Non guarderò mai più nessun'altro come lui

Inviata da Carmelo G · 27 giu 2018 Terapia di coppia

Ho 20 anni, timido, riservato, insicuro sin da piccolo. L'ho conosciuto per caso, su un social. 1400 km di distanza ci separavano. I suoi occhi mi ispiravano così tanta tenerezza e ingenuità che non ho resistito, dovevo dirglielo. E da un banale "belle le foto", scritto il 18 marzo 2016 alle ore 11:37, tutto nacque. La mia vita cambiò in modo definitivo.. ci piacevamo così tanto ... Era dolcissimo, io altrettanto. Colmavamo tutte quelle lacune che ci facevano sentire incompleti. Parlavamo ogni sera su Skype, una sera, una Delle più belle della mia vita, mi chiese "vuoi essere il mio fidanzato?". Scoppiai in lacrime. Nonostante tutto, nonostante i km lui aveva così tanto coraggio, mi disse che sarebbe venuto a trovarmi, che non mi avrebbe mai abbandonato. Così fu, all'aeroporto le mie gambe non reggevano ...quando lo vidi uscire, per un momento andava tutto bene, il sole splendeva, tutto aveva colore ed io ero felice. Ho passato i 3 giorni più belli della mia vita insieme a lui, non conosco giorni più felici, è e sarà il mio 1 amore per sempre. La difficoltà a fare amicizia e ad aprirmi, con lui non esisteva... A tal punto di trasferirmi da lui, e stare insieme come c'eravamo promessi. Fino a che arriviamo a quel maledetto ottobre 2017, dove lui era tanto diverso, da un po' di giorni. Mi ha lasciato così, come se non valessi più nulla...magari perché voleva libertà come la aveva prima, e con me era tutto più serio. Non so perché. Ma una cosa è certa, nonostante la lontananza (di nuovo), io continuerò ad amarlo, nonostante siano passati 7 mesi, non c'è un giorno che io lo ami di meno, non voglio più guardare un altro ragazzo, non mi interessa proprio. Lui sa che lo amo, ma lui dice di vedermi come amico. Eppure mi scrive ogni giorno, ed io, anche se soffro, accetto di parlargli sperando che un giorno possa dirmi "io ti voglio ancora". Perché adesso il mondo si è spento, adesso il sole non mi scalda più come prima, e i colori non sono più come prima. Io respiro e basta, tiro avanti senza cuore. Il mio cuore l'ho lasciato in quella casa, prima di andare via definitivamente. È normale che non voglia più nessuno accanto? Nemmeno riesco a immaginarlo accanto a me nonostante tutti questi mesi di """elaborazione""". Nessuno mi guarderà più nel suo modo, ci leggevo l'amore nei suoi occhi, nessuno mi sussurrera' come lui, abbracciarmi come lui, consolarmi come faceva lui. Non voglio più sentire la parola amore, mi fa quasi ribrezzo, sto diventando un mostro. A volte guardo quelle coppie felici e provo rabbia. perché loro si e io no? Infondo piacerebbe anche a me ricevere un buongiorno dolce al mattino. Non stringerò più la mano ad un altro, o guardarlo negli occhi, dedicargli canzoni, ballarci insieme, passeggiare... vi prego portatemi indietro nel tempo, adesso non trovo senso a niente, sorrido solo per far felice mia mamma e non farla preoccupare, ma certe mattine non vorrei proprio svegliarmi credetemi. Vado a letto con un po' di speranza pregando che domani sia un giorno migliore. E la cosa più buffa è una: io sono un ragazzo introverso e riservato, ho dei muri alti insormontabili, e nessuno li aveva mai superati, perché ho sempre pensato: io basto a me stesso, non ho bisogno di nessuno, riesco a starmene solo bene. Ma lui mi ha scosso tutto, non capisco più niente, perché adesso non è come prima ?? Perché adesso sento la sua mancanza e mi sembra di non andare avanti senza lui? Forse perché ha abbattuto muri che in tanti anni nessuno mai è riuscito ad abbattere (e mai riuscirà).E non credo quando mi vengono a dire morto un papà se ne fa un altro, che razza di detto superficiale e schifoso è mai questo?!? La gente non si sostituisce come oggetti, no io non sono così, e so che mi troverò male nella vita, ma va bene così, me ne farò una ragione e starò da solo, infondo avevo ragione qualche anno fa...Io ho fatto una promessa a R., l'avrei amato per sempre, e quest'ultima manterrò, anche se non ricambiata, col sole o con la pioggia, non mi arrenderò mai.

