Non capisco il mio posto nel Mondo

Inviata da ASSUNTA PAPA · 3 giu 2020 Autorealizzazione e orientamento personale

Salve, ho 30 anni. Sono una ragazza che lavora, ho iniziato a studiare e vivo da sola.
Cerco di Continuo un qualcosa che mi porti a esser soddisfatta e sentirmi realizzata.. Ma mi sento sempre inconcludente. Inizio tante cose, voglio fare tante cose ma spesso mi sento inconcludente.
Non mi sento realizzata, e questa cosa mi porta spesso ad avere crisi di pianto durante il giorno, a isolarmi...
Faccio fatica nelle relazioni sociali, mi sento sempre non all'altezza degli altri.
Con gli anni ho associato molte cose del mio carattere a avvenimenti vissuti nel passato o al modo in cui sono cresciuta.
Molte cose non mi piacciono di me, della mia vita, ma non riesco a cambiare, o non riesco ad affrontarle. Mi abbatto e mi chiudo in me stessa.

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Miglior risposta 4 GIU 2020

Buongiorno. Lei inquadra molto bene cosa sta accadendo: non ha un posto nel mondo, ovvero, "non sa dov'è". Non ha una direzione e un orientamento, perché non sembra esserci un progetto identitario definito (non c'è, cioè, una direzione cui tendere alla luce della quale sentirsi - realizzata, adatta, ecc). È bloccata nello stallo di un presente che non Le piace e che non Le permette di ottenere quei rimandi positivi su di sè che Le consentirebbero di muoversi nel mondo con fiducia e con un senso di capacità e di stare "realizzando qualcosa". Come fare? È necessario comprendere "verso cosa tende": quali orizzonti di attesa sono Suoi? Come aprirli, alla luce dei Suoi modi di essere nel mondo? Quali significati consentono di comprendere i motivi per cui è bloccata e in stallo, e il cui emergere permette di riaprire possibilità future che Lei oggi non vede? Il consiglio è di richiedere un sostegno professionale nell'affrontare domande che, a un'età di primi bilanci, possono consentirLe di uscire dallo stallo esistenziale e di progettarsi, finalmente, in ottica di una realizzazione di sè che primariamente deve essere sentita come propria e identificata. Ci sono i margini per un lavoro Di certo faticoso, ma molto soddisfacente e di crescita. A disposizione, cordialità. DP

Dott. Daniel Michael Portolani Psicologo a Brescia

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5 GIU 2020

Salve Anonima
ha dato da sola una chiave di lettura al suo comportamento; la ricerca continua di qualcosa che la gratifichi e la faccia sentire realizzata. Salvo poi averla raggiunta e indirizzare l'attenzione verso la ricerca di altro che possa tornare a gratificarla, in una sorta di circolo vizioso che non ha fine e che non la porta mai a sentirsi gratificata per l'appunto. Scrive di sentirsi inconcludente e immagino questo collimi con un senso di insicurezza più profondo che poi si ripercuote inevitabilmente anche nelle relazioni sociali di cui afferma non sentirsi all'altezza. Ha pensato ad un percorso? un percorso che l'aiuti a trovare la sicurezza e l'autostima in se stessa, quella sicurezza che poi l'aiuterà a cambiare la sua vita e quelle cose che dice di non riuscire a cambiare.
Sono a disposizione,
Cordiali saluti

Dott.ssa Jessica Agnelli

Dott.ssa Jessica Agnelli Psicologo a Cepagatti

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5 GIU 2020

Buongiorno,
lei dice di essere una ragazza che lavora, che studia, che vive da sola...in una parola è autonoma e questo,come saprà, a 30 anni ad oggi è sempre più difficile. Pertanto inizierei con il restituirle questo: lei si è dimostrata competente rispetto ad altri. Comprendo poi, però, che lei non si sente realizzata...dunque non le piace ciò che fa, ciò che ha? Non è soddisfatta, ebbene se non lo siamo, siamo autorizzati e direi obbligati con noi stessi a fare ciò che è nelle nostre potenzialità per ottenere un obbiettivo migliore. Tutto parte, però, dal visualizzare la propria aspirazione: quando non è chiaro ciò che si vuole, diventa dura cambiare la propria storia. Molto spesso ci si trova di fronte a difficoltà quando si tratta di comprendere le proprie attitudini, preferenze, passioni...non tutti sviluppano una ambizione verso qualcosa ed il confronto con gli altri, in quel caso, ci danneggia perchè ci fa sentire inferiori, meno motivati. Si tratta allora di prendersi del tempo per comprendere qualcosa in più su di sè, lavorare sulla motivazione, sulla capacità di pianificare e gestire i problemi imprevisti nel percorso, sulla voglia di persistere nonostante le difficoltà. In genere, maggiormente è appetibile lo scopo, maggiore è la probabilità di raggiungerlo. Ma bisogna sviluppare delle risorse interne, che spesso vengono messe a tacere o tenute da parte, per paura di non essere in grado, di non farcela.
Potrebbe esserle utile un breve percorso individuale,
Dott.ssa Comi.

Dott.ssa Gabriella Comi Psicologo a Reggio Calabria

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4 GIU 2020

Cara Anonimo, recita un detto "L'accettazione ed il cambiamento sono al stessa cosa". Non puoi cambiare la Tua storia, ma puoi usarla per assecondare il Tuo più profondo desiderio di crescita. Cercare di essere all'altezza degli altri non è il sistema migliore. E se scoprissi di essere piu alta? Cordialmente.

Dott. Ivano Ancora Psicologo a Torino

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4 GIU 2020

Buongiorno,
la sensazione che prova e che descrive così bene sembra non essere emersa di recente. Piuttosto, ne parla come di qualcosa che l'accompagna da sempre, che sembra avere radici lontane; un pò lei lo accenna, parlando di avvenimenti del passato o del modo in cui è stata cresciuta che hanno "direzionato " la sua vita in un certo modo. Come se questa fosse stata indirizzata da qualcosa che prescinde da lei e che l'ha influenzata, portandola ad una insoddisfazione di fondo che credo possa dipendere dal fatto che non sia mai riuscita a scegliere davvero in base ai suoi desideri profondi. E' questo quello che lei sembra sentire; come se non avesse potuto fare delle scelte consapevoli, realmente libere, realmente sue, frutto di una conoscenza profonda di se stessa.
Chissà se quell'isolarsi non dipenda da un'esigenza di stare con se stessa, imparare finalmente a conoscersi, parlarsi, guardarsi dentro..
Un caro saluto,
BI

Dott.ssa Barbara Iacobucci Psicologo a Milano

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4 GIU 2020

Buongiorno,
mi sembra descriva un fare che non è sentito e che la porta a insoddisfazioni, quasi a riproporre un circolo che si ripete.
Propone aspetti come: la non realizzazione, la difficoltà nelle relazioni sociali e esperienze passate, modalità con cui è cresciuta che forse c’entrano con i vissuti attuali. Credo le sarebbe utile un aiuto psicoterapeutico per conoscere, aprire tutto ciò, il proporsi di cambiare è limitante se non li si prendono in considerazione e le produce chiusura.
A disposizione per approfondimenti
Dr.ssa Elisabetta Ciaccia

Dott.ssa Elisabetta Ciaccia Psicologo a Milano

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4 GIU 2020

Gentile Utente,
è necessario ritrovare il proprio se’ autentico, con consapevolezza entro in contatto con se stessa. Lei accenna al passato, forse sono presenti ferite emotive da riparare ed accogliere, che si riattivano nel presente. Da ciò può derivare la propria insicurezza, la fatica di cambiare, l’insoddisfazione che la caratterizza. E’ necessario avviare un ascolto dei suoi sentimenti accettandosi con amore e gratitudine. Tenga presente che le sue aspettative hanno una grossa influenza sulla sua vita, è opportuno vedere se sono realistiche o troppo elevate, lo sguardo che lei si rivolge è fondamentale,
cordialmente
dr.ssa Costa

Studio Psicologia e Benessere Psicologo a Rezzato

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