Non so bene cosa scrivere

Inviata da TS1989 · 10 dic 2021

Salve, sono un ragazzo di 22 anni che "frequenta" l'università, più nello specifico, la facoltà di psicologia della mia città (che terrò nascosta perché voglio che la mia richiesta rimanga il più anonima possibile). Diciamo che non so effettivamente cosa mi porta a scrivere qua, o forse sì, non saprei dato che seguo un percorso terapeutico da circa tre anni, con buoni risultati iniziali; tuttavia, non vedo il terapeuta da un paio di mesi ed, ultimamente, non risponde più ai miei messaggi ed ho paura che forse non voglia sentirmi più, che si sia stancat* di me... io mi sono affezionato molto e non vorrei che si fosse "annoiat*". Comunque, sono qua per raccontare un po' di quello che sta succedendo ultimamente nella mia vita. A 14 anni ho iniziato a soffrire di attacchi di panico, poi a 16 annui sono riuscito a controllare tutto, fin quando, verso la fine del 2017 non iniziò a crollarmi tutto addosso: ero convinto di soffrire di gravi forme di psicosi, passavo le giornate a cercare rassicurazioni sul web, avevo paura di poter fare del male a qualcuno o alla mia famiglia, avevo paura di impazzire e non riuscivo a controllare i pensieri intrusivi, così diciamo che ho iniziato a chiudermi un po', non andavo più a scuola e mi svegliavo tardi per addormentarmi molto presto a causa della stanchezza mentale... il tutto contornato da un senso di malinconia perenne che mi accompagna da quando avevo 6 anni.
Facendola corta, dopo il primo anno di terapia ero una persona diversa... avevo dimenticato tutto quel senso di malinconia e di irrealtà che costellava le mie giornate, non avevo più paura delle malattie mentali ed i pensieri intrusivi non mi minacciavano più, l'unica cosa che è rimasta è la fobia di riavere un attacco di panico. Tutto qua, con quest'ultima espressione sembra quasi che io stia dando l'impressione di sottovalutare questa condizione, in realtà cerco di dimenticarmene e di distrarmi. Ho passato due anni veramente belli, il 2018 ed il 2019... anche il 2020 non è stato male. Il 2021 è iniziato bene, ma nell'ultima settimana sto vivendo male, mi sento molto triste, ho paura che possa tornare quel senso di irrealtà che mi metteva molto a disagio, infatti ho iniziato a guardarmi intorno e forse mi sto convincendo di vedere tutto in maniera diversa, d'altronde sono una persona molto suggestionabile ed emotiva, anche suscettibile. Ho paura di nuovo e la mia condizione generale non mi aiuta. Non so cosa fare nella vita, non ho più voglia di impegnarmi nello studio, non so se voglio continuare a studiare, io penso solo alle apparenze, mi piace molto apparire e questo mi butta giù, mi fa capire che effettivamente potrei essere una persona vuota. Il rapporto coi miei amici è altalenante: ci sono giorni in cui li voglio bene, altri invece dove non voglio vederli; a volte penso che tutti vogliano essere migliori di me, per esempio: se io dico qualcosa riguardo alla mia conoscenza su una materia specifica, è come se loro ne sapessero più di me ed automaticamente la prendo come una sfida e divento aggressivo e freddo, ma so che è tutto nella mia testa. Alcune volte mi dicono che non ho empatia (in realtà solo una persona) perché sono troppo ironico e sarcastico, faccio tanto black humour e non so dimostrare affetto; in realtà ci riesco, ma solo quando conosco una persona da poco e può sembrare un paradosso, un controsenso, ma quando il rapporto con una determinata persona si fa più stretto, io inizio ad essere più cinico e per dimostrare il mio "affetto", li insulto (chiaramente scherzo, la maggior parte delle volte) e loro mi dicono che sono senza empatia, la cosa mi spaventa molto perché ho avuto seriamente paura di poter essere psicopatico, ma non credo sia così perché in realtà provo una vasta gamma di emozioni e tendo a cercare affetto e mi piacerebbe darlo; in effetti tendo a cercare affetto, ma quando i miei amici mi abbracciano, io non provo nulla, se non imbarazzo. Dico sempre loro che l'affetto che cerco non è quello che può derivare da un amico, ma da un potenziale partner o dalla mia famiglia. riguardo al partner? Sono single da sempre e la cosa mi fa stare malissimo perché è come se io ne fossi ossessionato dal cercare amore ed affetto e penso sia perché nella mia famiglia queste cose mancano; mia madre ha smesso di essere affettuosa quando sono entrato al liceo, la cosa mi fa stare male e glielo dico sempre, ma lei ribadisce che lo fa perché pensa che è l'unico modo per farmi crescere... in effetti io non so farmi strada nella vita, sento che mi mancano gli strumenti... mi sento abbandonato ed indifeso, una preda facile. Penso spesso alla morte e mi chiedo perché, perché la vita esiste? Non può non esserci niente dopo la morte, mi piacerebbe reincarnarmi o rivivere la vita che sto vivendo, con la consapevolezza che rivedrò i miei genitori e mio fratello... in effetti io ho grosse difficoltà ad allontanarmi dalla mia famiglia, soprattutto da mia madre... ho sempre avuto paura di perderla, sin da quando ero bambino, infatti ero molto piagnucolone ed appiccicoso. Boh, comunque la situazione è questa: mi sento confuso, non so cosa voglia io dalla vita ed ho paura di tornare a stare male.
Grazie in anticipo per qualsiasi risposta che riceverà questo mio sfogo, grazie anche nel caso in cui dovesse non riceverne, mi ha aiutato a sfogarmi un po'.

