Buonasera, mi scuso per l'orario. Premetto che i miei genitori hanno sempre avuto la "mano pesante", e mi riferisco anche alla parte psicologica. Ogni volta che provavo a dire una mia opinione, un'osservazione, o anche un semplice commento mi sminuivano o dicevano cose del tipo "chi ti credi di essere....cosa credi di fare...pensi davvero di riuscire a fare...lascia perdere..". Molte volte capitava che provavo a ribattere e subito arrivava la manata, o le grida furiose.. e alla fine tutto finiva con un pianto. Anche adesso, con il passare del tempo ogni volta che provo a dire la mia vengo sempre messa da parte o non considerata. Però il problema più grande sono le lacrime, ad esempio con mia mamma, che me ne ha date così tante in passato, se stiamo discutendo su qualcosa e lei alza anche solo di poco la voce mi si blocca la gola e diventa secca, mi scendono le lacrime contro la mia volontà. È vero che sono normali i litigi in famiglia, ma il problema è che anche per una semplice discussione comincio a piangere,
(spesso sono discussioni banali) vorrei smettere ma non so come fare. Cosa dovrei fare per smetterla? (PS. Ho 20 anni ed è preoccupante, non voglio arrivare a 50 anni ed avere ancora questi blocchi)
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30 LUG 2022
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Buongiorno, quella che lei descrive è una grave situazione di abuso fisico e psicologico che peraltro, se ho capito bene, si protrae da quando era bambina fino al presente. L'anomalia non sono le lacrime o il groppo in gola che lei sperimenta. Queste sono normali manifestazioni emotive legate al dolore che ha sperimentato di essere picchiata e svalutata continuamente. Purtroppo il messaggio che le inviano è "non esistere". Mi colpisce che la sua richiesta è quella di eliminare anche queste reazioni emotive. E' come se avesse introiettato l'ingiunzione di reprimere i suoi bisogni, anche quelli più fondamentali come quello di piangere.
Al contrario credo che lei abbia bisogno di trovare un ambito dove poter manifestare, con una persona in empatia con lei, ciò che pensa e sente. E' necessario potenziare la sua autostima confermando la legittimità dei suoi sentimenti e trovare la forza e la sicurezza per avviare un percorso di vita indipendente dalla sua famiglia. E' fondamentale infatti allontanarsi dall'abuso per poter stare meglio e trovare lo spazio per elaborare i traumi del passato.
31 LUG 2022
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Buonasera,
mi dispiace per la situazione che ha esposto e per la sua sofferenza emotiva che ne consegue.
Sofferenza più che legittima.
Le consiglierei di intraprendere un percorso psicologico per elaborare questi eventi fortemente traumatici.
Una scheda therapy potrebbe aiutarla verso la compassione ed accettazione di questo evento traumatico.
Evento in cui non ha potuto esprimere i suoi bisogni ed emozioni.
C'è il suo bambino di allora che è intrappolato.
Dovranno essere riconosciuti i suoi bisogni e diritti che le sono stati privati.
30 LUG 2022
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Gentile utente,
è desolante che i suoi genitori, invece di avviare con lei un dialogo nutriente ed utile, abbiano sempre scelto uno stile educativo basato sulla intolleranza, prevaricazione e sopraffazione con ripercussioni ovviamente negative sulla sua autostima per cui il problema più grande è questo e non le lacrime.
Senza assumere atteggiamenti di sfida o provocatori, lei dovrebbe innanzitutto imparare ad usare l'assertività e fare tranquille ma opportune restituzioni quando capitano queste situazioni.
Ciò può essere appreso in un percorso di psicoterapia cognitivo-comportamentale che le suggerisco di perseguire.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
30 LUG 2022
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Salve utente, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL