Non so se posso chiedere di nuovo ma riprovo. Allora riguardo alle cattiverie di mia madre posso riportare percosse, frasi del tipo: se lo fai ancora i miei figli sono gli altri due (i miei fratelli), non si è mai curata del fatto che io mi sentissi "brutto" (mi mandava da una dentista che odiavo e io volevo che mi sistemasse i denti ma la dentista lo ha fatto a 19 anni dicendo che prima non fosse possibile, deformandomi tutto il cranio, sono un osteopata me ne intendo abbastanza) e di conseguenza nell'adolescenza non mi sentivo proprio all'altezza dei miei coetanei e delle coetanee, mentre ora mi dice che sono troppo sensibile come se dovessi farmene una colpa. Nel frattempo mi ha obbligato a intraprendere un percorso di studi che non era il mio, infatti poi ho dovuto studiare altri 5 anni per fare un mestiere più adatto e che ora amo, appunto l'osteopata. Riguardo all'unica relazione ero perso per questa ragazza, ma lei ad un certo punto mi ha tradito. La mia vita è una serie di sfortunati eventi. Lo so che ora non mi manca niente ma non riesco a convincermene e riguardo all'accondiscendenza con le ragazze forse mi sbaglio ma credo che sia la forma più concreta di affetto il non prendersela quando fanno cose sbagliate. Se c'è un problema se ne parla, litigare non risolve nulla. Ma evidentemente secondo loro non è cosí, non riesco a capire cosa ci sia di sbagliato in me, se avete qualche idea per favore ditemelo perchè sono veramente abbattuto da questa situazione. Ringrazio per le risposte alla precedente domanda e ringrazio in anticipo per quelle nuove
Saluti
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29 GIU 2022
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Caro,
il nostro modo di relazionarci, o sentirci nel dare/ricevere amore e affetto, si forma sin dall’infanzia tramite il rapporto con le figure di riferimento e si sviluppa anche con le esperienze che viviamo man mano nel tempo. A volte possono venirsi a formare degli schemi che ci guidano in modo automatico e poco consapevole/inconsapevole, che possono diventare delle vere e proprie trappole relazionali. Alla luce di quanto racconti è bene approfondire.
Ti consiglio di intraprendere un percorso mirato con un professionista in modo da lavorare su quanto alimenta il tuo sentirti così, quindi anche sulle cause e l’origine, ma soprattutto su come agire oggi per vivere la tua vita relazionale e affettiva in modo appagante e sereno.
Io resto a tua disposizione per aiutarti.
Augurandoti il meglio, ti invio un caro saluto!
Dr.ssa A. SIGNORELLI, esperta in vita Relazionale, affettiva e di coppia (sedute anche online)
3 LUG 2022
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Salve,
la sua richiesta mi ha trasmesso la tenerezza e la vera presenza che lei sta cercando negli altri.
Ciò che ha raccontato rispetto alla sua storia di vita mi fa pensare che abbia sofferto molto. Non sentirsi riconosciuti e impossibilitati a compiere delle scelte è doloroso, e quando ci si fa il callo rientra così facilmente nella quotidianità che ci sembra l'unica possibilità che abbiamo e dunque può sembrare il modo giusto di vivere le cose.
La forte presenza di sua madre nella sua vita nel prendere decisioni per lei e il fatto che cerchi di farla sentire in colpa sono sintomo di una difficoltà da parte di sua madre nel vederla percorrere la strada dell'indipendenza e il senso di colpa può essere un modo di mantenere un legame indissolubile con lei. Il senso di colpa toglie aria dai polmoni. Dalle sue parole sembra trasparire un pò questa immagine, che inevitabilmente ricade anche nel suo modo di relazionarsi con le ragazze mostrando accondiscendenza.
Non la conosco ma so che non c'è nulla di sbagliato in lei, c'è piuttosto qualcosa che molto probabilmente le manca per riuscire a fare ciò che vorrebbe, ovvero avere una relazione stabile: il senso di riconoscimento, che si sperimenta grazie all'Amore, ricevuto sin da piccoli, sentito e quindi nella condizione di essere vissuto e donato a sé e agli altri.
Per questo lei dice che non le manca niente ma sente che le manca qualcosa. Perciò le consiglio di consultare un/a professionista grazie al/alla quale può fare esperienza di cosa significhi stare con sé e con l'altro, e farlo all'interno di un percorso terapeutico è la cosa migliore quando ci si sente sperduti e disorientati.
Spero di averle dato qualche spunto di riflessione. Resto a disposizione se vuole parlarne, anche online.
Un caro saluto,
Dott.ssa Martina Pallottini
29 GIU 2022
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Gentile Ost991, la percezione di non aver ricevuto l'amore incondizionato di una madre fa identificare la consapevolezza (fallace) di non meritarlo e quindi si vive e ci si comporta di conseguenza. Considerandosi non degno di tale sentimento tenderà ad avere un atteggiamento passivo verso la vita e verso gli altri. Emerge tuttavia a sprazzi la forza vitale che le fa capire che c'è qualcosa di sbagliato in questo, che non se lo merita. Questi sono i momenti in cui può riuscire a fare uno "scatto" in più per se stesso, come ad esempio essersi impegnato per il lavoro che le piace. Con gli affetti è tutto più complicato, ma possibile, però è difficile riuscirci da soli, le consiglierei pertanto di intraprendere un percorso di psicoterapia per sbloccare questi "nodi" che rischiano di protrarre una sofferenza inutile.
29 GIU 2022
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Buongiorno Ost991,
comprendo come sia difficile per lei questa situazione che sta descrivendo. Credo che la sua curiosità nel conoscere la motivazione del perché sono accadute certe cose vada ascoltata. Rivolgersi ad un professionista in uno spazio a lei dedicato, in assenza di giudizio, la aiuterà meglio a guardare e a conoscere le sue emozioni, i suoi vissuti e i suoi bisogni.
29 GIU 2022
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Buongiorno,
Mi dispiace per il disagio che sta provando. Le esperienze avute in età infantile ci strutturano in età adulta riguardo all’immagine che abbiamo di noi stessi, degli altri e del mondo.
queste esperienze, però, possono essere corrette, integrate e ristrutturate.
Le consiglio la terapia emdr preposta all’elaborazione dei traumi e delle ferite dell’anima.
Resto a disposizione e le auguro il meglio
Dott.ssa Oriana Parisi
29 GIU 2022
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Salve Ost, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL