Non capisco quale sia la verità
Salve, sono una studentessa di psicologia,
ma devo dire che mi risulta difficile cercare di analizzare al meglio quale sia la reale situazione. Qualche anno fa, una ragazza era molto presa dal mio fidanzato. Era un brutto periodo per noi. Lui lavorava sempre e lei lavorava nello stesso albergo, ma avevano due ruoli differenti. Lei però non appena aveva l'occasione di guardarlo o di fargli un complimento lo faceva. In quel periodo era tutto complicato, perché noi eravamo abituati a stare sempre insieme, ma dato il cambio di lavoro non è stato più possibile, anche se a pochi km di distanza. Io ero molto gelosa e lo assillavo parecchio così dopo è stato costretto a non dirmi più ciò che accadeva e ad allontanarmi anche se non in maniera decisa e costante. Diceva di amarmi ma che il mio atteggiamento non andava bene perché era costretto ad essere sempre gentile a lavoro, e che era meglio se stava un po’ da solo. Devo precisare che per lui il lavoro era molto importante, perché avendo avuto problemi familiari, il lavoro era l'unica fonte di soddisfazione,per quello che penso io, lui lavorava 14 ore al giorno per tre mesi. Era una stagione estiva. L'anno successivo una mia stretta parente che lavorava ormai da due anni con lui, mi ha detto di una loro collega, il quale sembrava essere attratta dal mio uomo. Dopo avergli detto che questa mia parente mi aveva raccontato di questa ragazza, lui mi ha detto di non essersene accorto di quell'interessamento a lui rivolto. Ho dovuto...da ragazzina liceale che ero, chiamare un suo collega che mi ha ammesso che il mio fidanzato, come tutti in quella struttura, si era accorto di quell'interessamento. Mi ha sempre detto di non essere mai stato interessato a lei, ne tanto meno a quello che diceva, e di non avermi detto niente per paura di perdermi a causa della mia eccessiva gelosia. Dopo 4 anni di insistenze "non continue" a causa dei miei dubbi, mi ha invece ammesso, dopo avermi ricordato che io prima di lui ho pensato di tradirlo, perché mi sentivo abbandonata da lui, di averci fatto un pensierino ma che è durato pochissimo, circa due settimane e di aver pensato a questi apprezzamenti,ma solo perché io urlavo sempre e a lavoro erano sempre tutti nervosi e arrabbiati gli uni con gli altri. Di aver pensato di tradirmi e che si sentiva liberato..dopo vari litigi dovuti a questa nuova informazione che onestamente non mi aspettavo da lui, ha iniziato piano piano a dirmi che non era vero che aveva pensato di tradirmi, che erano solo I complimenti a fargli piacere a causa dei litigi con me e con questa mia parente. Ora sono mesi che è rimasto di questa versione. Io però mi trovo in forte stato di ansia, di dubbi, anche se so per certo che non mi ha tradita. Per me parlarne è diventata un’ossessione, anche se ora mi ripete che non gli importava nulla di lei, e che mi ha detto di averci fatto un pensierino solo per farmi stare zitta, dato che insistevo con le domande. Sono bloccata, perché ogni volta che cerco di essere felice mi ritornano alla mente solo i momenti in cui eravamo felici, e subito dopo I momenti in cui ha detto di aver pensato di tradirmi. Ed è qui che io non riconosco più lui e la nostra relazione. Lui mi ama molto, e vorrebbe non parlarne più perché per lui è stata una futilità, a quanto dice. Ma io che in quel periodo in cui lui lavorava stavo malissimo e avevo perso dei chili, ad oggi la vedo a modo mio, mi sento tradita anche se non fisicamente. Non so quale sia la verità..se ha pensato di farlo o no. Ma lui non vuole più parlarne, ed io mi sento sola e vedo il mondo in bianco e nero. Mi sono anche bloccata con lo studio, perché non ho più la concentrazione di studiare da un anno a questa parte. Attendo vostre risposte, con ansia.