Ho 32 anni, vivo a Londra e sono impiegata in una multinazionale come grafica, mio marito è un manager nell'industria delle telecomunicazioni e non abbiamo figli. A parte il fatto che mia suocera continua a dire che si trasferirebbe da noi se ne avessimo bisogno (che fortuna!) e che mi racconta sempre di quanto è orgogliosa di aver lasciato gli studi quando era giovane per tenersi suo marito e adattarsi a lui che invece studiava, adesso la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata questa: mia sorella organizza la prima comunione di mia nipote e tiene conto delle esigenze di tutti i parenti con bambini che stanno fuori da Catania e che non possono fare tardi, mentre anche se io le dico che in quel fine settimana ho una convention di lavoro e non posso arrivare prima di domenica (anche se sono disposta a spendermi mezzo stipendio pur di essere presente) lei continua ad insistere che deve dare retta a chi ha figli. Bene grazie...Ergo io e mio marito che non ne abbiamo dovremmo sempre adattarci alle esigenze degli altri? Non è accettabile non avere figli?
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28 APR 2015
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Gentile Melania,
La sensazione di essere tenuta meno in considerazione per la questione figli la fa giustamente arrabbiare, ma forse in questo caso sono in gioco altre dinamiche familiari e di comunicazione tra voi. Lei ha una sua famiglia con suo marito (e questo è un dato di fatto, anche senza figli) e un suo modello familiare che non incontra quello degli altri suoi familiari. Le dirò di più, da un punto di vista potrebbe anche essere invidiata (sembra una donna di successo e con esperienza). lei si sente però messa in secondo piano per il non avere figli e perchè le scale di valori non sono (e non possono giustamente essere) adesso le stesse. Porti avanti il suo modello familiare e i suoi obiettivi con distacco da questo tipo di commenti. Al massimo io potrei ritenere importante in futuro, se lo vorrà, un chiarimento sul tipo di scambio e di comunicazione con i suoi familiari. Certamente è impossibile accontentare tutti, ma le stesse cose se le fossero state comunicate con rispetto e empatia non la avrebbero così offesa. Per cui, a di là del discorso figli, la sollecito a interrogarsi sul rapporto con questi familiari e con sua sorella, sulle vostre rivalità, ma anche sulle alleanze possivili, pur rispettando le vostre preziose diversità.
13 MAG 2015
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Melania,
la realtà è che no avere figli è accettabile ma spesso malaccetto. In una società famigliocentrica come quella italiana, poi, la famiglia classica assume un valore aggiunto che implica un disvalore per tutti coloro costruiscano realtà relazionali diverse. Le cose cambieranno, certo, e chi vivrà in futuro godrà delle lotte e dei disagi di chi ha subito discriminazioni ma che poi, alla lunga, ha prevalso. Lei non è affatto solo a vivere questo disagio. Faccia valere la sua vita agli occhi degli altri e si prepari ai colpi, perché ce ne saranno ancora ma già sa che non possono abbatterla anche se si sentirà abbattuta.
30 APR 2015
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Gentile Melania,
I figli dovrebbdro essere espressione di una scelta codivisa dai partner della coppia,, ne' sostegni per la vecchiaia, ne' mezzo di sentirsi utile per i nonni,, e neppure esperssione di adesione agli stereotipi sociali secondo cui figli uguale famiglia.
Ritengo chr i figli debbano essere frutto di una decisione comune nella consapevolezza degli impegni e delle rrsponsabilita' che essi comportano. Comprendo l'amarezza del suo scritto, ma colgo anche tanta soddifazione e appagamento e dalla vita di coppia e dalle scelte professionali. Lasci scorrere le chiacchere, e vuva questa scelta come un vostra scelta di adulti maturi, che possono aver dato un vslore diverso alla genitorialita', a favore della propria autorealizzazione. Con tanto affetto
Dott. Annalisa
Orsenigo
28 APR 2015
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Cara Melania,
ognuno deve seguire i propri talenti, capacità, interessi ed intuizioni. Lei lo ha già fatto costruendosi una vita propria. Continui su questa strada. Troverà sempre delle difficoltà quando si dovrà confrontare con persone (e anche parenti), che hanno una visione della vita e delle priorità diverse dalle sue. Cerchi di mediare ove è possibile (lo sta già facendo dicendosi disposta a spendere metà del suo stipendio pur di essere presente alla festa preparata da sua sorella), ma non lasci che una visione lontana dalla sua intacchi le sue certezze. Persegua il suo cammino con la giusta tenacia e sia sempre sé stessa.
Le auguro buona fortuna.
Dott.ssa Chiara Canonici
27 APR 2015
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Gentile Melania, spesso non è possibile accontentare tutti.
Ognuno ha le sue priorità, per qualcuno sono i figli, per altri il lavoro, la famiglia, il marito o la moglie e via così.
Ritengo importante un'altra cosa. Lei quale ordine di priorità dà? Far contenta la suocera è più importante di star bene con se stessa? Faccia le sue scelte, senza pretendere di essere compresa dagli altri. Porti avanti le sue decisioni, ed una volta che per lei saranno stabilite, chi vorrà la seguirà. Forse non sarà popolare nella sua famiglia, ma è meglio essere ben vista da una suocera, con cui non si va d'accordo (?), piuttosto che vivere la cosa serenamente?
Non è sempre facile accontentare tutti, quindi almeno cerchiamo di stare in pace con noi stessi.
Resto a sua disposizione,
Dottor Antonino Savasta.
27 APR 2015
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Carissima Dott.ssa Talamo, come mi aspettavo non vengo capita nemmeno qui. Forse per lei come per altre donne il lavoro non è meritevole di considerazione, ma come ben saprà il lavoro serve a mangiare, pagare le bollette e prendersi cura della propria famiglia, si perchè la mia è una famiglia anche se senza figli! Il mio lavoro rende felice me e mio marito e anche noi siamo persone! Considerate spesso di serie B perchè non siamo genitori... In più se io mi scapicollo e mi faccio 3 ore di volo da Londra i loro bambini potrebbero anche dormire un'ora in meno, non avrebbero certo problemi di salute per questo!
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27 APR 2015
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Gentile Melania, ognuno ha diverse priorità e magari sua sorella pensa che sia giusto dare priorità a chi ha figli rispetto alla sua convention. Può provare a spiegare a sua sorella che per lei gli impegni lavorativi sono comunque importanti, e che entrambe potete venire incontro l'una alle esigenze dell'altra. Quando c'è un malcontento è importante riuscire a parlarne ed esporre le proprie argomentazioni in merito per addivenire ad un comune accordo senza cadere così in successivi sentimenti di colpa o frustrazione per non essere capite.
Cari saluti
Dott.ssa Barnaba - Taranto
27 APR 2015
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carissima, avere figli è diverso dal non averne. chi ha figli non è libero e deve, dico e ribadisco deve, dare la priorità a loro. ad esempio se un figlio è malato a letto non può andare alle convention. quindi non si tratta di una gara ma di capire che il lavoro e le persone non sono sullo stesso piano, ed i figli sono persone.