Non mi piace più la mia vita

Inviata da Rusev · 30 gen 2019 Crisi adolescenziali

Salve. Sono un ragazzo di 20 anni e ultimamente, forse anche a causa della moda della 10 year challenge, mi sto rendendo conto che la mia vita è davvero peggiorata rispetto a quando ero piccolo... Forse non è così, e sono solo io ad essere annoiato, non so. Comunque, i miei genitori sono separati, da tre anni ormai, e ora vivo insieme a mio padre, la sua compagna e la sua bambina: sono piovute dal cielo, per carità, lei è una donna straordinario e la bambina, pur trovandola parecchio maleducata, dà un pizzico di brio in più nella mia vita, le voglio bene. Il punto però è che mi manca mia mamma... Quando vado da lei, in genere vado a pranzo una o due volte a settimana, e sinceramente sento tutto molto forzato, nel senso, quando vado da lei mi sento molto forzato a parlare con lei, a trovare argomenti di conversazione ecc. quando io "in realtà" sono una persona molto sulle mie, mi piace fare le mie cose da solo e anche quando sto a tavola a casa di mio padre non sento la necessità di fare conversazione... Quando vado da mia mamma invece no, mi sembra ingiusto andare da lei e non considerarla, quindi cerco di rendere piacevoli queste poche ore in cui stiamo insieme, ma al tempo stesso la cosa mi rattrista, il fatto che non ci sia naturalezza, diciamo... Poi ho anche una sorella più grande, ha 30 anni: quando ero più piccolo eravamo praticamente inseparabili, ora lei convive col suo fidanzato e non ci sentiamo e vediamo quasi più... In realtà lei mi era già scaduta, qualche tempo fa le ho prestato dei soldi che sto ancora aspettando mi restituisca, avevamo anche litigato, ma ci siamo un po' riappicificati, e le poche volte che ci vediamo non ho problemi a stare con lei... Però ogni tanto penso a come era il nostro rapporto quando io ero un po' più piccolo, e mi manca. Inoltre, gli altri parenti: ecco, quando ero più piccolo, ovviamente li vedevo solo e quando andavo da loro insieme ai miei genitori, ora che sono un po' più grande invece mi sento in colpa che non li vedo spesso, potrei benissimo andare da loro di mia iniziativa per vederli, però anche qui, lo stesso discorso di mia mamma, di per sé non sento la necessità di andare a vederli, ma al tempo stesso mi rattrista che non ne ho voglia, perché penso che invece ne dovrei avere... Sopratutto con i parenti della parte della mia mamma: voglio loro un gran bene, le poche volte che li vedo però provo un enorme tristezza, sopratutto se penso a una decina di anni fa, era tutto così semplice... E infine, vorrei parlare di un mio amico di infanzia: abbiamo fatto le elementari e le medie insieme, con le superiori abbiamo fatto scuole diverse e ci siamo allontanati gradualmente, anche se ogni tanto ci vedevamo. Al giorno d'oggi invece non ci vediamo quasi mai, l'ultima volta sono andato da lui solo per farmi regalare un videogioco che a lui non piaceva più, parliamo di Settembre ormai; non sento il bisogno di andare da lui, proprio perché a me piace stare da solo, però solito discorso, mi sento triste pensando a come era qualche anno fa, diciamo nel 2010/2011, quando avevamo 12/13 anni... E' come se fosse successo qualcosa in me, ma non riesco a capire che cosa... Riguardo me, al momento purtroppo sono disoccupato, sto facendo volontariato e mi sta piacendo parecchio, ma mi sento davvero umiliato quando mio padre o dei suoi conoscenti provano a raccomandarmi da qualche parte, più che altro perché io non so proprio che lavoro voglio fare, non me ne frega niente, e provo un disagio incredibile quando provano a raccomandarmi... Mi sento un po' come se fossi ancora un bambino, me ne rendo conto specialmente quelle volte che, con mio padre, andiamo a trovare un mio cugino (Adulto e sposato), con i suoi figli che mi fanno giocare a calcio con loro: io mi diverto un casino, poi però mio cugino, di nascosto, mi dice di dire ai bambini di smettere con una scusa, e così mi tocca sentire discorsi deprimenti "da adulti" tra mio padre e mio cugino, quando invece vorrei tanto continuare a giocare a calcio con loro... Per essere felice io penso di avere bisogno che la mia vita torni come era anni fa, con la mia famiglia ancora unita e più naturalezza in generale nei rapporti. Come hobby principalmente ne ho due, andare in palestra e giocare ai videogiochi, però anche qui, ogni tanto mi intristisco, da una parte per l'assenza di risultati, e dall'altra perché ogni tanto provo disagio a giocare alla Play con mio padre in casa, però mi piace... Non ho mai avuto una fidanzata, mi piace anche seguire il calcio e il wrestling: sul calcio poco da dire, apparte che quando durante l'estate non c'è mi intristisco molto (In generale, da quando sono "diventato grande" non sopporto affatto l'estate, mi tocca andare al mare con mio padre e passare le giornate da solo ad annoiarmi...), sul wrestling anche qui, ultimamente per dei motivi che non sto a dire mi sta piacendo meno del solito, e inoltre se penso a come era quando ero bambino (Con i lottatori che c'erano ecc.) mi intristisco un sacco. Vorrei tanto che tutto torni a come era qualche anno fa, purtroppo nessuno capisce il mio malessere, nel frattempo il tempo passa e la situazione peggiora. Fra un po' faccio 21 anni, e sinceramente vorrei tanto compierne 13/14, per come mi sento dentro...