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Miglior risposta 11 DIC 2021

Ciao TS.
Ho letto con attenzione quanto esprimi e ti sono vicino, perchè capisco che stai soffrendo parecchio.
Scrivi che da 3 anni sei seguito da un terapeuta: hai provato a chiamarlo per fissare una seduta e riprendere in mano la tua vita, assieme? Scrivi che con lui sei cresciuto e ti trovi bene: cosa aspetti a contattarlo? Non messaggini, ma una chiamata! Vedrai vi capirete .... Prova poi a guardarti intorno: scrivi di amici che ti vogliono bene, (nonostante il tuo black humor), di una famiglia che comunque c'è.... forse attorno a te c'è più luce che buio... devi probabilmente solo toglierti gli occhiali neri!
Se ti serve resto a tua disposizione per una chiacchierata on line
Ciao
Angelo

Dott. Angelomaria Alessio Psicologo a Castelfranco Veneto

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13 DIC 2021

Gentile T.s.,
l'instabilità emotivo-affettiva, l'insicurezza, il tratto paranoico e distimico richiedono di riprendere e portare avanti il percorso terapeutico interrotto anche cambiando terapeuta se quello che in precedenza l'aveva in carico non è più disponibile.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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13 DIC 2021

Buongiorno TS,
Seguo con attenzione ciò che riporti.
Mi dispiace per il disagio e la sofferenza emotiva che stai vivendo.
Hai una rete di persone che ti supporta.
È positivo ciò.
Ti consiglierei di fissare l'appuntamento con lo psicologo, ti fornirà giusto aiuto professionale per toglierti gli occhiali neri e trovare il tuo benessere.
Resto disponibile.
Cordiali saluti.

Dott.ssa Margherita Romeo

Dott.ssa Margherita Romeo Psicologo a Roma

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12 DIC 2021

Buonasera Ts,
grazie per il tuo contributo. Quello che percepisco è una grande sofferenza, e mi dispiace che tu stia provando questo senso di angoscia, solitudine e la sensazione di "non sentirsi capito" in alcune tue modalità comunicative, ad es. l'ironia. Penso comunque che, da come tu stesso racconti, hai molte più risorse e competenze di quello che tu pensi, sia a livello di legami affettivi che di competenza emotiva. Ti consiglio di recuperare innanzitutto il percorso con il terpeuta, cosa che ti ha fatto molto soffrire e credo sia alla base di questo tuo rinnovato e giustificato senso di angoscia, e di farlo in maniera netta e diretta contattandolo. Insieme saprete riprendere le redini del tuo percorso.
Un forte abbraccio

Dott.ssa Ilaria De Carne Psicologo a Bari

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11 DIC 2021

Buongiorno TS,
ho letto con attenzione e coinvolgimento la tua narrazione e ti ringrazio per averlo fatto. Riporti un carico emotivo che immagino può essere destabilizzante, ma che ritengo non compatibile con una mancanza di empatia. Sembra anche che il tuo senso di realtà non sia compromesso, ma piuttosto sembri più un ragazzo curioso e ricco di domande interessanti (stai studiando Psicologia e questo potrebbe confermarlo!). Descrivi anche una fragilità che effettivamente trapela dalla tua narrazione, e forse potrebbe essere il focus di lavoro sul quale concentrarti nel caso tu riprenda un percorso terapeutico. Se vorrai parlarne con me, sono a tua disposizione, anche online.
Un caro saluto
Dott.ssa Myria Laghi

Dott.ssa Myria Laghi Psicologo a Porto d'Ascoli

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11 DIC 2021

Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè posso comprendere il disagio connesso.
Ritengo utile che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

Anonimo-181068 Psicologo a Roma

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