Amo il mio ragazzo e amo passare del tempo con lui, ovviamente senza trascurare i miei interessi, le mie passioni e i miei amici. Simone ha 21 anni e si definisce ultras da sempre, ad inizio settembre per alcuni suoi comportamenti aggressivi ha preso il daspo e adesso non può andare allo stadio per 6 anni. Questa diffida l’ha completamente buttato giù e adesso non ha più voglia di vivere, parole sue. Non vuole lavorare (è semiprofessionista di poker) non vuole alzarsi dal letto, piange in continuazione. Io mi sento in colpa perché non riesco a capire lui cosa prova e non riesco a capire come a 21 anni invece di pensare a trovarsi un vero lavoro lui pensa ad andare a fare gli striscioni per lo stadio. Io sto male, per cosa sto male? Sto male perché quando lui è con me si comporta bene mentre quando entra a che fare con i suoi amici dello stadio io non sono un pensiero che gli passa per la mente. Non mi scrive, non mi dice cosa fa, non si interessa della mia giornata.. spesso mi dice che gli tolgo l’aria e che sono una malata morbosa; quando poi io vorrei esclusivamente che lui si comportasse con me come io mi comporto con lui quando sono coi miei amici, vorrei che mi rendesse partecipe. Io voglio la sua felicità ma non so se a questo punto lui voglia la mia! Ci tengo a dire che io sono una persona che ritiene la comunicazione di vitale importanza ma in questi ultimi giorni molto spesso lui si chiude in se stesso e dice di essere infelice. Cosa devo fare? Come posso aiutarlo? Butto il mio tempo appresso ad una persona che non mi merita?. Ps lui dice che sono malata perché io quando è coi suoi amici non sto tranquilla, ma quello che cerco di fargli capire è che le sue azioni mi hanno portato a questo. Azioni ad esempio : fare a botte, dirmi sono a casa quando poi non era così, prenotare un viaggio senza chiedermi cosa ne pensassi e altro
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28 OTT 2021
· Questa risposta è stata utile per 4 persone
Cara Elisa,
mi dispiace per quanto vivi con il tuo ragazzo.
Sembra che tu descriva una situazione in cui entrambi avete modi di vivere e vedere la relazione molto diversi. Questo di per sè non è un problema purché ci sia accettazione reciproca, cosa che probabilmente a voi manca vicendevolmente, in base a quanto riporti.
Se non siamo pronti o disposti ad accettare anche le cose che non ci piacciono dell'altro ma continuiamo a stare nella relazione, allora dobbiamo farci qualche domanda su noi stessi in primis. Perché in questo caso non si tratta di un problema che l'altro ha nel non voler cambiare, ma in noi che ci muoviamo in funzione di aspettative ed obiettivi irreali e irrazionali. Comprendo quanto queste parole possano risultare forti ma è necessario cambiare prospettiva e capirsi profondamente, per poi agire in un modo funzionale che ci liberi dalla sofferenza e dal disagio.
Sarebbe molto di aiuto, in tal senso, un ciclo breve di consulenze mirate al problema. Ti aiuterebbe anche ad acquisire modalità relazionali funzionali da applicare ora e in futuro.
Resto a tua disposizione!
Buona giornata,
Dr.ssa Annalisa Signorelli, esperta in vita relazionale, affettiva e di coppia (ricevo anche online)
1 NOV 2021
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Buongiorno Elisa. Il fatto che lei cerchi la comunicazione è un buon punto di partenza per trovare un punto di incontro nei vostri diversi modi di vivere la relazione. Evidentemente ci sono aspetti che in questo momento sentite come incompatibili nel vostro rapporto e il fatto che lui abbia preso il daspo può aver spostato degli equilibri nella sua vita che stanno facendo emergere queste differenze in modo più marcato rispetto a prima, rendendo la situazione meno gestibile da parte sua. Se tali differenze portano ad una sofferenza profonda, è lecito interrogarsi sul futuro della coppia così come del singolo. Se crede che in questo momento un confronto con il suo ragazzo sia complicato, provi a vedere se nel tempo ci sono dei cambiamenti che lasciano maggior spazio al dialogo.
