Nonna-nipote

Inviata da Mamma · 8 apr 2022 Terapia familiare

Buonasera, sono mamma di una bambina di 3 anni che fin dalla nascita è stata spesso coi nonni materni per motivi di lavoro sia miei che di mio marito. La accompagnano all'asilo, a pranzo è con loro e dorme anche la notte in caso di necessità. Tuttavia ultimamente si mostra insofferente nei loro riguardi in particolare con la nonna. La spinge, le urla di allontanarsi, non si fa più cambiare, non accetta il cibo da lei, le dice che è brutta. Mia madre da parte sua è molto attenta , non la asseconda sempre, cerca di educarla. La bambina perciò preferisce stare con i nonni paterni che vedendola più di rado cercano di accontentarla assecondando i suoi capricci. Mi dispiace vedere mia mamma che dà l'anima per la bimba e magari lei diventa capricciosa, insofferente e reclama l'altra nonna in lacrime fino ad avere delle vere e proprie crisi. Ultimamente sto cercando di occuparmi il più possibile della bambina prendendo anche permessi a lavoro per evitare che si creino queste tensioni. Ma non penso sia la soluzione migliore. Non so come comportarmi o cosa consigliare ai miei genitori. Vi ringrazio per i vostri consigli

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Miglior risposta 9 APR 2022

Buongiorno,
Il comportamento della sua bambina potrebbe avere diversi significati e merita di essere approfondito e contestualizzato meglio. Quelli che spesso vengono definiti capricci sono spesso delle messe alla prova per verificare fino a dove i bambini possono arrivare, attraverso una sorta di braccio di ferro con chi cerca di essere normativo e autorevole con loro. Il fatto che i nonni paterni abbiano una modalità più morbida e permissiva rappresenta sicuramene una possibilità di fuga per la sua bambina e, la strategia che adotta è il rifiuto totale di chi cerca invece di farle seguire delle regole. In questo processo educativo sono coinvolte molte persone ma sono i genitori che, delegando alle famiglie di origine la gestione dei figli, devono imporre una modalità educativa quanto più equilibrata possibile. Non sempre è facile e la soluzione non è di certo modificare temporaneamente i suoi ritmi lavorativi, a meno che non sia una scelta a lungo termine. Il rischio è che poi non la lasci più andare. In queste situazioni farsi guidare da un professionista è certamente la soluzione migliore perché spesso le risposte e le strategie le avete in tasca, ma i sensi di colpa e le implicazioni emotive possono alterare le decisioni e le strategie. Affidatevi ad uno psicologo esperto in supporto genitoriale e vedrete che emergeranno nuove sicurezze e conferme sul vostro ruolo di genitori.
Per qualsiasi dubbio rimango a disposizione
Dott.ssa Loredana Luise

Dott.ssa Loredana Luise Psicologo a Ponte San Nicolò

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11 APR 2022

Salve,
sembrerebbe che sua figlia stia manifestando un disagio. Io non ho presente che stile di parenting sua madre stia adottando con la bimba. Al netto che come genitori si sbaglia sempre (!), i bambini hanno diversi bisogni tutti molto importanti: sicurezza, stabilità, affetto amorevole e vicinanza fisica, riconoscimento dei loro bisogni, eplorazione (più avanti autonomia), libera espressione delle emozioni, gioco e spontaneità, limiti realistici (regole) da parte di una guida. Io noto un'area che è in difficoltà sotto questo punto di vista (potrebbero essercene anche altre): la sicurezza e la stabilità. Una bambina ha bisogno della mamma e del papà con cui crescere, che gli trasmettano tutte le cose che abbiamo detto sopra. Credo che avere 6 figure di riferimento (voi genitori, i nonni materni e i nonni paterni) non dia quel senso di sicurezza e stabilità a cui accennavo. Non vorrei che tale atmosfera possa portare in futuro vostra figlia a sperimentare vissuti abbandonici, generalmente legati alla mancanza di figure genitoriali (troppi genitori= nessun genitore) e quindi ansia da separazione.
Quindi, al di là di cosa consigliare a sua madre, credo che vostra figlia abbia bisogno di voi genitori.
Un caro saluto

