sono a disposizione, un abbraccio

Dott.ssa Maria Vittoria Ardosigli Psicologo a Palermo

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25 GIU 2024

Buongiorno Martina.

All'interno delle dinamiche familiari si ricoprono dei ruoli, che molto spesso non sono desiderati e che vengono in un certo qual modo assunti per "lealtà" allo schema della propria famiglia, alla recitazione di una sorta di copione familiare. Rispondiamo al discorso dell'altro.

Penso sia necessario approfondire il suo modo di sentirsi, figlia di nessuno, e il sentimento della delusione, sentimento e sensazioni comprensibili da ciò che racconta.

Resto a disposizione,
Un saluto
Dott.ssa Francesca Cisternino

Dott.ssa Francesca Cisternino Psicologo a Milano

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25 GIU 2024

Salve Martina,
In effetti sembra di assistere ad una scissione di elementi psichici all’interno della famiglia, una dinamica da Cenerentola che ha solo una realtà proiettiva psichica in seno al sistema familiare. In tali casi si tratta di uscire da questa proiezione familiare, di tipo inconscio chiaramente, e uscirne non dandogli peso. Al contempo riconoscerne la portata di natura psichica significa comunicare ciò che si pensa. Spesso uscendo da tali dinamiche è possibile non dandogli attenzione e comunicando come la si pensa ad ognuno dei membri di famiglia, tirandosi così fuori da tale dinamica sacrificale.
Dott. Pietro Salemme

Dott. Pietro Salemme Psicologo a Roma

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25 GIU 2024

Buongiorno Martina,
Comprendo la sua sofferenza,
Quello che si può fare é mettere una "giusta distanza emotiva" dal suo nucleo familiare per quello che le arreca danno.
Inoltre chiedere delucidazioni su questi comportamenti.
Sicuramente la questione é da approfondire e per lei sarebbe anche buono intraprendere un percorso per avere più chiare le dinamiche familiari.
Per qualsiasi informazione resto disponibile.
Un caro saluto.
Dott.ssa Maria Rosaria Petrillo

Dott.ssa Maria Rosaria Petrillo Psicologo a Infernetto

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25 GIU 2024

Mi dispiace per la sua situazione.

Per essere ben Compresa la sua situazione andrebbe approfondita.

La cosa più logica sarebbe cercare di capire, parlando con i suoi genitori, quale sia il motivo di questa differenza di trattamento.

Anche per capire il loro punto di vista perché in realtà c’è sempre una motivazione giusta o sbagliata che sia una motivazione c’è sempre.

Qual è la motivazione che spinge i suoi genitori a comportarsi in questo modo?

Secondo la loro logica perché agire in questo modo sarebbe giusto?

Questo può essere un piccolo spunto su cui riflettere per tentare di trovare una soluzione.

Un percorso psicologico individuale o familiare potrebbe aiutarvi a fare il credito sulla situazione.


Resto a disposizione

Dott. Luca Ferretti Psicologo a Pontedera

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25 GIU 2024

Buongiorno Martina,
grazie per la preziosa condivisione e accolgo l'enorme sofferenza che sta vivendo.

Purtroppo, non possiamo fare nulla rispetto ai comportamenti degli altri, ma possiamo lavorare sulle nostre reazioni ad essi. Sarebbe importante, nel suo caso, operare un processo di distacco dalla sua famiglia di origine, anche emotivo. Credo che un buon percorso di terapia potrebbe aiutarla.

Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente,
Veronica Bartolini

Dottoressa Veronica Bartolini Psicologo a Perugia

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25 GIU 2024

Gentile Martina,


grazie per aver condiviso la sua storia qui. È evidente che sta attraversando un momento molto difficile e complesso, e mi dispiace profondamente per il dolore che sta provando.

I sentimenti di delusione, tristezza e ingiustizia che descrive sono assolutamente comprensibili, considerando la situazione familiare che ha vissuto. Il fatto che lei abbia cercato di comprendere e sostenere la sua famiglia, e di aderire ai loro valori nonostante le difficoltà, solo per sentirsi in cambio poco vista e riconosciuta può certamente sembrare un tradimento emotivo.

Come terapeuta familiare posso solo anticiparle che le dinamiche familiari a volte sono molto complesse ed influenzate addirittura dai modelli relazionali delle generazioni precedenti. Esiste un momento nella vita dove si agisce una differenziazione dal proprio sistema, e si fa un percorso di scoperta di sè e dei propri veri valori. Quando questo lavoro avviene, il rapporto con la famiglia diventa più sereno e costruttivo. Ora lei è invischiata in queste dinamiche che sembrano malsane e fa fatica probabilmente a distinguere tra gli aspetti positivi da salvare e quelli negativi che annebbiano tutto. Mi preoccupa anche il sintomo del pianto matutino costante, potrebbe essere l'inizio di una sindrome depressiva. Forse deve cogliere il segnale di attenzione che le sta inviando il suo corpo ed il suo sentire. Sono a disposizione se vorrà fare un percorso che le permetterà di osservare il tutto da una prospettiva più utile a lei. Un caro saluto,
dr.ssa Yurena Trujillo Pèrez

Yurena Trujillo Pèrez Psicologo a Como

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25 GIU 2024

Cara Martina,
Grazie per aver condiviso la tua storia. Sembra essere una situazione complessa e comprendo il tuo stato d'animo. Ho la sensazione che in quanto figlia responsabile e studiosa tu sia meno bisognosa e dunque meno vista dai tuoi genitori, che, invece, tendono a tutelare tua sorella, probabilmente più richiedente. Non è una posizione facile, mi domando come tu abbia gestito i tuoi bisogni durante la tua vita e se abbiano avuto il giusto spazio. Credo che sarebbe utile per te ritagliarti questo spazio.
Un abbraccio

Dott.ssa Benedetta Gaudio Psicologo a Roma

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