Non voglio più continuare
In questo ultimo anno mi sono lasciata trascinare fino in fondo dalle mie fobie, arrivando al punto di non voler più lottare, di non riuscire più a vedere alcun futuro.
Ho lasciato la scuola, mi sono allontanata da tutti i miei amici e mi sono rinchiusa nella mia stanza, in una dannata comfort zone che racchiude tutto ciò che mi rende momentaneamente felice: libri, musica, film, disegni e fotografie. Oltre la porta della mia camera c'è l'ignoto ed il giudizio. Mettere piede fuori da quella porta mi provoca panico, non riesco a pensare in modo lucido ed a muovermi come fanno tutti, sento lo sguardo di ciascuna persona che mi passa accanto su di me. Se qualcuno mi rivolge una domanda, io mi blocco totalmente ed inizio a balbettare, la mia lingua non si muove come dovrebbe e spesso sbaglio del tutto a pronunciare le parole.
A scuola, un docente mi ha chiamata "apatica", ma io fino a poco tempo fa non sapevo nemmeno cosa significasse. Volevo viaggiare, volevo conoscere nuovi luoghi e culture, amavo fare nuove conoscenze. A Maggio 2017 ho preso il primo aereo, sono uscita dall'Italia per la prima volta ed ho visto il territorio inglese e quello francese. Non ho provato nulla. Nonostante la mia paura dell'altezza, sono salita in aereo e non ho provato nemmeno un briciolo d'ansia durante il volo. Ho visitato nuovi luoghi, parlato con persone del posto in una lingua che non è la mia ed assaggiato delle culture differenti. Niente di niente, non mi ha trasmesso niente. Non ho fatto nessuna foto, non ho nessun ricordo fisico, come se quello fosse stato un semplice viaggio al supermercato, un qualcosa di giornaliero.
In famiglia le cose non migliorano, il clima sta diventando sempre più pesante ed io mi sento di troppo, soprattutto perché i miei familiari stanno iniziando a vedermi nello stesso modo in cui io vedo me stessa: una nullità. Vorrei scappare via, vorrei crearmi una nuova vita in qualche nuovo posto, ma la mia paura del contatto con le persone mi blocca. Ho bisogno di una casa, di un lavoro, di prendere la patente. Persone, persone, persone.
Ci sono giorni in cui non vorrei nemmeno alzarmi dal letto e cercare di essere minimamente produttiva, ma le critiche della mia famiglia hanno il potere di darmi la forza di fare tutto, anche se allo stesso tempo mi fanno stare sempre più male con me stessa. Non voglio parlare con loro perché non mi sento a mio agio a condividere con loro i miei pensieri, non c'è mai stato un gran rapporto e voglio che continui ad essere così.
Nei giorni peggiori, penso a quanto sarebbe bello togliermi di mezzo, facendo andare via tutti i problemi. È come se stessi aspettando che tutto peggiori ancor di più, in modo da avere il coraggio di poter andare via per sempre. Ma sono davvero così sicura che il peggio non sia già arrivato?
Ho cercato di chiedere aiuto ad uno specialista ma la mia paura di relazionarmi mi blocca, mi assale il panico non appena immagino di ritrovarmi faccia a faccia con una persona e parlare dei miei problemi, pur sapendo che quella persona è uno specialista che non giudica assolutamente i propri pazienti. Non riesco, non voglio, non so più cosa fare.