Non posso lasciare gli studi, ma continuarlo mi fa sentire un fallimento

Inviata da Nessuno · 9 ott 2020

Buongiorno, sono una ragazza di 20 anni, questa è la mia ultima spiaggia perché ho provato a parlare di questa mia situazioni ad amici e parenti, ma a fronte di una sola persona che purtroppo però non saprebbe come aiutarmi, non mi sento compresa appieno.
Mi sono diplomata nel 2019 al liceo delle scienze umane con dei buoni voti, nonostante il brutto periodo (ho perso in 2 mesi tra giugno e agosto i nonni paterni con cui avevo uno splendido rapporto) a settembre ho cominciato un corso di laurea triennale in scienze dei beni culturali, frequentando mi sono trovata subito bene, mi son fatta subito delle amiche (cosa che in passato mi capitava molto raramente) e mi sono subito appassionata alle lezioni e ai vari insegnamenti.
A gennaio però, su 3 corsi da 9cfu ciascuno, sono riuscita a dare soltanto un esame (anche perché le date degli appelli coincidevano), passato con 30, e arrivato il lockdown mi sono categoricamente rifiutata di dare gli esami online. La mia situazione accademica ad oggi quindi non è delle migliori, con 12 cfu rispetto ai 60 che avrei dovuto totalizzare durante il primo anno, mentre le mie compagne di corso ne hanno totalizzati dai 21 in su.
Sostanzialmente mi sembra di aver buttato un anno della mia vita.
Sono già 2 mesi comodi quindi che mi domando se io non abbia sbagliato tutto e se fosse stato meglio per me andare a lavorare, anche perché dopo il lockdown, decisa di non dare esami online, ho trovato impiego come babysitter ed è un attività che mi gratifica molto, sia a livello umano che remunerativo. Mi piace l'idea di avere delle mie entrate e non dipendere totalmente dai miei genitori, e mi è sempre piaciuto stare con i bambini.
Tutte le volte che provo ad accennare ai miei che vorrei firmare la rinuncia agli studi però sono sommersa dai sensi di colpa, perché, e queste sono frasi loro, hanno investito in me e nel mio futuro e non vogliono che io butti all'aria il loro sforzo economico. Oltretutto molto spesso mi viene rinfacciato da mia madre come i miei parenti ed amici abbiano delle aspettative su di me, e che anche la mia povera nonna defunta avrebbe voluto che io mi laurearsi.
Ma come faccio a studiare se ogni volta che apro un libro mi sento talmente male che mi viene da piangere?
Ho provato in tutti i modi a far capire loro che lo studio non mi gratifica più, che lo trovo un peso enorme, e che guardando ai successi accademici delle mie compagne mi sento un fallimento, la loro risposta è che devo impegnarmi di più e che se sono distratta dallo studio per il lavoro, i miei amici o il mio ragazzo piuttosto è meglio che taglie queste altre cose dalla mia vita.
Non so più cosa fare
So solo che non è un bene che io passi le giornate in camera fissando le copertine dei vari manuali e piangendo tutte le volte che mi capita di aprirli sentendomi una delusione.

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Miglior risposta 12 OTT 2020

