Non piaccio agli uomini e non riesco ad avere amicizie.

Inviata da Mirella · 14 feb 2020 Autorealizzazione e orientamento personale

Buongiorno, non riesco ad avere relazioni o amicizie, come è possibile? Prego di non partire con la manfrina del: curati di più o fatti degli hobby, o fai attività dove frequenti gente...non sono stupida e quindi magari pare ovvio che mi curo( anche molto); faccio molte attività, ho molti hobby ecc. Lavoro a tempo indeterminato e sto prendendo una seconda laurea. Sto facendo una bella carriera con uno stipendio che i miei coetanei si sognano, quindi non tiriamo in ballo l'insicurezza. Idem sono una ragazza molto educata, gentile, dolce e per bene e affidabile, quindi scartiamo il fatto che io possa essere stron.....Quando chiedono alle persone cosa pensano di me mi rendo conto che non mi sanno descrivere! E penso che il problema sia qui. Mi sembra assurdo che nessuno si faccia un'idea si di me di nessun genere: fortunatamente mi vedono intelligente e in gamba...per fortuna bah ma la descrizione si limita a questo: qualcosa non va. Ora questa è una cosa che mi rincoglionire. Faccio psicoterapia da due anni e la psicologa non è mai riuscita a farmi una diagnosi e ammette che non riesce ad inquadrarmi. Sono stata anche da vari psichiatri e altri psicoterapeuti e tutti hanno ammesso di non riuscire a capire il problema e a delineare la mia personalità. Ho letto una diagnosi di quando avevo 9 anni e anche lì c'è scritto che sono facilmente amabile( ma se non mi ama nessuno!!! Tutti mi dicono che sono facilmente amabile ma in realtà nessuno mi ha mai voluto bene: manco la mia famiglia che non mi rivolgono nemmeno la parola come se non esistessi) sulla diagnosi c'era scritto che era impossibile delineare la mia personalità: già a 9 anni!. Quindi quando mi si dice che non è importante la diagnosi io mi incavolo perché capisco che sono evanescente anche per dei terapeuti. Ah per le persone sono anche " particolare" che penso voglia dire stramba: forse è per questo che sono evanescente: non c'è interesse a conoscere una persona " particolare" come me. Ah io sono molto narcisista ma gli altri manco lo notano, quindi scarterei anche questa opzione. Io mi sento superiore e speciale e sono anche molto brava ad ottenere ciò che voglio essendo molto ambiziosa; però non sono cattiva e nemmeno manipolativa e comunque non entro mai in intimità per essere definita narcisa. Non so bene quale problema psicologico porti a diventare evanescenti. Forse è un disturbo dissociativo?

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Miglior risposta 15 FEB 2020

Buonasera Mirella per quale motivo si ostina a volere una diagnosi? Non ci spiega il motivo per cui è in terapia dall'età di 9 anni, ma se le fosse stata data già da allora una diagnosi secondo lei sarebbe cambiato qualcosa. Nella sua richiesta si è descritta con gli occhi degli altri: amabile, particolare, stramba. Mi ha colpito una frase però non entro mai in intimità, forse la sua difficoltà sta proprio lì. In qualsiasi relazione, amicale o meno, devo cedere all'altro pezzetti di me senza sentirmi sgretolare o danneggiata.
Ha mai intrapreso una terapia relazionale? Forse potrebbe aiutarla.
Saluti

Dott.ssa Concetta Lorico Esposto Psicologo a Piacenza

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18 MAR 2020

Buonasera Mirella. Nella sua presentazione lei esprime il bisogno di avere una diagnosi. Lo posso comprendere, perchè la diagnosi è un modo per veder certificata dagli altri (in questo caso da specialisti) la propria identità, di avere la risposta a "chi sono" e le indicazioni su cosa fare. Questo può diventare un modo per definirsi e presentarsi agli altri sotto categorie certe. Ma la invito a guardare questo tema sotto un'altra sfaccettatura. Lei riferisce di non entrare mai in intimità con l'altro. Entrare in intimità vuol dire esporsi emotivamente, esprimere i propri vissuti, i propri bisogni, ed i propri desideri all'altro al fine di avviare uno scambio emotivo ed affettivo. Se questo non accade l'altro non ha il metro, la misura, il confine, per capire chi è lei, cosa vuole, quale è la sua vera intenzione. La conseguenza è che si risulta inesistenti, inconsistenti. Capisco che non è semplice entrare in intimità ed esporsi. Ma le relazioni amicali e amorose si basano su questo scambio emotivo, altrimenti rimangono superficiali e scialbe, inesistenti.

