Non so bene cosa scrivere
Salve, sono un ragazzo di 22 anni che "frequenta" l'università, più nello specifico, la facoltà di psicologia della mia città (che terrò nascosta perché voglio che la mia richiesta rimanga il più anonima possibile). Diciamo che non so effettivamente cosa mi porta a scrivere qua, o forse sì, non saprei dato che seguo un percorso terapeutico da circa tre anni, con buoni risultati iniziali; tuttavia, non vedo il terapeuta da un paio di mesi ed, ultimamente, non risponde più ai miei messaggi ed ho paura che forse non voglia sentirmi più, che si sia stancat* di me... io mi sono affezionato molto e non vorrei che si fosse "annoiat*". Comunque, sono qua per raccontare un po' di quello che sta succedendo ultimamente nella mia vita. A 14 anni ho iniziato a soffrire di attacchi di panico, poi a 16 annui sono riuscito a controllare tutto, fin quando, verso la fine del 2017 non iniziò a crollarmi tutto addosso: ero convinto di soffrire di gravi forme di psicosi, passavo le giornate a cercare rassicurazioni sul web, avevo paura di poter fare del male a qualcuno o alla mia famiglia, avevo paura di impazzire e non riuscivo a controllare i pensieri intrusivi, così diciamo che ho iniziato a chiudermi un po', non andavo più a scuola e mi svegliavo tardi per addormentarmi molto presto a causa della stanchezza mentale... il tutto contornato da un senso di malinconia perenne che mi accompagna da quando avevo 6 anni.
Facendola corta, dopo il primo anno di terapia ero una persona diversa... avevo dimenticato tutto quel senso di malinconia e di irrealtà che costellava le mie giornate, non avevo più paura delle malattie mentali ed i pensieri intrusivi non mi minacciavano più, l'unica cosa che è rimasta è la fobia di riavere un attacco di panico. Tutto qua, con quest'ultima espressione sembra quasi che io stia dando l'impressione di sottovalutare questa condizione, in realtà cerco di dimenticarmene e di distrarmi. Ho passato due anni veramente belli, il 2018 ed il 2019... anche il 2020 non è stato male. Il 2021 è iniziato bene, ma nell'ultima settimana sto vivendo male, mi sento molto triste, ho paura che possa tornare quel senso di irrealtà che mi metteva molto a disagio, infatti ho iniziato a guardarmi intorno e forse mi sto convincendo di vedere tutto in maniera diversa, d'altronde sono una persona molto suggestionabile ed emotiva, anche suscettibile. Ho paura di nuovo e la mia condizione generale non mi aiuta. Non so cosa fare nella vita, non ho più voglia di impegnarmi nello studio, non so se voglio continuare a studiare, io penso solo alle apparenze, mi piace molto apparire e questo mi butta giù, mi fa capire che effettivamente potrei essere una persona vuota. Il rapporto coi miei amici è altalenante: ci sono giorni in cui li voglio bene, altri invece dove non voglio vederli; a volte penso che tutti vogliano essere migliori di me, per esempio: se io dico qualcosa riguardo alla mia conoscenza su una materia specifica, è come se loro ne sapessero più di me ed automaticamente la prendo come una sfida e divento aggressivo e freddo, ma so che è tutto nella mia testa. Alcune volte mi dicono che non ho empatia (in realtà solo una persona) perché sono troppo ironico e sarcastico, faccio tanto black humour e non so dimostrare affetto; in realtà ci riesco, ma solo quando conosco una persona da poco e può sembrare un paradosso, un controsenso, ma quando il rapporto con una determinata persona si fa più stretto, io inizio ad essere più cinico e per dimostrare il mio "affetto", li insulto (chiaramente scherzo, la maggior parte delle volte) e loro mi dicono che sono senza empatia, la cosa mi spaventa molto perché ho avuto seriamente paura di poter essere psicopatico, ma non credo sia così perché in realtà provo una vasta gamma di emozioni e tendo a cercare affetto e mi piacerebbe darlo; in effetti tendo a cercare affetto, ma quando i miei amici mi abbracciano, io non provo nulla, se non imbarazzo. Dico sempre loro che l'affetto che cerco non è quello che può derivare da un amico, ma da un potenziale partner o dalla mia famiglia. riguardo al partner? Sono single da sempre e la cosa mi fa stare malissimo perché è come se io ne fossi ossessionato dal cercare amore ed affetto e penso sia perché nella mia famiglia queste cose mancano; mia madre ha smesso di essere affettuosa quando sono entrato al liceo, la cosa mi fa stare male e glielo dico sempre, ma lei ribadisce che lo fa perché pensa che è l'unico modo per farmi crescere... in effetti io non so farmi strada nella vita, sento che mi mancano gli strumenti... mi sento abbandonato ed indifeso, una preda facile. Penso spesso alla morte e mi chiedo perché, perché la vita esiste? Non può non esserci niente dopo la morte, mi piacerebbe reincarnarmi o rivivere la vita che sto vivendo, con la consapevolezza che rivedrò i miei genitori e mio fratello... in effetti io ho grosse difficoltà ad allontanarmi dalla mia famiglia, soprattutto da mia madre... ho sempre avuto paura di perderla, sin da quando ero bambino, infatti ero molto piagnucolone ed appiccicoso. Boh, comunque la situazione è questa: mi sento confuso, non so cosa voglia io dalla vita ed ho paura di tornare a stare male.
Grazie in anticipo per qualsiasi risposta che riceverà questo mio sfogo, grazie anche nel caso in cui dovesse non riceverne, mi ha aiutato a sfogarmi un po'.