Sono un ragazzo da sempre molto insicuro e instabile. Dico instabile perché sono capace di intraprendere mille attività, mille corsi, frequentazioni e università senza mai arrivare al nocciolo, anche se sono attività, persone che ho scelto io. Le situazioni dopo un po' mi annoiano ma annoiano a morte, non ho mai amato per davvero e non so cosa significa.. forse quello mi manca. Mi sento solo da una vita nonostante sia un tipo che generalmente piace ma questo non vuol dire niente.. la bellezza non serve a nulla. Vorrei solo capire perché non riesco a sviluppare delle preferenze alla soglia dei quasi 24 anni.. perché non ho ancora sviluppato una personalità?? Mi sento un immaturo, un ibrido neanche so trovare definizione. Tutto ciò mi provoca un enorme senso di tedio.. sono uno che rimugina molto, quasi in maniera ossessiva molto analitica e tutto ciò mi ha portato con il tempo a sviluppare grandi quantitativi di ansia che cerco di eliminare con tic nervosi.. per fortuna quando sto in mezzo agli altri ho un buon autocontrollo. Sono un guscio vuoto e ne sono consapevole e la cosa più brutta e che adesso non provo neanche più angoscia, sono completamente anestetizzato come se tutto ciò fosse normalissimo.
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24 FEB 2016
· Questa risposta è stata utile per 4 persone
Buongiorno, in effetti si è presentato con tre lettere YJL. Il che è davvero poco ma NON nulla, circa l'identità...
Mi sembra difficile, che almeno a livello inconscio Lei non provi un pochino d'angoscia, o per dirla meglio: che non abbia nemmeno un desiderio, altrimenti non avrebbe nemmeno scritto questa richiesta! Ecco in fondo potrebbe scoprire molto di sé proprio cominciando dai suoi desideri. Per il resto non tema perché leggendo il suo racconto ad uno psicologo (almeno a me) vengono in mente almeno due/tre ipotesi diagnostiche... Pertanto Le consiglio vivamente di raccontare ciò che ha raccontato ad uno psicologo (meglio in carne ed ossa), in modo che Lei stesso possa riprendere in mano la sua situazione. Buona Vita!
1 MAR 2016
· Questa risposta è stata utile per 3 persone
Caro
è una lettera molto interessante e inquietante.
L'interesse è dato dal modo dettagliato con cui hai descritto il tuo stato d'animo e l'inquietudine è data da quello che ci hai detto di provare.
Trovarsi interiormente vuoti, e pure senza emozioni, che si collegano a questo vuoto è (pur non sembrandolo) molto doloroso.
Per questo se tu provassi una emozione io credo che sarebbe di dolore.
A mio parere quello che tu non sei riuscito a definire nell'arco di questi 24 anni, non è tanto la tua individualità, quanto il tuo posto nel mondo.
Cerco di spegarmi meglio: non sei riuscito (fino ad ora) a collegarti significativamente agli altri e, di conseguenza, non hai potuto ricavare dai rapporti significativi, il senso di essere un individuo insieme ad altri, in rete di unione e di reciprocità.
Non hai potuto ricavare il senso del tuo valore.
Quindi, a mio parere, tu dovresti partire (in un contesto di psicoterapia) dal tuo "essere nel modo" con gli altri, nello scambio, nell'esserci, nel fare, anche nello sbagliare, come momento inevitabile di apprendimento, ma tuttavia nell'accettazione di te come essere che aiuta ed è aiutato.
Di qui la tua "crisi esistenziale", caratterizzata da questo vuoto doloroso, che pure ha perso il suo dolore, dovrebbe iniziare a riempirsi e a darti alcune soddisfazioni,: essere con altri, fare delle cose, condividere, sperimentare.
Questo è il mio pensiero, che ne pensi?
Puoi, se vuoi, anche commentarmi in mail privata.
Un caro saluto
Dott. Silvana Ceccucci Psicologa Psicoterapeuta.
25 FEB 2016
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Salve, concordo con i colleghi che le consigliano di rivolgersi personalmente ad uno psicologo, è senza dubbio il modo migliore per affrontare Tutti i 'quesiti' che si rivolge e ci rivolge.
Dal mio punto di vista noto una totalizzazione dei suoi stati d'animo a tutti, o quasi, i suoi ambiti di vita. Sarebbe interessante 'parcellizzare' per individuare le risorse che intanto la stanno sicuramente aiutando ad affrontare la quotidianità.
25 FEB 2016
· Questa risposta è stata utile per 3 persone
Gentile Vjl,
penso che lei debba cominciare con il non svalutarsi troppo a prescindere dal suo malessere.
Il fatto stesso che descrive bene come funziona e non ne è contento ma ne è consapevole le permette di poter scegliere se fare qualcosa per prendersi cura di se stesso come ognuno, a partire a mio avviso dalla post-adolescenza,
dovrebbe almeno pensare di poter fare per quanto possa avere avuto difficoltà precedenti intrafamiliari che lo abbiano potuto eventualmente danneggiare.
E' chiaro che troppa energia senza struttura può comportare di iniziare tante cose senza portarne a termine nessuna e la stessa cosa può capitare nelle relazioni per cui diventa difficile mantenere una relazione affettiva stabile.
Anche il pensiero ossessivo e l'ansia che alla fine può cedere il posto, come lei lamenta, all'apatia, rientrano nello squilibrio tra energia e struttura della sua personalità.
Metta la sua consapevolezza al servizio della ricerca del suo benessere con l'intraprendere un percorso di psicoterapia preferibilmente cognitivo-comportamentale che includa anche tecniche di rilassamento autogeno.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
25 FEB 2016
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Gentile YJL,
a volte può essere necessario fermarsi e guardarsi dentro, con l'aiuto di un esperto che aiuti a cercare se stessi. il vuoto che senti probabilmente è solo il timore di andare più in profondità e conoscere la parte più vera di sé. vivere con un senso di apatia e noia, anestetizzato, ti impedisce di immergerti nella vita e stringere relazioni efficaci e autentiche...per questo ti stanchi subito: tutto resta troppo in superficie e non sie mai coinvolto. parlare con qualcuno servirebbe a lasciarti andare, allentare le difese e capire cosa ti blocca, cosa impedisce alla parte più autentica di te di venir fuori...
24 FEB 2016
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno Vjl, lei lamenta ,all inizio della sua email, la sua incapacita a portare a termine gli impegni presi come anche la incapacita ad avere relazioni significative. Da questo io credo che lei stia fuggendo dalle sue responsabilità per paura di deludere se stesso,dal momento che non si sente pronto ad affrontare la vita come un adulto. Il fatto che lei non senta nulla è caratteristico del processo di rimozione, per cui lei non è più a contatto con le sue emozioni, perche le fanno paura e si rifugia in rituali che servono a scaricare la ansia ma non la aiutano ad affrontare la situazione. Le consiglio un percorso di psicoterapia. Cordiali saluti
24 FEB 2016
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno YJL, partirei da un fatto molto positivo: stai chiedendo aiuto, ed è una scelta molto importante! Significa che almeno un desiderio ce l'hai, ed è quello di cambiare la situazione che stai vivendo. È fondamentale averne la consapevolezza che ha tu per poterla affrontare.
Ti consiglio di consultare direttamente un professionista della tua città cosicché tu possa intraprendere un percorso con lui e venirne a capo. Così potrai capire se il momento che stai vivendo ha delle cause scatenanti e quali, e trovare quindi le risorse giuste per arrivare a superarlo.
In bocca al lupo!