Dott. David Maddalon

Dott. David Maddalon Psicologo a Treviso

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11 APR 2022

A volte i bambini esprimono come rabbia e comportamenti oppositivi, stati di ansia e anche stati depressivi. Quello che mi colpisce è che ci ha parlato della cura della bambina e della sua educazione. Anche lei ha detto che cerca di OCCUPARSI di più della bambina. Dal suo racconto non emerge la dimensione affettiva. E quindi mi domando: chi si dedica a dare affetto a questa bambina e a giocare con lei. E' possibile che, nell'ansia di conciliare la sua cura e l'educazione con gli impegni di lavoro, stiate un po' perdendo di vista che è una bambina bisognosa di amore e di divertimento? E' possibile che attorno a lei circolino emozioni negative quali ansia e rabbia?
Credo che l'aiuto di un esperto/a di psicologia infantile e dinamiche familiari vi possa aiutare a focalizzare la questione anche da questo punto di vista. Molto utile può essere l'osservazione della bambina mentre gioca e i temi che caratterizzano le sue attività ludiche.

Dott. Lelio Bizzarri Psicologo a Roma

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11 APR 2022

Gentile utente,
il comportamento di sua figlia è il segnale di un disagio che può sembrare riguardare i nonni materni ma che in realtà rappresenta un tentativo di dirle qualcosa.. se ci pensa bene..è risultato funzionale a farla tornare a casa, a prendersi dei permessi per stare piu tempo con lei. I comportamenti dei bambini a questa età vanno sempre letti in una chiave relazionale e simbolica, come matrice di significato di tipo familiare.
Sarebbe utile un lavoro di questo tipo, attraverso gli strumenti della terapia familiare. per provare a codificare e dare un senso a ciò che sua figlia sta provando a dirle, attraverso gli agiti e i capricci.
Restiamo a sua disposizione per qualsiasi chiarimento in merito.
Saluti,
Studio Associato Dott. Diego Ferrara, Dott.ssa Sonia Simeoli

Dott. Ferrara e Dott.ssa Simeoli Psicologo a Quarto

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11 APR 2022

Gentile utente, mi pare che i comportamenti di sua figlia siano manifestazione di qualche disagio, difficile dire quale senza conoscere direttamente la situazione. Le consiglio di rivolgersi, assieme a suo marito, ad un terapeuta infantile: sono sicura che saprà come aiutarvi! Un caro saluto

Rebecca Silvia Rossi Psicologo a Trani

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10 APR 2022

Cara Mamma!
Qui ci sono tre famiglie e una bambina di tre anni che incomincia a farsi sentire (a tre anni inizia lo stadio del no, vuol dire che la bambina incomincia a reclamare la sua identita' e voglia di riconoscimento).
La bambina e' cresciuta con i nonni materni per cui e' con loro che manifesta di piu' le proprie rimostranze. Si puo' permettere di aggredirli in quanto anche e' sicura del loro amore.
Questa piccola vi sta mettendo un po' in crisi ma e' la manifestazione di un disagio; fermezza e ascolto possono essere la via maestra per risolvere le difficolta' di questo momento.
Inoltre percepisco un po' di confusione sui ruoli genitoriali. I nonni non si possono sostituire ai genitori nella funzione educativa o affettiva. Deve essere chiaro alla bambina che i nonni fanno cio' che dicono loro.
Spero di averti dato degli spunti di riflessione,
Resto comunque a disposizione se ne sentissi la necessita'
Saluti
Dott.ssa Emanuela Tornabene





Dott.ssa Emanuela Tornabene Psicologo a Palermo

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9 APR 2022

Gentile mamma,
interpretare il comportamento infantile richiede competenze e esperienza. Infatti per decifrare il significato di comportamenti di disagio è necessario capire il contesto affettivo e relazionale in cui il comportamento si sviluppa.
Nel suo caso ritengo necessario che voi genitori vi rivolgiate ad un professionista che saprà aiutarvi. Una volta comprese le origini del comportamento di sua figlia sarà possibile per voi effettuare gli interventi idonei a risolvere il disagio all' interno del vostro rapporto con lei.
Se si è sulla strada giusta i risultati sono veloci.
Il rapporto con lo psicologo può avvenire anche online.
Un augurio
Giordana Milani

Dott.ssa Milani Giordana Psicologo a Biella

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