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Miglior risposta 30 GEN 2019

Carissimo,
mi sembra che il problema di fondo sia uno: la paura di crescere, il rifiuto di diventare adulto. Infatti è disoccupato ma non ha la minima idea di che lavoro vorrebbe fare, cioè rifiuta una cosa da adulto. Le consiglio di rivolgersi ad uno psicologo della sua zona o presente sul web ma che usi Skype al fine di superare questa paura di crescere e vedere cosa inconsciamente rappresenta per lei l'essere adulto.
MI faccia pure delle domande se ne ha bisogno!

Dott. Angelo Feggi - Psicoanalista Genova

Dott. Angelo Feggi Psicologo a Genova

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20 FEB 2019

Caro rusev, mi sembra di capire che lei sia privo di stimoli e che tenda a rimanere ancorato ad un passato che percepisce come più felice. La crescita è un processo naturale e inevitabile, può spaventare, tuttavia nulla ci impedisce di mantenere in noi una parte “bambina”, si tratta di trovare un equilibrio. Il fatto che lei stia affrontando un periodo difficile non vuol necessariamente dire che la sua vita sia peggiorata, questo può essere un momento di passaggio, devi cercare di proiettarti verso il futuro, non importa se tu non sappia ancora cosa fare, a 20 anni non tutti lo sanno.
Sembra che lei abbia molte passioni, le sfrutti per ritrovare la motivazione in se, per non annoiarsi e per stare in compagnia, è bello che tu sappia stare da solo ma i rapporti sociali sono importanti anche per non sentirsi triste, un amico potrebbe aiutarla e ascoltarla quando si sente giù.
Mi sembra di capire che lei non abbia ancora ben superato la separazione dei suoi, e questo le preclude un rapporto sano con loro e può averla portata a chiudersi in se stesso e a voler tornare a vivere nel passato, ma purtroppo questo non è possibile. Mi sembra un ragazzo con molte risorse deve solo imparare a sfruttarle. Le consiglio di parlare con uno psicologo che potrebbe aiutarla a superare degli aspetti irrisolti della sua vita e aiutarla ad andare avanti, sempre meglio

Synesis Psicologia® Psicologo a Carnate

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31 GEN 2019

Caro Rusev, mi sembra che tu non voglia crescere, ma purtroppo la vita non risparmia a nessuno questo difficile compito! Tu hai 20 anni , quindi considera il lato positivo. Puoi decidere quanto stare con ognuno dei genitori. Inoltre dovrai decidere cosa fare. Se non ti piace studiare occorre che ti impegni in qualsiasi tipo di lavoro, non ho mai sentito nessun disoccupato che sia felice. Nella tua descrizione ci sono diversi elementi che fanno supporre uno stato depressivo. Se così fosse, dovresti parlarne con un/una terapeuta. Un cordiale saluto
Leopoldo Tacchini

Dott. Leopoldo Tacchini Psicologo a Figline Valdarno

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30 GEN 2019

Gentile Rusev,
Mi dispiace tanto per ciò che sente emotivamente in questo momento, emerge tanta solitudine nonostante abbia persone intorno a lei. Accettare la separazione dei propri genitori non è facile ed automatico così come comprendere che il padre si è rifatto una famiglia. Per stare bene tuttavia, è necessario adattarsi alla realtà e nel presente sembra che lei faccia fatica. La famiglia materna è una parte importante della propria storia, provi ad essere maggiormente autentico con la mamma e la sorella. Cerchi di frequentarle con maggiore frequenza anche controvoglia. Attualmente sembra che lei viva un po' di crisi generale rispetto questi vissuti, cerchi di non isolarsi ed esca maggiormente, le tecnologie sono utili ma non sostituiscono rapporti reali. Le relazioni sociali sono importanti...
L'ideale sarebbe poter avere un sostegno psicologico anche presso un consultorio pubblico o presso uno studio privato.
Resto a disposizione
Cari saluti
Dr.ssa Donatella Costa

Studio Psicologia e Benessere Psicologo a Rezzato

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