Salve, sono maschio di 40 anni, disoccupato: unico mestiere musicista.
Ho avuto un periodo buio tra i 27 ed i 30 anni. Ero già reduce da psicoterapie, ma per vari motivi ho dovuto interromperle , e così ho cercato di cavarmela da solo. Le mie difficoltà sono state tante (fragilità, insicurezza, problemi sessuali, difficoltà interpersonali...). Sono stato più di 3 anni chiuso in casa pensando a come risolvere le cose. Ma ovviamente non ci sono riuscito. Risultato: rabbia, voglia di morire, ansia, ecc.. Ho perso 20 anni della mia vita senza capire. Ora credo di aver compreso moltissimi meccanismi umani, ma nelle mie condizioni non è facile risalire: capisco ma non so reagire. I progetti ci sono, la voglia di provarci ancora c'è, ma ho paura! Di sbagliare di nuovo. Riassumo: ho un solo "amico"(?), il quale, avendo un carattere dominante al contrario di me, riesce con diplomazia, ad usarmi. Inoltre mi chiama tutti i giorni più volte e cerca di convincermi anche quando rifiuto l'invito.Aggiungiamo a ciò il fatto che sto combattendo con me stesso per farcela. Stavolta con cognizione di causa. Ma sono un debole, mi lascio attraversare da tutto e tutti. Ho voglia di fuggire in ogni senso perché mi sento stretto in una morsa, non vedo scappatoie. Vorrei chiudere i rapporti deteriorati e rinnovarmi, allontanare il marcio che mi ha seguito per anni ed accogliere il buono. Non so come. Ogni giorno è appesantito da tali difficoltà. Faccio incubi spesso, mi addormento con la voglia di farla finita. Poi risalgo e poi riscendo. Intanto il tempo passa. Avrei da dire ancora molto, spero di aver dato elementi validi per inquadrare la questione. Mi scuso per la lungaggine e ringrazio fin d'ora chi mi risponderà.
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1 APR 2017
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Caro Mario, dalle sue righe mi sembra di percepire che il suo problema ha caratteristiche depressive. Capisco che lei abbia pensato di dovercela fare da solo e magari in passato ha perso la fiducia nel poter essere aiutato. Penso però che un buon percorso psicoterapeutico possa davvero cambiare la nostra vita.Non so dove abita: se non è troppo lontano da Fano si rivolga pure a me, altrimenti cerchi un collega nella sua zona. Al limite posso consigliarla. Un caro saluto dott.ssa Valentina Belbusti
17 MAR 2017
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Salve Mario,
è stato bravo a capire i suoi meccanismi da solo. Però per uscire da questo groviglio sarebbe opportuno che lei riprendesse la psicoterapia.
Se le difficoltà economiche non le consentissero le normali tariffe di un professionista, può rivolgersi al CSM della sua zona o ad una associazione che faccia tariffe low cost.
Dr.ssa Pugno
17 MAR 2017
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Salve Mario,
Dalle sue parole emerge molta frustrazione e rabbia per non riuscire a mettere in atto il cambiamento che vorrebbe. In questa sede è difficile e non troppo utile dare consigli, ma potrebbe essere più efficace per lei riprendere un percorso terapeutico mirato, che la aiuti a mettere in pratica quello che di sé ha capito e già affrontato nelle precedenti terapie.
Spesso il piano razionale è il primo che ci aiuta a comprendere le cose e ad avere una visione generale della situazione e di noi stessi, ma quello che ci aiuta a scegliere e ad agire nel presente è il piano emotivo. Se i due piani non procedono insieme, si può creare un blocco che alimenta sentimenti di impotenza e rabbia.
Visto che ha già lavorato su di sé, le consiglio un percorso terapeutico che lavori più sul presente e sull'integrazione mente-corpo, che la aiuti ad allineare meglio pensieri ed emozioni e a sbloccare le scelte: terapia cognitiva integrata a tecniche EMDR o Mindfulness o Terapia Sensomotoria, sono tutti validi approcci al problema che ci ha descritto.
Spero di averle almeno in parte risposto,
Buona giornata.
Camilla Marzocchi
Bologna BO