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Miglior risposta 29 GIU 2018

Gentile Always,
capisco il suo dolore per la perdita di una persona che era riuscita a capirla e le aveva permesso di essere stesso esprimendo liberamente i suoi pensieri.
È vero le persone non sono oggetti e non possiamo cestinarli con facilità, ma proprio perché sono persone dobbiamo accettare che possono cambiare, provare nuove emozioni e avere il coraggio di lasciarle andare.
Ora il dolore è troppo grande per pensare ad un altro amore, ma il tempo l’aiuterà a capire che è possibile avere un nuovo affetto, che sicuramente non potrà mai essere come R., ma propria nella sua diversità potrà portarla nuovamente ad essere sereno.
Consideri la possibilità di concedersi uno spazio psicologico di ascolto, in cui poter essere accolto e libero di esprimere quanto sta vivendo in questa delicata fase della sua vita.
Un caro saluto
Dott.ssa Vanda Braga

Dott.ssa Braga Vanda Psicologo a Rezzato

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28 GIU 2018

Le grandi acque nn possono spegnere l'amore né i fiumi travolgerlo.....si dice spesso che nelle relazioni il partner è l'altro significativo, quello per il quale amare se stessi o un altro è la medesima cosa; che nella relazione con l'altro ,significativo, realizzo la mia libertà di individuo...... impegnarsi solo con uno che interessa veramente toglie completamente senso a tutto il discorso è prefigura un individuo talmente legato ai suoi interessi da essere, di fatto,incapace di attuare una relazione proprio con l'altro.
L'aspettativa che quella relazione duri nel tempo fa si che scaturisca l' impegno....ma per quanto riguarda ciascun rapporto tra soggetti ognuno sa a malapena quando e come comincia, se e come continuerà. Il desiderio reciproco è che tutto venga messo in comune .
Il desiderio è l' illusione che spinge i due fin qui, cedendo il posto alla speranza di riuscire a sostenere reciprocamente il peso dei rispettivi bagagli, che restano in gran parte misteriosi per entrambi. Se il peso del bagaglio è diventato insopportabile : bisogna aprirlo e vedere cosa contiene, scartare il superfluo, utilizzare al meglio il necessario e, forse mettere insieme quello che si prende da ciascun bagaglio, e inventare qualcosa di completamente nuovo. L'amore è un patto di alleanza e l'alleanza è un patto d'amore ma l'amore per il prossimo non consiste nell'annientare se stessi o nel disinteressarsi di sé. Non si tratta di dimenticarsi per l'altro...ma di pensare a sé e di volere sé in funzione dell'altro per lui e per se stessi distintamente.
Non è possibile amare l'altro se non attraverso l'amore di sé .. questa esperienza, per lei la prima ,deve essere la rampa di lancio per un futuro in cui lei possa arrivare ad un amore di sé di qualità superiore..amore di sé e dell'altro in un processo che adesso le procura sofferenza ... sofferenza per la separazione ...dalla quale potrà solo imparare a riconoscere il suo valore interiore come compagno di vita ...
Ascolti le sue emozioni e non sia severo con se stesso ... le lasci fluire e si guardi intorno..come se dovesse guardare oggi il mondo per la prima volta , con quella meravigliosa curiosità che ci appartiene, consapevole delle sue meravigliose potenzialità.
Chieda aiuto ad un terapeuta per affrontare questo periodo di difficoltà...si farà sicuramente un regalo prezioso.
Con affetto
Anna Maria Della Grotta.

Anonimo-168174 Psicologo a Roma

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28 GIU 2018

Gentile Always,
mi perdoni ma non capisco la sua richiesta. O meglio, l'unica richiesta esplicita che fa è "riportatemi indietro nel tempo". La sua condizione emotiva e cognitiva è comprensibile dopo la fine di una storia d'amore importante, certo però, sono passati sette mesi, che clinicamente sono significativi. Lei sembra ben deciso sul come proseguire la sua vita e non chiede aiuto a riguardo, non vede alternative: solo, dietro alle sue mura. D'altra parte ci riporta anche un disagio emotivo quotidiano, una sorta di apatia e assenza di emozioni (il sole non mi scalda più), vorrei chiederle se è questa una richiesta, un cercare di farci capire che in fondo, nonostante abbia deciso di rimanere solo lei voglia stare meglio. E questo è più che legittimo. Non può certo trarre benefici da una frase come "morto un papa se ne fa un altro", un papa non è mica un fidanzato. Nonostante questo in un qualche modo si deve pur andare avanti con un po' di serenità, mai dimenticando sia chiaro. E per fare questo, passati sette mesi come lei riporta, probabilmente sarebbe di grande giovamento un percorso con uno psicologo o psicoterapeuta.

Cordiali saluti e in bocca al lupo,
Dott. Paolo Zandomeneghi

Dott. Paolo Zandomeneghi Psicologo a Rovereto

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