Salve,
sono un ragazzo di 20 anni. L'anno scorso dopo il diploma ho optato per fare la facoltà di ingegneria (da fuorisede), dopo appena 5 mesi ho scelto di mollare in quanto la ritenevo troppo pesante in termini di studio (anche se mi sono accorto di aver instaurato un rapporto di amore/odio con analisi I XD) e inoltre cominciavo a sentirmi in colpa nei confronti dei miei. Ho sempre amato divertirmi (feste/discoteche/bar) e quell'esperienza mi ha costretto (quasi) a rinunciare a questo, anche se mi ha fatto diventare molto più autonomo e responsabile (mi ha fatto maturare insomma). Ora che siamo a settembre lavoro (da quando ho concluso l'università lavoro). L'impiego che ho non mi dispiace, inoltre ho abbastanza tempo per fare sport (passione) e divertirmi. Il problema è proprio questo: Sono sempre che mi diverto. Sento che non ho più il brivido di studiare per gli esami, la curiosità di imparare cose nuove e in più la felicità di conoscere persone nuove. Sono estremamente spensierato. è una situazione paradossale. Sono passato da un estremo all'altro. Sono passato dall'ansia del devo studiare al divertimento sfrenato (in pratica se non faccio qualcosa mi annoio). Il mio sesto senso mi dice che sto sbagliando ma non voglio ricominciare l'uni scegliendo a !@#*! in quanto la mole di studio di ingeneria mi ha spaventato ed inoltre non so bene cosa mi piacerebbe fare. Allo stesso tempo però la situazione che vivo non è stimolante (zero problemi). Onestamente che consiglio mi date? Non riesco ad uscirne da solo e sento che ho bisogno di consigli ed opinioni. So che posso sembrare molto ignorante e nullafacente ma lo stesso fatto di provare queste sensazioni e aver questi dilemmi esistenziali mi fa capire che forse proprio marcio non sono. Grazie dell'attenzione.
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15 SET 2017
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Buongiorno,
quando uno studente decide di iscriversi all’Università, il primo ostacolo a cui si imbatte è proprio la mole di studio, più copiosa e impegnativa rispetto ai precedenti gradi istruzione. Questo può generare ansia da prestazione e frustrazione.
Dalle sue parole emergono chiaramente due scenari: da un lato la spensieratezza data dal suo lavoro (che le piace) e dal vivere la vita in modo sereno e senza troppe preoccupazioni, e dall’altro, invece, una leggera preoccupazione sul fatto che non stia facendo la cosa giusta per la sua vita.
Le proporrei di affrontare un breve percorso di consulenza unito a colloqui di orientamento che le consentano di esaminarsi, in primis, dal punto di vista personale, e in secondo luogo di comprendere più a fondo cosa realmente vorrebbe fare per il suo futuro, sia che decida di riscriversi all’Università, sia che continui lungo la strada lavorativa.
15 SET 2017
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Buongiorno Bomber,
sta entrando nella fase adulta, dove insicurezze, ambizioni e doveri si alternano in un vortice senza sosta. Il termine della scuola superiore sancisce, da un punto di vista, la fine dell'età adolescenziale, ma non per tutte le persone coincide con la comprensione di cosa si voglia fare nella vita. Lei ha inziato una strada, che poi per difficoltà legate allo studio e compensione che forse quella non è la sua strada ha deciso in un tempo breve di cambiare e di iniziare un lavoro. Questo aspetto mostra un livello di maturità presente, accompagnato poi dalla voglia di divertirsi. A vent'anni ci sono meno restrizioni e più possibilitàmpr divertirsi. In questo periodo, diciamo sabbatico, si è però reso conto di ricevere meno stimoli dal suo ambiente e, soprattutto di sentirne la mancanza, punto che mostra come abbia delle rirorse, sia legate al riconoscere la sua condizione sia legate al voler crescere. La facoltà di ingegneria probabilmente non fa per lei ma per capirlo meglio le consiglio di pensare a un precorso pricologico, di orientamento, per conoscere meglio le sue ambizioni, desideri, interessi e risorse in modo tale da poter comprendere quali sono le strade che può crearsi e/o scegliere per il suo futuro.
Cordiali saluti
Dott.ssa Ambra Caselli (Brescia)
15 SET 2017
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno,
quando uno studente decide di iscriversi all’Università, il primo ostacolo a cui si imbatte è proprio la mole di studio, più copiosa e impegnativa rispetto ai precedenti gradi istruzione. Questo può generare ansia da prestazione e frustrazione.
Dalle sue parole emergono chiaramente due scenari: da un lato la spensieratezza data dal suo lavoro (che le piace) e dal vivere la vita in modo sereno e senza troppe preoccupazioni, e dall’altro, invece, una leggera preoccupazione sul fatto che non stia facendo la cosa giusta per la sua vita.
Le proporrei di affrontare un breve percorso di consulenza unito a colloqui di Orientamento Scolastico che le consentano di esaminarsi, in primis, dal punto di vista personale, e in secondo luogo di comprendere più a fondo cosa realmente vorrebbe fare per il suo futuro, sia che decida di riscriversi all’Università, sia che continui lungo la strada lavorativa.
15 SET 2017
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Caro Utente,
sarebbe interessante capire cosa non le piace della situazione attuale. pensa che possa portarle conseguenze negative?
Resto a disposizione
Dott.ssa Nadia Fasano, Napoli
15 SET 2017
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Buongiorno,
Lei aveva scelto la facoltà di ingegneria, in seguito ha sperimentato che era troppo impegnativa.
Ora ha un lavoro che le piace, si diverte molto nella vita ma le sembra troppo.
Credo possa esistere una terza via tra l'impegno assoluto e il vivere con leggerezza.
Provi a porsi un piccolo obiettivo per lei stimolante in cui sperimentare nuovamente curiosità, felicita', brivido.
Lei ha risorse importanti da mettere in campo ed una buona consapevolezza di se.
Cordiali saluti
Dott.ssa Donatella Costa
14 SET 2017
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Gentile Bomber
Immagino non si senta stimolato in questa fase della sua vita per via di quei "problemi" che riferisce non avere.
Come la fa sentire questo? Che emozione prova a riguardo?
Resto a disposizione
Dottssa Fabrizia Tudisco