Non capisco l'ironia e il sarcasmo..

Salve Elisa,
come altri colleghi le hanno risposto, inevitabilmente, l'approccio intrafamiliare influenza il nostro modo di percepire, leggere e ascoltare il mondo. Le nostre relazioni "primordiali" intrafamiliari, diventano come lenti attraverso cui guardare e vedere il mondo e con queste lenti, ci cresciamo.
Arriva un momento poi, in cui ci interroghiamo sul fatto che il mondo possa essere realmente come lo vediamo oppure possa avere sfumature diverse che noi non percepiamo, ma che potrebbero comunque esserci.
In quei momenti, spesso ci si affida alla psicoterapia, che ci aiuta a scorgere quelle sfumature e ci aiuta ad analizzare e comprendere meglio queste nostre Lenti. Possiamo scegliere se continuare ad indossarle oppure no.
All'interno della psicoterapia, potrà essere aiutata a comprendere queste varianti e credo che sia proprio lì che si "insinuano" l'ironia e il sarcasmo.
Quando avrà strutturato una buona relazione terapeutica, basata sulla fiducia e il rispetto reciproco, vedrà, che questi aspetti, verranno utilizzati anche all'interno della vostra relazione. In quello spazio, potrà permettersi di fare una sorta di "allenamento" che le consentirà non solo di comprendere, ma anche di potere utilizzare queste tecniche.
Si affidi e si fidi!
Buon lavoro!
Cordiali saluti
Dott.ssa Ilaria Raia
Psicoterapeuta ad indirizzo Psicodinamico a Cecina (LI)

Gentile Elisa, di sicuro l'essere cresciuta in una famiglia chiusa e poco aperta al dialogo, favorisce una certa diffidenza nei confronti degli altri e può portare ad avere difficoltà a relazionarsi e a mettere in atto delle strategie difensive. Credo che lei abbia fatto proprio la cosa giusta ad intraprendere un percorso psicologico. Le suggerisco di affidarsi alle cure della sua psicoterapeuta, senza indugi. Sono certa che riuscirà a comprendere l' origine del suo disagio, a superare le sue difficoltà e a vivere in maniera serena il suo rapporto con gli altri. Le faccio tantissimi auguri. Dott.ssa Daniela Noccioli.

Buongiorno Elisa,
grazie per essersi aperta con noi.
Nel leggerla, più che interrogarmi sull’eventuale origine e motivazione della sua ansia sociale e di quella che lei avverte come una difficoltà nel cogliere l’ironia ed il sarcasmo, mi chiederei com’è che si sente lei al riguardo. Ha sottolineato che incorrere in questo tipo di esperienze la fa passare per una “ingenua o credulona”. Mi chiedo dunque se possa temere il giudizio degli altri, oppure se sia lei stessa a sentirsi e giudicarsi in tali termini. Ciò che è realmente importante è il suo vissuto, ciò che lei sente, prova, esperisce, teme o ricerca. Imparando a guardare più da vicino i suoi bisogni e le sue paure potrebbe riuscire a comprendersi meglio. E questo è sicuramente un lavoro, od uno spunto, che può riprendere ed approfondire con la sua psicoterapeuta.
Grazie ancora per essersi aperta,
le auguro il meglio.

Dott.ssa Caterina Berti

Gentile Elisa,
è importante riscontrare che il percorso con la sua terapeuta le stia facendo porre diverse domande e quesiti. Il lavoro di uno psicologo presuppone appunto una condivisione dello stesso, con la creazione di una strada condivisa tra pz e terapeuta, disseminata di dubbi e domande. Tutte queste risposte arriveranno, grazie al lavoro svolto in sinergia tra lei e la sua terapeuta.
Non è un cammino semplice, ma certamente porta ad una grande consapevolezza di sé. Raggiungendo quest'ultima si renderà conto che ogni dubbio è dissipato. Talvolta poi, è più utile concentrarsi sul qui ed ora, piuttosto che sui tentativi di individuare quale evento passato abbia determinato il mio comportamento di oggi. Sul qui ed ora noi possiamo agire, teniamolo sempre in mente.

Un caro saluto e per qualsiasi dubbio, non esiti a contattarmi.
Dott.ssa Federica Ciardi

Buongiorno Elisa, stai serena. È esattamente come dici tu; essendo cresciuta in una famiglia un po' rigida e con scarse manifestazioni affettive non hai fatto esperienza di tutto ciò. Semplicemente non sei abituata a decodificare tali segnali nell'immediatezza, magari ci arrivi un pochino dopo, in un secondo momento. Inoltre avendo sofferto di ansia sociale, con un'estrema paura del giudizio altrui, è possibile che nei rapporti interpersonali tu non sia sufficientemente rilassata e serena e che tenda a prendere troppo sul serio qualunque cosa arrivi dall'esterno. Continua a lavorare sull'ansia sociale, è importante che si riduca il timore per il giudizio altrui e la paura di fare una brutta figura.
Tanti auguri di buon anno! D.ssa Antonella Ricci