Nel caso in cui volesse un supporto per affrontare le emozioni connesse a questa situazione, mi rendo disponibile per un percorso mirato, anche online.
Cordialmente,
dott. Alfonso Panella.
30 OTT 2021
· Questa risposta è stata utile per 3 persone
Gentile Elisa,
da quanto scrive si evince che ce n'è abbastanza per fermarsi in modo più profondo sulla sua riflessione/domanda "... butto il mio tempo appresso ad una persona che non mi merita?..." . Purtroppo la risposta a questa domanda è affermativa per cui le suggerisco di farsi aiutare in psicoterapia per concentrarsi di più su se stessa e sui suoi obbiettivi/desideri prendendo le distanze da questo ragazzo che non è adatto a lei.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno)
29 OTT 2021
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Cara Elisa,
mi dispiace che tu soffra così.
Vediamo se alcuni spunti di riflessione ti possono essere d'aiuto.
Quando lui non è con te non sei tranquilla. Significa quindi che sei in ansia? L'ansia è la paura di emozioni in conflitto (come rabbia e amore), sei forse arrabbiata con lui perché si caccia nei guai o perché ti mente o perché ti trascura o tutte e tre? Se sì, che effetto ti fa provare rabbia verso la persona che ami? La tua richiesta di essere coinvolta di più è anche scatenata dall'ansia? Verosimilmente una parte del tuo desiderio di essere coinvolta fa parte del legame che hai con lui, un'altra forse ti serve a controllarlo perché non ha la tua fiducia. Il punto è che se non ti fidi di lui tenerlo sott'occhio non risolverà il problema. Lui ha la tua fiducia? Se la merita? Se non se la merita, che effetto ti fa notare di stare con una persona che non ha la tua fiducia?
Lui sta male e di fatto non puoi aiutarlo, è suo dovere cercare aiuto, se lo vuole. Se non lo vuole, è suo diritto non averlo e continuare a soffrire. È importante che la spinta a cercare aiuto venga da lui, altrimenti non lo accetterà. Quello che puoi fare tu è dirgli che sei preoccupata, che lo ami e che ti dispiace che stia così male, ma se per caso insisti affinché lui abbia aiuto, avrà difficoltà a capire se è lui a volerlo o se è una richiesta esterna che limita la sua libertà e quindi rimarrà in stallo.
Rispetto al fatto che dice che sei la malata, prendilo come "mi danno fastidio le tue richieste" ma detto in un modo screditante, non chiederti se sei malata.
Prendi atto del fatto che tu non hai nessun controllo su di lui, lui fa quello che vuole lui e tu fai quello che vuoi tu.
In che modo puoi comunicargli sia che a lui ci tieni alla vostra relazione e a lui sia che non ti va come ti tratta? Quale sarebbe un compromesso che ti può andare bene?
Se il tipo di relazione che vuole lui non ti va bene, sai che puoi sempre chiudere. Purtroppo sarà doloroso. Se prendi questa decisione come ti prenderai cura di questo dolore?
Ovviamente la mia risposta si basa sui pochi elementi che hai indicato, trovi qualche spunto utile?
Se hai bisogno di una mano per gestire l'ansia, le tue emozioni, accettare la realtà e batterti per te stessa contattami pure.
Un caro saluto,
dott. Salvatore Isaia.
29 OTT 2021
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Cara Elisa,
spesso capita di voler a fianco la persona che abbiamo in testa, ma che poi nei fatti reali non si dimostra tale. Mi sembra di intuire dalle tue parole che vorresti il tuo ragazzo diverso, che capisse alcune cose, ma che, pur comunicandogli i tuoi pensieri e desideri, non vi sia un vero incontro. Ti consiglierei di cominciare a spostare l'occhio su di te, su cosa senti e desideri tu e se questo preferisci farlo insieme ad uno psicologo, sono disponibile a riceverti.
In bocca al lupo intanto e buona giornata,
Dott.ssa Michela Dicosta
