scrivo perché non ho il coraggio di recarmi presso uno studio.
Ho preso spesso appuntamenti ma sono sempre scappata via.
Da qualche anno sento che sto girando attorno ad un punto che è tuttavia necessario raggiungere e superare, conoscere. Non so di cosa si tratta.
Scappo, continuamente.E ciò si verifica quando bisogna prendere delle decisioni importanti.
Un contratto vantaggioso, scappo prima della firma per una sensazione di soffocamento.
Altre proposte di lavoro, colloqui brillantemente superati. Scappo via dopo la il feedback positivo ricevuto.
Credo che da qualche anno a questa parte i miei sforzi siano volti a dimostrare che valgo, piuttosto che a velere veramente per me.
Venire da una famiglia del sud non aiuta. Ci si aspetta sempre qualcosa, perché poi bisogna dare conto di quello che si fa.
Ultima offerta rifiutata, quella per una compagnia di volo, ero ENTUSIASTA. Ma al momento di dire si, mi blocca sempre il solito spettro, non aver coltivato i miei validi sogni, pur di DIMOSTRARE che sapessi fare qualcosa.
Ma scappo, e mi accontento di lavoretti meno remunerati con il solito dubbio, "e se quella fosse la mia strada?".
Sono molto disorientata sto però lavorando molto su me stessa e studio e insegno inglese, attività che mi soddisfa e soprattutto non mi fa pensare (o ci provo).
Grazie a chi mi darà un riscontro.
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5 FEB 2019
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Salve Stefania,
mi sembra molto interessante quello che scrive: l’ansia non la blocca al momento di effettuare colloqui e quindi esporsi a valutazioni e giudizi altrui (dai quali peraltro esce sempre trionfante) ma solo quando sta per prendere delle decisioni importanti, quando sta per impegnarsi, allora insorge il senso di soffocamento e il dubbio che non stia perseguendo i propri obiettivi più autentici quanto invece quello di dimostrare il proprio valore a qualcuno (a chi? A mamma? A papà?).
Dice che è necessario arrivare al punto, conoscerlo, superarlo, che non sa di che si tratti.
A me sembra che a livello fenomenologico sappia quale sia il punto e l’abbia messo bene in luce. Certo questo non è sufficiente a superarlo perché serve una consapevolezza maggiore dei suoi meccanismi di funzionamento ma credo che questa sua conoscenza sia un buon punto di partenza per poter sciogliere ciò che al momento la fa soffrire e la fa sentire bloccata.
Sembra che in lei movimenti di compiacenza e dipendenza confliggano con altri di controdipendenza e desiderio di non farsi influenzare. Se nessuno di questi bisogni riesce a prevalere è abbastanza normale che subentri una situazione di stallo.
Mi piacerebbe chiederle cosa succede dopo aver preso un appuntamento, cosa la porta a scappare sempre via e se invece c’è qualcosa che possa rassicurarla.
Se le va di rispondere mi fa piacere.
Un saluto
Dott.ssa Lucia Rinaldi
5 FEB 2019
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Gentile Teti,
ma quali sono i suoi validi sogni? E' questo il punto da chiarire. Cioè sono altri rispetto alle selezioni di lavoro che ha affrontato? E perché non può coltivarli?
Ad ogni modo penso che se non si presenta agli appuntamenti, o non ha una reale motivazione, od anche, ed è probabile, ha in realtà qualche sentimento di astio verso la categoria. L'unico consiglio che posso darle è allora di provare a parlare con il /la professionista telefonicamente, o di fissare un colloquio via Skype come molti di noi fanno. Un cordiale saluto
dr. Leopoldo Tacchini
5 FEB 2019
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Gentile Teti,
mi sembra che ciò che la riguarda la fuga, l’incapacIta di andare sino in fondo nelle sue scelte siano diventate una consuetudine. Pone accenni alla sua provenienza geografica e mi chiedo quanto le è stato richiesto e quanto le apparteneva e rispondeva alle sue aspettative o forse a un libero pensiero...... Tale dinamica la vedo in questi suoi tentativi di chiedere aiuto, ma poi fa da sola (ci lavoro). Alla luce del suo disorientamento, proverei ad andare in fondo nella conoscenza della superficie di se, ed esplorare parti sconosciute che argina e contribuiscono ad adattarsi nel sospeso, attraverso una consultazione psicologica.
Per iniziare provi a pensare a un primo incontro con video chiamata , l’aiutera A mobilitare lo stop, ci pensi.
Disponibile per approfondimenti
Dr.ssa Elisabetta Ciaccia Milano
4 FEB 2019
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Buonasera teti,
appare disorientata, ma anche amareggiata verso se stessa. Come se si fosse arresa ed è sbagliato. Esistono molte strategie, ad esempio perché non intraprendere un percorso online?potrebbe essere un piccolo inizio.
Resto a disposizione per eventuali chiarimenti, se vuole può scrivermi e farmi delle domande.
Cordiali saluti
Dott.ssa Alice Noseda