Da cinque anni convivo e sono fidanzata con una persona del mio stesso sesso ma da almeno due anni il nostro rapporto si è logorato.
Ho provato a parlargliene con calma più volte, ma lei non vuole assolutamente accettare la realtà.
Io vorrei andare via di casa e rifarmi una vita ma ogni volta in cui cerco di andarmene lei urla, mi insulta e non mi lascia nemmeno uscire dalla porta.
Ho completamente messo da parte i rapporti con chiunque altro e, al momento, non c'è veramente nulla che riesca a rendermi felice.
Sono sempre triste, stanca, arrabbiata e senza energie. Ho dedicato tutta la mia giovinezza a cercare di renderla felice, e mi uccide il fatto che ora lei possa non voler costruire con me nemmeno un rapporto civile e accettare il fatto che la nostra storia sia senza alcun dubbio finita.
Da qualche tempo ho anche iniziato a sentire un'altra persona che mi interessa molto, e la mia attuale compagna lo sa, ma a parte lanciarmi continuamente frecciatine non dice nulla. Si vive in uno stato costante di ansia, semplicemente. Sono convinta che sia certa di riuscire a riconquistarmi, nonostante io le abbia detto più volte ciò sia impossibile.
Sono veramente triste, mi sento svuotata, credo non riuscirò mai ad andarmene da quella casa.
Mi sento prigioniera e non so più dove andare a sbattere la testa.
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29 GIU 2019
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Gentile Paolina,
evidentemente la sua compagna, oltre ad essere possessiva e aggressiva, è stata sempre dominante nella relazione e ora lei si sente intimidita e a disagio nel prendere la decisione di chiudere la relazione.
Pertanto temo che sarà costretta a chiudere in maniera dura rinunciando all'idea di poter mantenere un rapporto civile e ancor meno di amicizia.
Pertanto, per ridurre il malessere e acquisire l'assertività necessaria è consigliabile che si avvalga di un supporto psicologico dal vivo.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
29 GIU 2019
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Buongiorno Paolina,
Certo è spiacevole se l'altro non accetta civilmente la fine di un rapporto, però dalle sue parole emerge una mancanza di autonomia su sui è importante che lei apra il confronto, concentrandosi su se stessa.
Sembra che debba "convincere" l'altra persona delle sue motivazioni, come se per potersi muovere ne dovesse ottenere il benestare. Non riesce a reggere il carico della sua scelta, sostenendosi integralmente su quello che pensa lei e non su quello che pensa l'altro. E' importante sapersi muovere autonomamente, su basi proprie, non sul consenso dato dall'altro, che può mancare.
Per fare questo occorre sviluppare un proprio pensiero sulle cose, un "riferimento interno" capace di sostenerci. Fino a quando la persona dipende da quello che l'altro pensa o dai modi comuni di considerare i sentimenti, ne subisce il ricatto, sentendosi cattiva o responsabile dell'altrui sofferenza, anche se, in realtà, è l'altro che dovrebbe farsi carico della propria vita.
Allo stesso modo Paolina è importante che lei si assuma il carico del suo malessere perchè sta assoggettando se stessa al pensiero e al volere di un'altra persona. Questa condizione genera sofferenza, che le sta chiedendo di essere ascoltata e riconosciuta.. E' importante che lei la riconduca a se stessa, così da iniziare un cammino d'autonomia...
Laura Lopopolo
29 GIU 2019
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Gentile Paolina,
occorre arrivare ad una decisione definitiva, al di la' dell'atteggiamento aggressivo di questa ragazza. Probabilmente lei stessa fatica a prendere una decisione a livello emotivo, le consiglio di effettuare qualche colloquio di counseling per prendere una decisione. E' un ottimo strumento per la presa di decisioni rapide.
Resto a disposizione
Dr.ssa Donatella Costa
29 GIU 2019
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Gentile Paolina,
sembra da cio' che scrive un legame di dipendenza ormai logoro dopo tanti tentativi di allontanamento. Forse anche lei fatica ad andarsene, al di la' dell'atteggiamento aggressivo di questa ragazza. Le consiglio di richiedere una breve consulenza per voltare pagina definitivamente.
Cari saluti
Dr.ssa Donatella Costa
29 GIU 2019
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Ciao Carolina, non capisco, dici di aver provato ad uscire di casa ma la tua compagna non lo ha permesso. Ma tu vorresti realmente andar via? A meno che tu non sia segregata in casa dovresti riuscire a farlo. Lei è arrabbiata, non dovresti farti carico di ciò lo dovrà gestire lei.