Il mio problema è complesso e non facile. Da mesi ormai non riesco più a lavorare con profitto. Non vado più in ufficio e mi sono dovuto far mettere in smart working perché mi veniva ansia e panico ad andare in ufficio. Psicologi ne ho sentiti molti ma nessuno sembra avermi dato qualche strategia per superare la cosa. Non riesco a superare questo blocco, non amo il mio lavoro. Facevo tutto per forza e per quieto vivere e ora non riesco più a fare neanche il minimo. Ho paura delle persone, forse fobia sociale. Ho paura di guidare l'auto per lunghi tratti perché mi viene il panico. Tutti questi problemi sommati uno sull'altro mi hanno portato in depressione. Ora sto in casa sempre. Cosa dovrei fare per superare la cosa?
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22 APR 2021
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Gentile Giorgio
Svolgere per anni e anni un lavoro che non ci piace e in un ambiente ostile può portare serie conseguenze a livello sia fisico che psicologico e mi sembra di capire che sta già sperimentando diversi disturbi legati all'ansia. Faccia un percorso su se stesso per ridefinire le Sue priorità e capire cosa le piacerebbe fare, ci sono tanti psicologi che si occupano di orientamento professionale che potrebbero darle una mano.
Mi contatti pure se desidera approfondire
un caro saluto
Dott.ssa Mariagrazia Stabile (Salerno e online)
23 APR 2021
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Buongiorno,
il momento che lei sta vivendo non è assolutamente semplice, la sintomatologia che lei riporta è da attribuire all'area dell'ansia, oltre a questo la situazione attuale amplifica la percezione di insicurezza e instabilità che tutti noi viviamo .
la depressione di cui lei scrive potrebbe avere due dimensioni, la prima reattiva a tutto ciò che siamo costretti a vivere, la seconda di tipo endogeno a causa dell'ansia generalizzata che sisposta su un versante fobico.
Credo che per lei sarebbe importante trovare qualcuno di esperto per poter parlare di questi suoi vissuti.
Resto a sua disposizione.
Cordiali saluti
Dr. Massimiliano Compagnone
22 APR 2021
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Buona sera Giorgio.
Comprendo la necessità di risolvere una problematica che la mette in una condizione davvero spiacevole. Gli interventi psicologici si muovono su due fronti: 1) far emergere nuove risorse per gestire situazioni spiacevoli e 2) comprendere il senso di quello che sta accadendo nella nostra vita per guardare le nostre fatiche da una nuova prospettiva meno dolorosa e bloccante.
Nelle situazioni in cui ci sentiamo più in sofferenza percepiamo la necessità di trovare soluzioni rapide e centrate sul problema per uscire dalla nostra condizione. Questa è una buona spinta, che nel tuo caso ti ha portato a cercare aiuto, ad esempio scrivendo in questo sito web.
A volte però ci impegnamo a risolvere un problema credendo che sia l'origine del nostro malessere, mentre sarebbe utile allargare gli orizzonti e osservare il tutto da una prospettiva più ampia. Per questo un buon percorso psicologico prevede entrambi gli aspetti sopracitati (strategie per aumentare le risorse e comprensione del senso del nostro malessere). I percorsi psicologici in questo senso hanno una durata variabile sulla base dell'entità del problema e delle risorse che l'individuo riesce mettere in campo.
Spero che questa riflessione possa esserti stata d'aiuto. Quando facciamo molte cose forzandoci capita che il nostro corpo ci suggerisca che è tutto troppo. L'ansia e il panico sono messaggeri privilegiati in questo senso. Una buona domanda da porsi con gentilezza e cura è: c'è qualcosa di non fondamentale che posso lasciar andare per stare meglio?
22 APR 2021
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Caro Giorgio, piú che di strategie credo sia necessario un percorso psicologico che vada ad analizzare ed elaborare i diversi fattori che La spingono ad una situazione di malessere, per riconoscere, allo stesso tempo, le Sue risorse personali per affrontare e superare la problematica che riporta. Un lavoro su se stesso é la soluzione, e la troverà proprio attraverso di esso.
Buona fortuna.
Dr.ssa Amanda D'Ambra.