Non riesco a vivere con serenità le mie scelte di vita

Gentile Elena,
i cambiamenti che ha apportato nella sua vita e quelli ancora in corso non sono certo da poco e spiegano pienamente il suo disagio con conseguente ansia e attacchi di panico.
Molto probabilmente, il percorso terapeutico che ha fatto è stato chiuso prematuramente per cui è opportuno intraprendere ora un secondo step di psicoterapia che abbia una durata adeguata (almeno un anno con regolari sedute a cadenza settimanale).
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Cara Elena,
scelte non convenzionali (brava!) ed ingombrante immagine interna di un padre mai soddisfatto delle prestazioni di sua figlia, conducono inevitabilmente ad un disturbo d'ansia. Ma questo lei lo ha già capito da tempo.
Ciò che invece mi sembra le sia sfuggito è il fatto che una buona relazione terapeutica non si limita a fornire una giusta diagnosi e i giusti interventi che correggono visioni distorte della realtà o percezioni confuse dei propri sentimenti, una buona terapia deve accompagnare il paziente per un pezzo di strada in modo che egli faccia finalmente esperienza di sè in una situazione favorevole alla sua crescita e al suo equilibrio.
Attenzione però: deve fare esperienza di sè, è questa la cosa più importante. Perchè significa che il paziente, oltre a capire ciò che gli accade o gli è accaduto, deve anche sentire profondamente e vivere affettivamente durante la terapia ciò che la sua condizione esistenziale non gli ha concesso di vivere a suo tempo. E questo richiede un po' di tempo, una misura diversa da paziente a paziente.
Da ciò che lei scrive mi sembra di intuire che con il primo terapeuta lei abbia fatto un buon lavoro ma che abbia avuto troppa fretta di chiudere. Ora ci ha ripensato e questo le fa onore.
Le auguro di trovare ciò che cerca. Buon lavoro!

dott.ssa Rinalda Sabbadini

Gentile Elena,
credo che lei possa naturalmente tentare di iniziare un nuovo percorso psicologico con un nuovo professionista.
Può provare con qualcuno di noi, e vedere con chi si trova in maggiore sintonia.
Deve però anche valutare se l'insoddisfazione del rapporto con lo psicologo è qualcosa che capiterà di nuovo oppure se davvero un nuovo incontro più soddisfacente per lei è una scelta utile.
Non le resta che provare, magari scopre che la sua precedente psicologa le piace.
Un augurio
Giordana Milani

Cara Elena, il suo racconto fa emerge il malessere che sta vivendo. Mi sembra di capire che il trasferimento da Genova a Milano non rappresenti solo un cambio di lavoro e di città ma anche un cambio nella routine di vita con sua moglie, per cui comprendo l'ansia che ne possa derivare.
Nel mio lavoro seguo un approccio sistemico relazione, per cui, oltre a mettere al centro la persona con i suoi bisogni, do importanza anche ai contesti di vita e relazionali per lei significativi, questo perchè come persone siamo costantemente inserite in contesti in cui, relazionandoci con gli altri, costruiamo le nostre emozioni e i nostri pensieri.
Resto a disposizione, anche online. Un caro saluto, dott.ssa Sara Manzoni.

Buongiorno Elena,
comprendo come sia difficile per lei la situazione che sta vivendo. I diversi cambiamenti che ha dovuto affrontare e quelli che deve affrontare tutt’ora, compreso il trasferimento in un’altra città, sono situazioni che non le consentono di avere un controllo preciso di quello che potrebbe accadere.
Credo che le potrebbe essere utile rivolgersi ad un professionista, in uno spazio a lei dedicato in assenza di giudizio, dove poter guardare meglio le sue emozioni e insieme cercare di comprendere come poterle gestire.
Rimango a disposizione anche per una consulenza online.
Un caro saluto
Dottoressa Laura Chiuselli

Buongiorno Elena, comprendo a pieno la delicatezza e la complessità della situazione. É apprezzabile che lei si stia portando avanti in vista di arrivare al momento del trasferimento al massimo delle sue potenzialità. Essendo un duplice nuovo inizio come dice lei potrebbe esserle utile avere qualcuno che la sostenga, in modo da poter vivere al meglio questa sua nuova avventura. Quello che mi sento di dire, come sosteneva già lei nella sua domanda, cerchi davvero di scegliere uno specialista con cui sente la voglia di iniziare a fare un buon lavoro, perché é davvero la relazione che fa la differenza nella terapia.
Rimango a disposizione, anche online.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Anna Mozzoni

Salve Elena, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente. Le sarebbe utile per identificare cause, origini e fattori di mantenimenti dei suoi sintomi.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL