Non so che problema ho

Stefano, non confonda il modo in cui un algoritmo cerca di orientarla sulla scelta più appropriata come un limitare il suo sentire. è l'algoritmo che ha dei limiti, basati sul fatto che spesso molte persone si rivolgono ad un terapeuta per un sintomo specifico. Ma classicamente ci si rivolgeva alla psicoterapia anche per fare chiarezza su se stessi, al di là dei sintomi. Quindi ha le carte in regola per iniziare. Per quanto riguarda l'approccio più appropriato, direi che anche lo sviluppo delle scuole di psicoterapia ha seguito questo trend di ricerca della praticità e specificità, oltre che la riduzione dei tempi di intervento. Io ho un approccio eclettico quindi non ritengo una scuola particolarmente migliore di altre, al netto di altre che proprio non mi convincono. In ogni caso, per il suo caso, le consiglierei di rivolgersi ad un terapeuta che segua un approccio psicodinamico o relazionale, ma comunque basato sui principi della vecchia e cara psicoanalisi. Questo le permetterà un approfondimento a 360 gradi sulle sue istanze senza doversi per forza concentrare su un singolo aspetto

Buongiorno Stefano,
non ci si può autodiagnosticare un disturbo. Nessuno glielo chiede. Senz'altro può essere utile manifestare i disagi che si avvertono e che la portano a scrivere su questa piattaforma. Dalle risposte che riceve e dal profilo descrittivo dei colleghi che le risponderanno potrà valutare la figura professionale che più la ispira.
Gli approcci sono tanti quante le scuole di specializzazione. Pertanto, comprendo che possa sentirsi n po' confuso.
Per i disagi elencati sopra le consiglio la terapia cognitivo comportamentale unita alla terapia EMDR.
Sono a disposizione e le auguro il meglio.
Dott.ssa Oriana Parisi

Gentile Stefano,
la mente umana è complessa, il nostro cervello è molto complicato, le situazioni che ogni persona ha vissuto nella propria vita sono diverse. Non si possono fare diagnosi e men che meno dare consigli se non si conosce il paziente. Per cui, le risposte che possono essere fornite sui vari siti web alle domande di persone che soffrono di vari disagi, non possono che essere teoriche.
Le faccio un esempio: lei parla di depressione e la mette tra i suoi disturbi. Ma è sicuro trattasi veramente di depressione, e non, ad esempio, di tristezza (una è una precisa patologia l'altra è un'emozione).
Quasi sempre i pazienti che mi arrivano in studio si sono già fatti da soli la diagnosi e vorrebbero una cura, veloce, che risolva i loro disagi. È umano, come quando vado dal dentista con il mal di denti e l'unica cosa che spero è che lui me lo faccia passare. Ma nel 99% dei casi, l'autodiagnosi non è corretta, perché il paziente si focalizza sul suo sintomo e non sulla causa scatenante, che quasi mai è quella che lui crede.
Bisogna scavare nel vissuto, tirare fuori emozioni stratificate profondamente, messe lì in parte perché non diano dolore.
Quella di psicologo è una professione, che richiede ,molti anni di studio e di pratica. Il lavoro dello psicologo non può essere sostituito da quattro consigli da "amici al bar"
Se ha dei problemi le consiglio di affidarsi ad un serio professionista ed iniziare un rapporto chiaro, con degli obiettivi da raggiungere e un percorso diagnostico e terapeutico ben definito.
Le auguro di risolvere i suoi problemi e vivere una vita serena.
dott. Rodolfo Vittori

Salve Stefano, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

Buongiorno Stefano,
sono sicura che qualsiasi psicologo sceglierà la saprà indirizzare al meglio, aiutandola a individuare quale problema sente più urgente e via via affrontare le varie difficoltà che porta. Provi ad affidarsi, di certo l'aiuterà anche a contestualizzare le sue fatiche e quindi a trovare una maggiore serenità.
Resto a disposizione,
un caro saluto
dott.ssa Emanuela Duca