Dott. Samuele Giovagnini Psicologo a Rimini

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16 FEB 2020

Salve Mirella, da quanto scrive è una persona interessante oltre che molto capace a livello cognitivo e comportamentale per cui capisco che non riesca a comprendere come mai non riesca ad avere relazioni significative nel campo amicale e delle relazioni intime. Non conoscendola posso solo ragionare in generale.
Se non riusciamo a legare con nessuno le possibilità sono sostanzialmente due: o ci poniamo in maniera poco “amabile”, magari a un livello che va oltre quello superficiale della cortesia e della buona educazione, oppure abbiamo a che fare con persone che fanno fatica a intraprendere relazioni o forse entrambe le cose poiché anche se fosse che incontriamo persone non molto socievoli e capaci a livello relazionale dovremmo comunque porci la domanda: come mai incontro sempre questo tipo di persone?
Quando dico poco amabile non mi riferisco a caratteristiche in sé negative ma magari legate al fatto che ci proteggiamo molto e non lasciamo che gli altri entrino appieno nella nostra vita. Facciamo in modo di non stare in contatto pieno con loro (e loro con noi). Questo spiegherebbe per altro il perché non riescono a descriverla molto bene e al fatto che ha l’impressione di apparire evanescente.
Da quanto dice di sé sembra che si ripeta un copione già vissuto in famiglia di essere poco considerata a livello affettivo. Non sembra che abbia ricevuto molto amore, o semplicemente non tutto quello di cui aveva bisogno, probabilmente sin da bambina, e ha investito molto sull’avere successo a scuola e poi nel lavoro per poter essere ammirata e amata. Forse si è anche sforzata di risultare amabile ma non ha raggiunto lo scopo di essere amata incondizionatamente, semplicemente per quello che è senza dover continuamente dimostrare di avere un valore.
Ovviamente sto solo ipotizzando e mi scuso se sto andando fuori dal solco. Di certo qualcosa che non funziona nelle relazioni c’è, e a volte è difficile da individuare se apparentemente abbiamo tutte le carte in regola per avere successo. Allora bisogna andare oltre le apparenze e a tal proposito le faccio un esempio: rispetto al fatto che si descrive sicura di sé non è detto che questo sia automaticamente un elemento di facilitazione (forse solo nell’approccio) se l’altro non lo è a sufficienza. Certo non spiegherebbe la sua situazione ma era solo un esempio di come a volte caratteristiche positive possano essere vissute in maniera negativa da chi in quell’ambito è in difficoltà.
Io comunque indagherei la sua modalità di stare in relazione che sembra evitare il contatto profondo con sé stessa e con gli altri. Le persone evitanti (come stile di attaccamento) vogliono ardentemente entrare in relazione ma la paura del rifiuto le porta a non avvicinarsi troppo agli altri. Quando questo succede può insorgere forte ansia e altri sintomi. Possiamo anche non accorgerci di esserlo se gli altri ci evitano ancora di più di quanto faremmo noi.
Sullo stile di attaccamento evitante e i tratti narcisistici (e non solo) ci sarebbe molto da dire ma temo di essermi spinta oltre quello che è corretto dire in presenza di una persona che non conosco. Anzi a tal proposito le chiedo scusa per eventuali inesattezze e supposizioni errate, volevo solo darle qualche indizio su cosa prendere in considerazione per spiegare la sua situazione.
P.s. forse la descrizione di facilmente amabile potrebbe essere sostituita con: “compiacente”?

Rimango a sua disposizione per eventuali chiarimenti

Un saluto

Dott.ssa Lucia Rinaldi

Lucia Rinaldi Psicologo a Roma

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15 FEB 2020

Buonasera Mirella,
credo che sia davvero molto complesso fare una eventuale diagnosi da qui perché credo lei possa comprendere manchino molti elementi tra cui un contatto personale. Detto questo una diagnosi è comunque una scatola in cui mettere delle cose e non una soluzione ai problemi. Lei dice che gli altri non si accorgono del fatto che sia narcisista, ne è certa? Ha provato a chiedersi se forse non è il modo in cui si pone a far allontanare possibili compagni o amici? Magari può affrontare questi temi con la sua terapeuta. Cordiali saluti.
Dott.ssa Cristina Costanzi

Dott.ssa Cristina Costanzi Psicologo a Lavena Ponte Tresa

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