ciao mi chiamo luca ho 43 anni da 15 anni a questa parte non riesco piu a tolerare un po di caldo .non posso stare neanche 30 secondi soto il sole o in un ambiente un po riscaldato che mi sento male x 2 o 3 giorni con nausea mal di testa nella zona della nuca e malessere generale .forse xche prima lavoravo in pizzeria a contato di fonti di calore.mi hanno detto che devo controlare iul mio sistema neurovegetativo
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13 AGO 2015
· Questa risposta è stata utile per 17 persone
Ciao,
se posso aiutarti, ti dico che anche io da anni sto male col caldo.
A mio modo di vedere, ma ovvio che è personale, non rivolgerti agli psicologi, non servono mediamente a nulla, se non a mangiare soldi sul niente. Da bambina mi hanno portato in tutti i centri esistenti al mondo. Da grande mi sono solo resa conto che, oltre ad avere la Cfs e la fibromialgia (ci sono voluti anni ad accertarle e medici altamente specializzati), ho una forte intolleranza al caldo, che nulla c’entra con Freud, Jung e compagnia bella. Con l’arrivo del fresco i sintomi passeranno, e torneranno puntuali con l’arrivo del caldo, anche se andassi da decine di psicologi diversi, che ti tirerebbero sempre in ballo la famiglia, i legami, il passato, i traumi. Ma se tu i traumi d’inverno non li hai, evita di buttare soldi a vuoto, e aspetta che l’estate finisca. Fatalità l’anno scorso, 2014, anno in cui l’estate non fu bollente, non ebbi pressoché nessun sintomo, e avevo gli stessi “drammi” che ho adesso, che non riesco neanche a mettere il naso fuori casa, perché semplicemente...svengo! Questo ovviamente è il mio parere. Se andare dallo psicologo ti facesse bene, come ti farebbe bene andare dalla cartomante, o andare dall'omeopata, allora...sfrutta anche quelle carte!
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5 Risposte
10 AGO 2015
· Questa risposta è stata utile per 10 persone
Buonasera,
mi chiamo Pier Paolo Porta e ho lo stesso tuo problema magari con sfumature diverse. Dal 2003, anno del Grande Caldo con temperature vicine ai 40 gradi, per 3 mesi io ho sviluppato un'intolleranza all'afa. Lo scorso anno sono stato bene con un'estate fresca se non fredda; quest'anno un disastro, abbassamenti di pressione, malessere, nausea, stanchezza. Ho fatto delle indagini ematochimiche e delle visite e credo ne farò ulteriori ma fino ad ora non è emerso niente se non dal punto di vista psicologico, ed è con lo stress cronico che la calura estiva si sopporta meno, e dal punto di vista chimico in estate con le alte temperature aumenta la concentrazione di anidride carbonica e quindi respiriamo con maggiori difficoltà: questa suscettibilità a tale modifica dell'aria è più sentita da certe persone piuttosto che altre. Personalmente mi aiutano un po' le gocce di gutron per alzare la pressione, ma la vera soluzione è la fine dell'estate. Se ti può consolare non sei l'unico a soffrirne.
Buona fortuna.
Pier Paolo Porta
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17 FEB 2014
· Questa risposta è stata utile per 3 persone
Caro Luca, da come descrive il problema persiste davvero da tantissimo tempo e capisco bene il disagio ad esso legato, interno ed esterno...come mai proprio ora?
Per iniziare ad indagare a fondo su questa questione è necessario effettuare degli accertamenti medici che escludano qualsiasi patologia che possa giustificare le sue reazioni al caldo. Una volta sinceratosi di ciò potrà procedere con le dovute cure.
Dott.ssa Gabriella Petrone
17 FEB 2014
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Gentile Luca,
la prima cosa da accertare è che non ci siano problemi organici correlati. Quindi rivolgersi al medico. Se gli accertamenti previsti sono negativi si può affrontare la questione in termini psicologici.
Bisogna vedere in che modo il suo problema incide nella qualità della vita.
Le impedisce di avere una quotidianità soddisfacente?
Non le permette di uscire?
Ci sono altri motivi per cui lei non esce?
La sua vita relazionale (famiglia, lavoro, amici, partner, ecc.) le piace?
Che cosa fanno gli altri significativi per lei quando si trova in queste circostanze?
Non ci fornisce molte informazioni a riguardo, e forse sarebbe opportuno che si rivolgesse ad uno psicologo di persona per poter avere un quadro più chiaro.
17 FEB 2014
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Gentile Luca,
dovrebbe parlarne con il suo medico di famiglia ed eventualmente fare degli esami. Qualora non si evidenziassero problematiche organiche, può prendere in considerazione l'ipotesi di una consulenza psicologica di persona.
Cordiali saluti,
Dott. Giuseppe Del Signore - Psicologo, Psicoterapeuta Viterbo
17 FEB 2014
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Salve Luca, escluse problematiche legate ad effettivi problemi di abbassamento della pressione arteriosa che possono generare i sintomi che ha elencato, la sua reazione potrebbe essere legata ad un problema di ansia. Ne ha mai sofferto? In luoghi chiusi o in situazioni di affollamento ha mai avvertito sensazione di malessere? Il calore può spesso essere associato a questo tipo di situazione e riattivare da solo una reazione neurovegetativa simile al panico. E' importante che approfondisca il quadro medico clinico e che, nell' eventualità non venga riscontato nulla, si rivolga ad uno psicoterapeuta per comprendere se la reazione possa essere di natura psicologica ed, eventualmente, intraprendere un percorso mirato sul suo problema . In bocca al lupo!