Salve, ho 40 anni, separata con 2 figli di 14 e 11 anni. Da due anni ho un nuovo compagno, conviviamo e lui ha un rapporto meraviglioso con i bambini. Con il mio ex marito siamo in regime di affidamento al 50%, ovvero i bambini stanno una settimana con me e una settimana con lui (fortunatamente abitiamo a 200 metri di distanza). Mi sono resa conto (o meglio, me lo ha fatto notare duramente il mio attuale compagno) che, se passano tanti giorni senza che io veda i ragazzi, non ne sento la mancanza.. E pensandoci, ha ragione.. è una cosa dura da ammettere perchè inizio a farmi 1000 domande tra cui "allora non sono una buona mamma" , "sono anaffettiva", "sono egoista" ecc... Premetto che io stessa sono figlia di genitori separati (avevo 15 anni quando è successo) e mia madre, dal momento in cui io mi sono separata, ha troncato ogni rapporto con me, dandomi (credo) inconsciamente o non, la colpa di aver distrutto la famiglia e facendole rivivere ciò che ha passato lei con la sua separazione che, ad oggi, dopo 24 anni, non ha ancora digerito.
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9 MAG 2024
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Gentile Giulia , lei porta due temi.
Non sente la mancanza dei figli…. e perché mai dovrebbe? Perché pensa di essere anaffettiva? I suoi figli non sono più cuccioli completamente dipendenti, ma anzi. Lei probabilmente ha un sano rapporto con il suo ex ed i suoi figli anche, li vede al 50% con lui, quindi nella meta del tempo libero si gode la sua dimensione di vita che probabilmente è soddisfacente, non ci vedo nulla di male.
Lei non dice quando sono con me rimpiango la settimana senza, ma quando sono via sto bene.
Non è la stessa cosa anche se potrebbe sembrare. E si lasci dire che è anche sano!!
Poi in una società che vede solo la donna come genitore capisco che possa far sorgere dubbi , specialmente in un uomo, ma stia serena, se lei quando è con i figli sta bene non c’e nulla di male.
Mentre la sua sofferenza la sento sul tema mamma, il senso di colpa e le rispettive responsabilità.
In questo caso potrebbe farle bene trovare uno spazio di accoglienza per questa fatica.
La saluto cordialmente
Dott.ssa Barbara Durand
Ricevo Online e a Torino.
12 MAG 2024
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno Giulia,
Oltre ad essere una la mamma di una ragazzi è anche una donna ed è normale cercare di mettere insieme e due ambiti. Probabilmente il tema è toccante perché come ha scritto lei “ non ha ancora digerito la sua storia”. Le consiglio di intraprendere un percorso psicologico
Buona giornata
Alice Noseda
10 MAG 2024
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Lei è sicuramente una mamma ed è sicuramente anche una Donna: le due cose devono e possono coesistere.
Quali sono gli elementi a favore e contro dell'ipotesi che "è egoista, anaffettiva e una cattiva madre"?
10 MAG 2024
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Cara Giulia,
capisco bene quanto sia difficile affrontare questi sentimenti e interrogarsi sul proprio ruolo di genitore. È un passo importante aver notato queste dinamiche e cercare di comprenderle e trovo sia normale che la situazione familiare complessa che hai vissuto, con la separazione dei tuoi genitori, abbia influenzato il modo in cui affronti la genitorialità oggi.
Certo, non è sicuramente facile accettare di non sentire la mancanza dei propri figli quando sono lontani, ma è anche importante non giudicarsi troppo duramente per questo, poiché ogni genitore possiede modi diversi di esprimere il proprio amore e di vivere questo tipo di lontananza!
Potrebbe essere utile esplorare queste sensazioni di distacco e le dinamiche familiari passate che possono influenzare il tuo modo di relazionarti con i tuoi figli, esplorando le tue emozioni e i tuoi bisogni, per poi poter affrontare in modo più consapevole e sereno il ruolo di madre e compagna.
Un abbraccio,
9 MAG 2024
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Gentile Giulia,
Ognuno di noi deve essere libero di viversi le relazioni come meglio crede,sia che si tratti di partner che di figli. Il suo compagno non le ha fatto un'osservazione, bensì le ha dato un giudizio,basato sulle sue credenze e preconcetti su cosa si debba o non debba fare "da madre", il che è decisamente limitante e sbagliato,a maggior ragione se dato da chi non ricopre il suo stesso ruolo.
Per cui la invito a non mettersi dubbi o indursi inutili sensi di colpa se la sua relazione coi suoi figli è sempre andata bene e non sente di doverla cambiare.
Per qualsiasi cosa,resto a disposizione.
9 MAG 2024
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Buongiono probabilmente il trauma che lei ha subito, lo trasferisce su i suoi figli.
Le consiglio dei colloqui con uno psicoterapeuta Edmr per superare tale trauma.
Dott.ssa Patrizia Carboni
Psicologa Psicoterapeuta
Roma
9 MAG 2024
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Salve Giulia
Dalla sua richiesta emergono due aspetti importanti, il suo ruolo di figlia ed il suo ruolo di madre che sicuramente risultano interconnessione e che possono influenzarsi. Le suggerirei un percorso con un professionista con cui possa approfondire, elaborare ed accettare questi vissuti in entrambi i ruoli.
Per quanto concerne il senso di colpa, purtroppo molto comune nei genitori, mi verrebbe da chiederle cosa prova verso i suoi figli quando state insieme? Ritiene di passare con loro un tempo di qualità? Loro cosa ne pensano?
Ritengo sia importante spostare il focus su ciò che vivete insieme piuttosto che alimentare una colpa nata non per qualcosa che ha sperimentato in prima persona ma perché suggerita dal compagno.
Rimango disponibile per ulteriori chiarimenti
Un caro saluto
9 MAG 2024
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Buongiorno gentile Giulia, riflettendo sulla questione da lei portata trovo che le separazioni producano un profondo sconvolgimento dell'assetto familiare inducendo emozioni molto impegnative. Talvolta, se non elaborate, queste emozioni si stabilizzano esponendoci a costi di assestamento interno molto alti e riducendo di conseguenza i gradi di libertà nel sentirci appartenenti a quel nucleo. Immagino che se pur con livelli molto diversi sua madre le abbia riprodotto gli stessi significati che si autoattribuendo (riguardo al non sentirsi "una buona mamma"). Sarebbe importante produrne degli altri con cui arricchire il proprio mondo interno. Provi a valutare la possibilità di farsi accompagnare da uno psicologo nel suo viaggio. Cordialmente Dott. Claudio Pieroni
9 MAG 2024
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Salve Giulia,
la sua preoccupazione è comprensibile, ma forse amplificata: lei afferma di non sentire la mancanza dei figli quando non li vede, ma passa comunque il 50% del suo tempo con loro e sa che, volendo, sono molto vicini a lei.
E' naturale, soprattutto quando i figli cominciano il loro percorso di crescita, iniziare anche da parte del genitore la ricerca di un proprio spazio.
Forse il tema della sua famiglia, di ciò che ha vissuto durante la separazione dei suoi genitori, influenza la sua visione sulla maternità e
meriterebbe uno spazio di ascolto in cui dare significato a questo evento di modo da smorzare questa lettura così severa di se stessa.
Resto a disposizione,
dott.ssa Alessia Foronchi