Buongiorno...,leggendo la sua lettera, la prima cosa che ha attirato la mia attenzione è stata la sua gioia, il suo piacere di frequentare l'università e il corso di studio scelto, che ha trovato appassionante, interessante tant' è che al primo esame ha preso 30. Ora tralasciando per un attimo...tutto il resto, secondo me, Lei ha bisogno del contatto umano per esprimere se stessa, non solo in relazioni agli esami ma anche in molte occasioni della sua vita, ha bisogno di interazioni personali che includono altri tipi di linguaggio, come quello non verbale e fisico, ha bisogno di cogliere le "sfumature "che la circondano perché ciò le permette di avere più controllo delle situazioni e le dà più sicurezza.
Sostenere l'esame online è un tabu' notevole...
Fermo restando che la pressione dei famigliari, rifiuto dei libri, senso di sconfitta nei confronti dei suoi colleghi di studio hanno creato un profondo stato di malessere, dovrebbe prendere in considerazione che nessuno può vivere la sua vita, è Lei che ne è la padrona e che ne è responsabile nel bene e nel male, perciò è su di Lei che deve lavorare "bene" ( intanto, per il momento , sul fastidio che procurano gli esami online che è un problema e va risolto...non si evita...poi... si decide di cambiare le cose).
Parlare di fallimenti... è troppo presto,mi permetta, a soli 20 anni è all'inizio ...di tutto( prendiamoli solo come momenti di tristezza), e il giudizio, il pensiero (sicuramente a fin di bene) dei suoi familiari può far riflettere, ma mettiamolo un attimo in stand by, si concentri su di Se,
tenga sempre conto che ognuno di noi è una persona unica, con il suo modo di essere e i suoi tempi, con le sue qualità con la sua personalità, fare rapporti con gli altri , a volte ,può essere utile, motivante, incentivante...ma fino a un certo punto, dopo dovrebbe entrare in campo la nostra personalità, il nostro modo di essere.
Prendiamo ora in considerazione la sua esperienza lavorativa...è stata gratificante e il lavoro da baby sitter si può gestire meglio di altri tipi di lavoro e allora perché non pensare di studiare e lavorare con moderazione, e raggiungere un obbiettivo ( la laurea) che oggi come oggi le potrebbe dare più possibilità lavorative, dato che ha già intrapreso questo percorso, forse... cambiare facoltà( per es. scienze della formazione...occorre però tener conto che anche l'altra facoltà le piaceva ed è già stata inserita nel sistema...).
Il problema, però, principale che ha scatenato tutto il suo marasma interiore è il lockdown con gli esami online, è su questo che , secondo me , occorre concentrarsi, provare una strategia diversa dentro di Sè che escluda l'evitamento, la rinuncia, il rifiuto...le tecniche ci sono.
Metta in atto tutte le sue qualità, allontani giudizi,colpe,critiche sue ed altrui su se stessa, non metta in dubbio le sue capacità ( se si ascolta, sa quali sono) e le metta in atto.
Con coraggio si chieda , fuori dagli schemi e convenzioni sociali, cosa le dà gioia e piacere in tutti i campi della vita...e le metta in atto...si sentirà meglio e gioiosa e libera di essere se stessa.
Piccola strategia per superare gli esami on line: si metta davanti uno specchio "grandino", si guardi e ripeta l'esame da sostenere a voce alta, buona giornata

Dott.ssa Enrica Lovri Psicologo a Maglie

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12 OTT 2020

Carissima, credo che quello che lei sta provando sia comune a molti studenti. Ma perché essere in dietro con gli esami deve farci sentire per forza incapaci? Perché essere indietro con i crediti deve significare fallimento? L'università non è cosa semplice, non lo è per nessuno, bisogna essersi posti un obiettivo, quello di arrivare alla fine, per poi poter svolgere quella professione tanto ambita e sospirata ed avere quella opportunità professionale o carriera che è riservata solo a coloro che l'hanno fortemente voluta e che si sono dedicati a pieno ad essa per raggiungerla. Quindi a coloro che sono stati determinati e non si sono fatti spaventare dai sacrifici o dalle cadute e dagli sbagli che inevitabilmente si trovano sul cammino.
Pensare di fare tutto un percorso universitario, senza mai essere bocciati ad un esame o senza aver mai perso del tempo (a volte anche più di un anno) a dietro ad un insegnamento più complicato degli altri, non è facile, si può fare, ma bisogna essere studenti modello e solo pochi lo sono.
Detto questo, lei che direzione vuole dare alla sua vita? Ha un progetto? Lo so, forse ora mi risponderà di no.. A 20 anni si hanno tante strade davanti ed è difficile capire quale sia la propria.. Pensi a come vorrebbe vedersi fra 20 anni. Dove vorrebbe essere e CHI vorrebbe essere? Si ricordi che quello che lei sarà fra 20 anni lo deve cominciare a costruire oggi. Lei domani sarà quello che costruirà oggi.. Dunque, fra 20 anni le si vuole vedere baby sitter o altro..?
Le sue colleghe non sono più capaci di lei, sono solo più determinate di lei a raggiungere un loro obiettivo, un loro progetto. Prima o poi avranno pure loro durante il loro percorso delle difficoltà e perderanno del tempo, ma chi andrà avanti superando le difficoltà e capendo che il gioco non si basa sul non cadere mai, ma piuttosto sul cadere e sapersi rialzare, questi ce la faranno e saranno qualcuno all'università, così come nella vita. Si perdono 20 CFU? Bhe, ci si rimbocca le maniche e si ricomincia, ansia da prestazione davanti ad un esame on line? Bhe,ci si fa coraggio e lo si affronta..
Ma forse la sua poca determinazione è data dal fatto che non è il Suo progetto..
Dunque, riparta da se, si chieda cosa vorrebbe lei dalla sua vita e poi con forza, determinazione, coraggio e senza paura dei fallimenti che si presenteranno comunque, si metta in gioco e vada in contro al SUO progetto. C'è la farà, come tutti.
In bocca a lupo.
Resto comunque a sua disposizione.
Cari saluti.
Dott.ssa Barbara De Luca

Dott.ssa Barbara De Luca Psicologo a Catanzaro

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12 OTT 2020

Quello che provi è normale. Il peso delle aspettative degli altri, soprattutto delle persone care, è qualcosa che caratterizza ognuno di noi. Prova a chiudere gli occhi e a pensare alla versione di te che ti piacerebbe vedere: libera dai giudizi, indipendente, seguendo la tua strada, che magari in questo momento è proprio quella di fare la baby sitter, senza dover studiare per forza "perchè è giusto così.". Ti piace la persona che vedi se chiudi gli occhi? Cerca di avvicinarti a lei. Puoi essere tu. A volte si tratta solo di trovare il coraggio di vivere la vita che desideriamo, senza vivere quella degli altri intorno a noi.