Gentile Stefano,
i siti per contattare esperti hanno la necessità di porti domande specifiche (alla quali è lecito non saper come rispondere) per aiutarti a circoscrivere sempre di più il problema. Questo aiuta anche il professionista che, avendo già un quadro parziale del tuo sentire, può agire in maniera più celere per permetterti di superare il momento.
L'approccio richiesto, anche qui è lecito che tu non sappia a cosa ci si riferisca, viene chiesto per far si che il richiedente possa essere indirizzato ad uno specialista più incline alle sue necessità.

Concludendo, uno psicologo può essere specializzato in uno o più ambiti, ma è comunque formato per far fronte ad una vasta gamma di disturbi.

In breve, scegli pure il professionista che fa più al caso tuo basandoti anche sul tuo sentire. Non avere timore di fare una scelta, tu sei l'esperto del tuo male, il professionista è qui per aiutarti a cambiare le cose.
Cordiali saluti

Dott. Grazioli Adriano

Gentile Stefano,
sembra che un'idea sui problemi ce l'abbia: ne ha elencati alcuni. Potrebbe essere utile scegliere un professionista con cui si trova in sintonia e cominciare a parlarne. Le domande servono a creare dei focus sui problemi e per migliorare gradualmente la consapevolezza sugli stessi per potervi poi intervenire, è normale che inizialmente una persona non abbia la capacità di descriverli chiaramente. Non necessariamente deve andare da professionisti diversi per quei diversi problemi elencati, piuttosto è normale focalizzarsi su uno per volta per meglio comprenderli e intervenire su di essi.
Le faccio tanti auguri
Dott. Giovanni Iacoviello

Caro Stefano, come tutte le categorie di professionisti anche noi psicologi abbiamo le nostre specializzazioni. Abbiamo gli strumenti per occuparci di tutti i distrubi da lei indacati, ma studiando e formandoci in continuazione ci specializziamo nella cura di uno o più disturbi per offrire un servizio adeguato alle necessità di chi ci contatta. Per quanto riguarda gli approcci, le diversità riguardano soprattutto il pensiero che sta alla base del modello teorico che guida il nostro lavoro con le persone. Per esempio, io sono di orientamento sistemico-relazionale, per cui presterò una particolare attenzione al suo presente e alle relazioni per lei significative.
Comprendo la confusione che può nascere quando ci si approccia le prime volte al mondo della psicologia, quello che può fare per capire quale approccio può essere il più adatto lei è contattare diversi professionisti per avere delle spiegazioni in merito oppure informarsi leggendo su internet. In ogni caso, tutti gli approcci hanno l'obiettivo di raggiungere il benessere della persona che ci contatta.
Resto a disposizione, un caro saluto, dott.ssa Sara Manzoni.

Caro Stefano, mi spiace proprio per il suo disagio che include tanti stati che, con ogni probabilità si alternano e poggiano le basi su qualcosa di importante della sua vita.
Mi spiace anche che lei si sia sentito di dover scegliere un orientamento psicoterapeutico. Di fatto uno psicoterapeuta si occupa del dolore umano e l'orientamento è legato alle tecniche che usa, tutto qui. Non ci sono orientamenti migliori o peggiori perché è ormai accertato che il fattore principale di cura è la relazione terapeutica. Cioè l'alleanza che si crea tra lei e il professionista e che le consenta di affidarsi e lasciar emergere ciò che le porta tanto disagio: che sia depressione o ansia o altro.
Difficile poter dire qui cosa c'è che non va, e tanto meno fare una diagnosi. Le consiglio di scegliere d' istinto quello con cui sente più in risonanza e poi incontralo/a per comprendere se può lavorare e affidarsi.
Rimango a disposizione per qualsiasi cosa e un carissimo augurio
Dott.ssa Silvia Chiavacci