Non riesco più ad avere controllo della mia vita

Inviata da Chiara · 21 set 2020

È da un anno a questa parte che sento di non avere più il controllo della mia vita. Questa mia instabilità mentale, scaturita sicuramente da un evento determinante (quale il risultato fallimentare di un test universitario per due anni consecutivi), si è riversata nella vita di tutti i giorni a partire dal mio piano alimentare (attacchi di fame, fame incontrollata, senso di colpa per il troppo cibo, aumento di peso +10kg), al mio studio (svogliatezza, risultati fallimentari negli esami), alle mie abitudini quotidiane (palestra, uscite con amiche, ecc.) , alla mia ancora più evidente insicurezza. Nonostante io sappia quale sia il "problema", non riesco più a prendere le redini di questa situazione, come se il mio IO fosse impotente rispetto il flusso della vita che mi scorre davanti. Non sento di avere più sentimenti, di non provare più emozioni, e quelle poche che provo vengono sottovalutate rispetto il senso di tristezza, di insicurezza e di insuccesso che ormai mi accompagnano da così tanto tempo che sembrano essere diventate una costante della mia vita. Nonostante l'ambiente stimolante (la mia famiglia,i miei amici) mi sento arresa in partenza, come se tutta questa situazione avesse già preso il sopravvento della mia vita senza che io me ne accorgessi.

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Miglior risposta 22 SET 2020

Cara Chiara, è in un momento di stallo esistenziale con conseguente umore flesso e ripiegamento sul presente/passato a causa dell'impossibilità di un futuro viabile (università). Gli attacchi di fame, il senso di colpa, le insicurezze, sono da contestualizzare nella Sua esistenza e sono verosimilmente connesse a disconferme personali e a un senso di sè che, quando vacilla, viene ricercato tramite l'attivazione di un corpo che da un lato riposiziona, dall'altro sgancia dalla fonte della disconferma. E' molto bello che abbia un contesto supportivo, e sarà certamente risorsa, ma sarà Lei in prima persona a doversi assumere la responsabilità del proprio benessere. Come? Il primo passo è riprendere in mano le redini della Sua vita e contattare uno psicoterapeuta, con cui mettere a tema la difficoltà e gli obiettivi del percorso volto a riprogettarsi. Senza un futuro viabile e identario, è bloccata nel presente e nell'autocolpevolizzazione, e "sapere" quale sia il problema di per sè, come ha notato, non basta a risolverlo. Serve aprire contesti di significato, orizzonti di attesa autentici, e lavorare sul quotidiano con compiti esperienziali da rifigurare in seduta. E' un percorso che richiede impegno e motivazione ma ne vale la pena. Cordialità, DP.

Dott. Daniel Michael Portolani Psicologo a Brescia

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22 SET 2020

Buongiorno Chiara,
l'anedonia di cui parla può essere dovuta a varie esperienze di insuccesso che può aver vissuto come attacchi all'autostima.
Una psicoterapia potrà aiutarla a capire se effettivamente l'evento scatenante sia stato quel primo fallimento a quel test universitario o se in quel periodo sono successe altre esperienze difficili che possono aver ulteriormente destabilizzato la possibile labilità del suo senso di sè. Le consiglio di contattare uno psicoterapeuta che la possa accompagnare nel trattamento di questa situazione per lei così soverchiante. Mi rendo disponibile in tal senso, sia on line che in studio.

Cordialmente,
dott.ssa Carucci

Dott.ssa Elena Carucci Psicologo a Torino

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21 SET 2020

Cara Chiara,
un anno è tanto per lasciare correre, soprattutto se Le succede di scegliere soluzioni poco funzionali per "aiutarsi". Ottimo che ci sia la Sua famiglia e gli amici a supportarLa. Ma Lei sente questo malessere che vorrebbe ma fa fatica a gestire. Per cui Le consiglierei di cercare anche un supporto e un aiuto professionale per uscire dallo stato in cui si trova e riprendere le redini.
Cordialmente,
Dott.ssa Katarina Faggionato

Dr.ssa Katarina Faggionato Psicologo a Vicenza

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