Non è detto che non continuerai a studiare. Ma se in questo momento hai bisogno d'altro e provi queste emozioni così forti e negative davanti ai manuali.... perchè dovresti continuare a vivere la vita di un'altra? Prendi tutto il coraggio che hai.
Visualizza ciò che desideri. Ti aiuterà.
Se hai bisogno di parlare con me, lascio qui il link al mio sito dove troverai i miei contatti. Buona fortuna! https://psicologo.reggioemilia.it

Dott.ssa Eleonora Boccafogli Psicologo a Reggio Emilia

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11 OTT 2020

Carissima e giovane utente, mi pare di capire che alla base della volontà di rinunciare agli studi non ci sia una mancanza di interesse per la materia che studia o un non essersi integrata nell'ambiente in cui si trova. Da una mail non riesco a comprendere bene cosa sia scattato e cosa la abbia fatta bloccare; a volte alla base dei blocchi universitari ci possono essere la paura del fallimento, la paura di confrontarsi con gli altri o un eccesso di perfezionismo. Oltre, ovviamente, a una mancanza di motivazione dovuta al non interesse per ciò che si studia. Nel suo caso cosa la blocca? al di là del lockdown, cosa la spinge a non voler fare esami online? cosa accadrebbe se li provasse a sostenere? il lavoro di babysitter, a parte soddisfare il bisogno di indipendenza economica, quale altro bisogno soddisfa? le suggerisco di riflettere su cosa ci sia alla base del suo blocco, magari lavorandoci insieme a un professionista; se non ha modo di andare privatamente può provare a chiedere al centro per l'impiego della sua città dove a volte ci sono professionisti che si occupano di queste tematiche. Il rischio, infatti, è quello di fuggire da qualcosa che la fa stare male ma di cui non ha chiare le ragioni. Prendere consapevolezza dei propri blocchi aiuta a fare scelte consapevoli che tengano conto dei propri bisogni e non solo delle proprie paure.

Dott.ssa Luisa Fossati Psicologo a Firenze

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11 OTT 2020

Carissima gli obiettivi della vita si raggiungono con calma e pazienza. Il fatto che lei si senta non compresa potrebbe derivare da una scarsa autostima. Su questo aspetto potrebbe essere aiutata da un collega psicologo psicoterapeuta in un percorso motivazionale. Credo sia importante per lei anche considerare la sua insicurezza e fare chiarezza su ciò che desidera veramente. Cordialmente dott.ssa Peri Bonaria psicologa psicoterapeuta

Dott.ssa Peri Bonaria Psicologo a Massa

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9 OTT 2020

Gentile, la prima cosa che mi viene da dirLe é che ognuno ha il Suo tempo per raggiungere un obiettivo. Non serve, per sé stessi, fare paragoni con gli altri, se non a sentirsi peggio. Lei si sente incapace perché non in grado di raggiungere i cfu auspicati. Tenga anche in considerazione che, durante la vita, capitano eventi fuori dal nostro controllo che ci condizionano tanto e che influenzano il nostro rendimento negli obiettivi(prenda il covid o il lutto dei nonni). Quindi sono diversi i fattori da analizzare per spiegare il motivo per cui si sente in questo modo, e bloccata. Una soluzione, se si é resa conto che il corso di studi scelto non le dà soddisfazioni, ma anzi, Le causa malessere, é quella di cercare un ambito che possa fare piú a caso Suo. Riporta che Le piacciono i bambini (positivo il fatto che voglia essere indipendente e guadagnare da sé), potrebbe aiutarLa scegliere qualcosa di attinente. Per i Suoi genitori é importante che Lei prosegua gli studi, ma é piú importante che Lei scelga la strada piú giusta per sé. Valuti se il pensiero di cambiare facoltà possa aiutarLa a trovare serenità. Se cosí non é, sarà difficile per i Suoi accettarlo (e qui il problema non é Suo), ma deve fare ciò che sente, per il Suo benessere.
Se sente di essere sopraffatta da questa condizione caratterizzata da immobilità; sensi di colpa..., chieda un supporto psicologico che Le cosenta di affrontare ciò che sta vivendo, sviluppando risorse da poter utilizzare per sé stessa e per il proprio benessere.
Buona fortuna.
Dr.ssa Amanda D'Ambra.

Dr.ssa Amanda D'Ambra Psicologo a Torino

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