Salve, sono una ragazza di vent'anni che non si piace, vorrei dedicarmi a ciò che mi piace, fare mille cose ma finisco sempre col non fare nulla perché quando mi guardo allo specchio avverto avversione, schifo, disprezzo, tristezza nei miei confronti, non sono bella, non mi piaccio, non voglio avere questo corpo. È possibile risolvere davvero questo problema con la psicoterapia? Posso arrivare a piacermi sul serio e a trovare me stessa?
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7 LUG 2020
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Cara Giulia,
la psicoterapia può aiutarla, nel risolvere il problema, attraverso la comprensione di un modo diverso di guardarsi, non più come un oggetto (solo corpo), bensì come una persona completa: un corpo che ha anche una componente interiore. Se basa la sua esistenza solamente sul lato puramente fisico avrà sempre dei condizionamenti.
Accettandosi nella sua completezza riuscirà a ritrovare se stessa e a dedicarsi a pieno alla sua vita. Non sia "schiava" dei canoni della società, ma guardi oltre e sfrutti questo momento per una crescita personale.
8 LUG 2020
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Buongiorno Giulia,
La psicoterapia può senz'altro aiutare a trovare il modo di abitare il suo corpo senza provare avversione. A volte il nostro è il giudizio più severo su noi stessi e l'esperienza mi ha mostrato che questo dipende spesso da come siamo stati 'guidati' nei nostri giudizi. Tutto sommato il nostro corpo ci rende molti servigi: è un nostro alleato!
La terapia è un percorso che non si rivolge solo ad un singolo problema, ma allarga il suo campo di azione alla personalità intera. Aiuta cioè la persona a trovare una sua strada, un proprio modo di essere, in tutti i campi della vita.
spero di esserle stata utile
dott. Giuliana Gibellini, Psicologa Psicoterapeuta, Specialista in Psicologia Clinica ad orientamento Psicoanalitico.
8 LUG 2020
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Gentile Giulia,
pare che lei colleghi con nesso di causa: non faccio le cose - perché - non mi piaccio.
Intanto, perché non mette in dubbio questo nesso causale? Provi a pensare a due dimensioni della sua persona, il non piacersi da una parte, e il desiderio di fare attività che le piacciono (che poi non sfocia in azione) dall'altra.
Detto questo, come ha notato già giustamente un collega, un colloquio iniziale potrebbe aiutarla a inquadrare il problema (o a discriminare i problemi), e aiutarla a individuare obiettivi utili su cui lavorare per la propria crescita personale.
Le faccio tanti auguri.
dott. Giovanni Iacoviello
8 LUG 2020
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Ciao Giulia, bisognerebbe capire meglio cosa succede, cosa non ti piace, qual è l'esperienza che fai quando dici che non vuoi avere quel corpo, e come questo incide nei tuoi modi di muoverti nel mondo. Valuta l'idea di un colloquio per inquadrare meglio il problema, sarebbe più semplice rispondere alla tua domanda e capire se il percorso terapeutico può fare al caso tuo. In bocca al lupo, DP